“Ammonta a 814.502,23 il totale dei finanziamenti
arrivati alla Fondazione Big Bang che fa capo all'attività di Matteo Renzi.Tra
i finanziatori, spiccano i 100 mila euro versati dal finanziere Davide Serra e
dalla moglie Anna Barasi, e da Guido Ghisolfi (manager di
M&G,multinazionale italiana che opera nel campo della chimica) e Ivana
Tanzi, ma anche i 25 mila euro ciascuno di Paolo Fresco (ex manager Fiat, prima
di Sergio Marchionne) e Marie Edmée Jacquelin in Fresco. I nomi dei
finanziatori sono pubblicati sul sito della stessa fondazione. Proprio il nome
di Serra fece scoppiare un'aspra polemica tra Pier Luigi Bersani e il sindaco
di Firenze durante la corsa per le primarie, quando il segretario del Pd accusò
il suo sfidante di stare con chi aveva base alle isole Cayman.”
…E questi sono i
finanziamenti solo per un politico che affronta le primarie…immaginiamo poi per
le politiche…
Al di là della
rispettabile figura politica di Matteo Renzi…può mai un Paese che deve lottare
per la garanzia di un equilibrato
sistema democratico, impiegare finanzamenti privati…volendo, per un ottuso
principio…abolire aprioristicamente un uso regolamentato ed oculato di quelli pubblici?
Immaginiamo che
possano esistere altri Renzi in seno alla nostra Nazione..ugualmente abili,
politicamente innovativi e pieni di idee e passione..ma privi di risorse. Nel
momento in cui venissero a contatto col bisogno di risorse private (per la comunicazione
o per tenere in vita un luogo di studio e di aggregazione)…finirebbero in modo
automatico col dover stringere compromessi che, sebbene anche piccoli,
inquinerebbero qualunque lavoro limpido e corretto indotto da una politica
costruita sul pensiero e le idee. In alternativa.. potrebbero, invece, essere
tagliati fuori e non essere messi in grado di esternare un proprio pensiero
politico, poiché la mano pubblica non offre loro l’opportunità di farlo.
Non può sfuggire a nessuno quello che che la stessa Costituzione
afferma circa il manifestare liberamente un proprio pensiero, con la
parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. Né può sfuggire il
compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione
all’organizzazione politica economica e sociale del Paese.
Se abolire non vuol dire ridimensionare e
regolamenare le risorse per i Partiti…non si può certamente
essere in accordo col testo di una Carta costituzionale che ha sempre inteso
favorire una espressione delle idee e dei concetti in termini di uguaglianza.
Se poi,
invece, ci si rapporta al Movimento di Grillo, (per il quale si può anche
dubitare non si sia fatto fronte a laute spese),.. non deve trascurarsi il
fatto che lo stesso Movimento..nel futuro avrà necessario bisogno di ingenti
risorse, poiché il suo compito in prospettiva sarà quello più difficile di una
sua permanenza e di una costruzione.. non più quello di affermarsi con
pochissimi mezzi per la facile rottura di un sistema malato.
vincenzo Cacopardo
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