27 apr 2013

Il dissenzo di Grillo e gli inevitabili inciuci..



Non v’è dubbio che quello che si sta perpetrando oggi…somiglia tanto ad un orrendo compromesso della politica. Una politica che non ha saputo, né voluto..dare spazio alle necessarie riforme per la costruzione di un percorso più utile.

Se oggi..siamo a questo punto, la maggiore responsabilità dovrebbe essere imputata ad una passata classe politica che ha dimostrato di essere incapace. Ma vi era una possibilità di cambiare e non si è fatto anche per le colpe e l’ irresponsabilità di chi avrebbe potuto proporsi ...apportando un solido cambiamento per gradi: Beppe Grillo con il suo plotone di parlamentari avrebbe avuto i numeri (ed a suo dire..le idee) necessari per la giusta metamorfosi della politica.

La domanda da porsi quindi è: perché non lo ha fatto? Perché mai chiedere il consenso da parte del paese per risolvere le varie problematiche e poi non entrare nel meccanismo necessario per la trasformazione?

Secondo ciò che fa intendere lo stesso comico, (improvvisatosi ormai politico)… la sua è stata una strategia studiata per far sì che i due poli contrapposti potessero combinare il fatidico inciucio.… In seguito, ritornando alle elezioni e confidando in detto pasticcio, si sarebbero ricavati ulteriori vantaggi in favore del suo Movimento.

Ma questa strategia è risultata più un assurdo piano di demolizione… che uno spunto a garanzia di una crescita in favore del Paese:-Grillo sembra quindi guardare più a rinforzare un dissenzo al sistema….che alla costruzione di un propio assenzo. 
La logica dovrebbe far intendere che la strada della distruzione solo a beneficio di un proprio consenso, non potrà… nell’ immediato futuro…che portare maggiori svantaggi agli stessi cittadini che lo osannano e lo votano.

Quando per aggiustare un qualsiasi impianto di un'azienda, un ingegnere opta per lo smontaggio dello stesso, di sicuro vi sarà un periodo in cui l’impianto non funzionerà, provocando maggiori problemi alle stesse forze lavorative ed alla società che non è pronta per il lungo periodo di chiusura….Se, altrimenti, detto ingegnere riuscisse ad operare per gradi smontando solo per fasi…forse l’impianto potrebbe continuare a funzionare e, poco alla volta, senza il trauma di una drastica o definitiva chiusura, rinnovarsi positivamente in senso funzionale. Grillo sembra aver optato per una terza strada: Quella della vecchia manutenzione!

Se questa metafora la si potesse mettere in relazione con le esigenze del nostro sistema e le tante sofferenze dei nostri cittadini….a maggior ragione potrebbe scorgersi il necessario bisogno di pesare attentamente e con metodo un possibile cambiamento, attraverso l’uso di una ponderata ed equilibrata ricostruzione.  

Se invece (se pur in termini giustificativi) vogliamo necessariamente trovare i colpevoli del disastro politico solo nei fantasmi del passato…non riusciremo mai più a guardare avanti per risollevarci e crescere positivamente.
Vincenzo Cacopardo      

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