29 gen 2013

Nessuna logica democratica senza prevenzione





Sembra che in questo Paese le cose debbano per forza accadere per poter suscitare..poi.. una strana meraviglia! Si rimane sempre impotenti di fronte a qualunque possibile azione preventiva. Ci si dovrebbe invece adoprare affinché, nel nostro sistema democratico, si possa agire con migliore efficienza e tempestività per offrire maggiore sicurezza, salvaguardando il diritto dei cittadini… Il recente caso dei derivati del Montepaschi né è una ennesima prova!

Ma si potrebbero elencare diversi casi, anche più gravi (terremoti-instabilità degli edifici-speculazioni selvagge-atti di criminalità..etc) dove..pur a conoscenza del pericolo che incombe..tutto prosegue nell’indifferenza di chi dovrebbe adoprarsi per operare preventivamente.

Il tema della sicurezza è un tema difficile che riguarda tutto il sistema per l’aspetto spesso contrastante tra libertà, regole ed odierno vivere sociale. Mai come oggi.. occorrerebbe un grande impegno e posizioni politiche non estreme, ma determinate, al fine di non spezzare quel filo sempre più sottile che lega la nostra società al vero significato della parola “democrazia”.

Non v’è dubbio che la regola primaria del nostro Stato sembra essere quella repressiva: La repressione resta certamente utile come componente metodologica della struttura amministrativa dello Stato ma, non potrà mai essere ostentata come la sola alternativa risolutiva dei problemi della società.



Anche la nobile politica dovrebbe regolare i rapporti prima che gestirli nel contesto comune di uno Stato. Questo dovrebbe valere sia per le recenti problematiche che coinvolgono gli Istituti Bancari..che per tutti quei rapporti strettamente legati con la società civile…Ma pensiamo davvero che in nome di una libertà ..possa rinforzarsi il valore stesso della democrazia…senza un principio di controllo preventivo?

Con lo stesso concetto, in questo Paese, si pensa di poter realizzare forme di governabilità..senza il fondamentele processo induttivo che dovrebbe determinarne un fine sicuro e costruttivo... Indurre un processo di costruzione solido alla base..equivale a prevenire ogni possibile impedimento e dare più sicurezza in fase di esercizio.  

Rimane..dunque..fondamentale il compito della politica che, attraverso una programmata regolamentazione, possa riuscire ad offrire modelli più funzionali per la sicurezza, proiettandoci, non soltanto verso l’Europa, ma in una casa comune dove possano sposarsi e convivere diverse culture.

Persino riguardo alle ultime questioni legate all’economia avanzata ed alla inarrestabile recessione di questi ultimi tempi, non si è voluto affrontare il problema in termini di prevenzione.. per porre in tempo le opportune regole al fine di promuovere azioni di contenimento. Chiaro esempio di come sia venuta a mancare un’azione preventiva di studio politico e di come si sono voluti chiudere gli occhi di fronte ai difficili problemi che ne sarebbero scaturiti.

Le enormi problematiche alle quali assistiamo.. che investiranno il futuro dei nostri ragazzi… sono il sicuro esempio di quanto determinante sia il ruolo preventivo di una politica per la collettività e quanto indispensabile sia la tutela di un interesse pubblico che solo le istituzioni possono salvaguardare attraverso giuste azioni preordinate.
vincenzo Cacopardo

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