Quando vedo Grillo in TV, al di
là delle sue brillanti sceneggiate che toccano sicuramente le pance di parecchi
cittadini,..non posso fare a meno di pensare a lui come ad uno di quei
medicinali che… preso in dose equilibrata…aiuta il fisico..ma, ingerito in dose prolungata,
rischia di incidere negativamente su tutto l’organismo.
Grillo.. è questo!
Sà... ed è capace di conquistare
il pathos di chi lo ascolta ma, sembra anche essere consapevole che la malattia
del suo Paese..non potrà facilmente risolversi con la dose giornaliera della sua
medicina.
Beppe Grillo..conosce benissimo
questi limiti e ciò si scorge con evidenza quando..dopo il suo spettacolo
che incanta ed infervora gli animi dei cittadini presenti…viene contestualmente
intervistato: il suo volto sembra cambiare …in quel momento..le parole non riescono più ammaliare e le risposte sono più confuse..meno chiare ed evidenti. La
sua coscienza ed il suo intelligente intuito, conoscono bene le difficoltà di dover
costruire ciò che egli stesso.. a volte anche ragionevolmente..vorrebbe
distruggere.
Lui sa benissimo quanto è più
facile assistere ad un gioco di rottura e quanto è assai più difficile
partecipare alla difficile costruzione di un sistema in un Paese…conosce bene
il rischio di un probabile suo default in un impegno per una ricostruzione che
sembra essere più grande di quanto si possa immaginare... Tanto lo percepisce...da intuire l'importanza strategica di non partecipare ad una sua diretta attività in seno al Parlamento.
Ai suoi discepoli …poiché di
questo si tratta… essendosi lui proposto come l’unico e solo profeta a capo del
suo Movimento, ..posso soltanto suggerire i pericoli che nascondono simili moti
populisti intrisi della retorica demagogia che.. lo stesso Grillo.. continua ad esaltare. Movimenti che marciano nell’inconsapevole percorso degli
assolutismi. Si comincia spingendo ed affascinando con estrema facilità il
pubblico, al quale non mancano di certo i pretesti per combattere l’attuale
sistema…e si finisce con lo scontrarsi con qualcosa di tanto grande.. da
autodistruggersi in un batter d’occhi, con lo stesso pathos e la stessa forza con la quale si è
iniziato a demolire.
Vincenzo Cacopardo
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