“La vita comune di
tutti i giorni è rappresentata da una chiara differenza di uomini che
determinano un vero cambiamento attraverso una azione personale del pensiero e
da altri che passivamente si adeguano a ciò che, il complesso meccanismo del
sistema, determina. Il sistema somiglia ad un’onda dalla quale molti si fanno
trasportare e contro la quale solo pochi sono disponibili a nuotare. Nuotare
contro, non inteso come atteggiamento stoico di chi crede di poter cambiare il
mondo, ma come maturazione culturale che riesca a far prendere coscienza delle
nostre vere esigenze e che ci allontani dal cinismo di una società nella quale,
poi, pretendiamo di vivere tranquilli.“
Con queste parole di premessa.. inizia il percorso del mio
blog proiettato in direzione dello studio di una nuova cultura politica spinta
dalla passione per la ricerca e l’equilibrio.
Molti esseri umani vivono oggi.. definitivamente soggiogati dal sistema…un sistema ormai costringente e spesso anche limitante
che pare imporci una vita fondata su una quotidianità che ostacola sempre più
lo spazio di un libero pensiero, della fantasia e delle idee. Un quotidiano che
ha già definito una mentalità del vivere per “esistere” e non per “essere”.
In senso più ampio, questo rilievo antropologico insito nei
soggetti umani, evidenzia, di fatto, la differenza che può esservi tra gli
individui ormai adeguati ad un percorso già definito da un sistema e coloro che
percepiscono l’importanza di dare spazio al proprio pensiero, alle proprie idee ed alla propria
volontà.. per incidere nel cammino della società verso il futuro, al fine di
migliorarne i valori.
La popolazione vive ormai adattata ad uno strano modello di
vita in comune, dimenticando i fondamentali traguardi della propria esistenza.
Alcuni appaiono perfino scolpiti dentro il sistema come ne fossero plasmati e
non fanno nulla per migliorare questa concezione.
Toccare questo difficile argomento potrebbe indurre il
lettore a biasimare lo scrivente in quanto tutti siamo più o meno succubi di un
sistema di vita in comune: Un complesso apparato in cui è sempre più difficile
ricercare una posizione e quell'essenziale equilibrio che non avvantaggi o scontenti qualcuno.
Ma la mia analisi in proposito vuole dirigersi verso chi, pur
avendo il grande dono della conoscenza, del pensiero e dell’intuito spiccato,
non reagisce offrendoli alla stessa società.… Verso chi non intende cedere il
passo alla sottomissione di questo impianto di vita… Verso chi è in grado di reagire attraverso la forza di un proprio immaginario ricercando la strada per migliorare
la stessa società…Verso chi, con la forza della propria mente e le proprie idee,
non si adatta alle sorti di tale sistema ed insorge arricchendolo e rendendo
migliore anche se stesso.
Tanta gente sembra oggi lontana da questo modo di reagire e
da ogni risposta mentale! Per abitudine o paura.. per dipendenza o servilismo, paiono adattarsi alle sorti del complesso senza opporsi attraverso un piccolo
contributo di ricerca personale supportato dalla propria riflessione.
Tanti soggetti passivi che
appaiono scolpiti nel freddo e granitico marmo di un sistema…
vincenzo cacopardo
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