Sentir
parlare ancora di un Paese che ha bisogno di governabilità…mi fa inevitabilmente tornare ad
un passato nel quale l’unico scopo era l’accaparramento di un potere a
prescindere dalla capacità di poterlo esercitare a beneficio di una politica
stabile e duratura. Sembra che tutti i
Partiti stiano dimenticando l’importanza del giusto percorso politico che si
deve alla politica giocando sulla pelle dei cittadini…e …mi domando…cosa
significa la consueta retorica: dobbiamo dare una governabilità al Paese!
Ma
vi sembra che una governabilità possa essere una cosa della quale si può
disporre a prescindere? Lo ripeterò fino a quando non avrò più alcuna
possibilità di scriverlo: la governabilità è un fine! Ed ogni fine si può
determinare solo se vi è un mezzo che possa sostenerlo!
Più
si corre verso l’improvvisata determinazione di una governabilità…più si
reprimono le necessarie riforme! Paradossalmente.. ogni determinazione di una
governabilità costruita senza un giusto mezzo, potrà solo fare muro contro la ricerca
del desiderato cambiamento.
Se
i Partiti ritengono di omettere l’importanza di un logico percorso che possa
dare alla governabilità sostanza ed equilibrio, dovrebbero.. allora.. sparire, poiché
il loro compito non avrebbe alcuna ragione di esistere. La
ricerca dei mezzi necessari per dare sostanza ed affidabilità ad un governo
restano propedeutici ad ogni retorica sulla determinazione di esso.
Difficile
poter continuare su questo piano e sperare in una politica di cambiamento! Chi
vive nella politica... a differenza di chi vive della politica... può riuscire a
percepire l’importanza di un vero rivoluzionamento dei compiti che dovrebbero
spettare ai Partiti: Se un Partito ha una coscienza e sa dare un senso
alle parole crescita ed innovazione, si può allora pensare che resti immobile
spettatore solo per un proprio tornaconto se, altrimenti, non percepisce il
valore stesso del cambiamento, poiché non riesce a comprenderlo, la sua
struttura organizzativa apparirà sempre parassitaria in un sistema ancor più
malato.
Vincenzo Cacopardo
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