5 apr 2013

Uguaglianza democratica ed equità delle risorse


 
“Ammonta a 814.502,23 il totale dei finanziamenti arrivati alla Fondazione Big Bang che fa capo all'attività di Matteo Renzi.Tra i finanziatori, spiccano i 100 mila euro versati dal finanziere Davide Serra e dalla moglie Anna Barasi, e da Guido Ghisolfi (manager di M&G,multinazionale italiana che opera nel campo della chimica) e Ivana Tanzi, ma anche i 25 mila euro ciascuno di Paolo Fresco (ex manager Fiat, prima di Sergio Marchionne) e Marie Edmée Jacquelin in Fresco. I nomi dei finanziatori sono pubblicati sul sito della stessa fondazione. Proprio il nome di Serra fece scoppiare un'aspra polemica tra Pier Luigi Bersani e il sindaco di Firenze durante la corsa per le primarie, quando il segretario del Pd accusò il suo sfidante di stare con chi aveva base alle isole Cayman.”
 
…E questi sono i finanziamenti solo per un politico che affronta le primarie…immaginiamo poi per le politiche…
Al di là della rispettabile figura politica di Matteo Renzi…può mai un Paese che deve lottare per la garanzia di un  equilibrato sistema democratico, impiegare finanzamenti privati…volendo, per un ottuso principio…abolire aprioristicamente un uso regolamentato ed oculato di quelli pubblici?
Immaginiamo che possano esistere altri Renzi in seno alla nostra Nazione..ugualmente abili, politicamente innovativi e pieni di idee e passione..ma privi di risorse. Nel momento in cui venissero a contatto col bisogno di risorse private (per la comunicazione o per tenere in vita un luogo di studio e di aggregazione)…finirebbero in modo automatico col dover stringere compromessi che, sebbene anche piccoli, inquinerebbero qualunque lavoro limpido e corretto indotto da una politica costruita sul pensiero e le idee. In alternativa.. potrebbero, invece, essere tagliati fuori e non essere messi in grado di esternare un proprio pensiero politico, poiché la mano pubblica non offre loro l’opportunità di farlo. 
Non può sfuggire a nessuno quello che che la stessa Costituzione afferma circa il manifestare liberamente un proprio pensiero, con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. Né può sfuggire il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica economica e sociale del Paese.
Se abolire non vuol dire ridimensionare e regolamenare le risorse per i Partiti…non si può certamente essere in accordo col testo di una Carta costituzionale che ha sempre inteso favorire una espressione delle idee e dei concetti in termini di uguaglianza.
Se poi, invece, ci si rapporta al Movimento di Grillo, (per il quale si può anche dubitare non si sia fatto fronte a laute spese),.. non deve trascurarsi il fatto che lo stesso Movimento..nel futuro avrà necessario bisogno di ingenti risorse, poiché il suo compito in prospettiva sarà quello più difficile di una sua permanenza e di una costruzione.. non più quello di affermarsi con pochissimi mezzi per la facile rottura di un sistema malato.
vincenzo Cacopardo

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