28 ott 2013

La stampa esalta Renzi e la competizione


LA POLITICA SUB CULTURALE DELLA COMPETIZIONE

Mentre il ministro Saccomanni ci offre la speranza effimera di una ripresa economica mondiale che ( a parer suo) ben presto arriverà nel nostro Paese, Matteo Renzi chiude l’incontro a Firenze dichiarando: “Mai più larghe intese, cambiamo la legge elettorale con quella dei sindaci; via il bicameralismo e le Province. Subito una riforma della giustizia."
Questi i punti fermi per la candidatura alla segreteria del Pd…  Ma poi Il rottamatore.. continua.. “Mai più il governo delle larghe intese ed occorre cancellare il porcellum perché bisogna avere un maggioritario. Serve un premier forte come lo sono i sindaci" ( come se le larghe intesse fossero solo frutto di un sistema proporzionale!)
Sono le solite parole usate da chi continua ad ingannare, attraverso illusioni, i cittadini, sono parole che  appartengono a personaggi che vivono di smisurato protagonismo, figure ambiziose e poco umili rispetto alla montagna delle problematiche da risolvere. Allo stesso modo di Grillo, Renzi dichiara che il suo incedere vuole essere simile a quello di alcuni caterpillar che operano distruggendo il vecchio..(ma occorre molta accortezza nel distruggere per non finire con l’essere distrutti.) 
Non credo più si possa ritenere Renzi un vero innovatore a favore di una politica democratica. Il suo modo di esaltare il bipolarismo e la forza dei leaders.. rispetto ad una primaria e doverosa riforma che deve guardare ai Partiti, può solo essere spinta da una forte ambizione di voler apparire, in un gioco di esaltazione che prelude ad un autoritarismo simile a quello di Berlusconi. 
Per risolvere gli innumerevoli problemi del nostro paese ci vuole una enorme dose di umiltà  che il giovane sindaco non dimostra...
Sarò forse teorico quanto ingenuo, ma mai  nella posizione di una politica ridotta a pura governabilità e succube di un leaderismo che pone le figure al di sopra dei fondamentali programmi, poiché ciò accade quando un leader pretende di governare attraverso un tale sistema ristretto che pone due schieramenti in posizione contrapposta. Due monolitiche posizioni che non possono lasciare spazio ad idee e che, persino con la determinazione di una ridottissima maggioranza, finiscono col contrastare ogni  pensiero altrui.   
In questo gioco (assai tragico per la nostra società) persino la stampa contribuisce alla esaltazione presentando, in modo alquanto inebriante, una sfida tra Renzi e Marina Berlusconi. La stampa vive di questo teatro e collabora nel plaudire irresponsabilmente, non ignara di quanto possa nuocere al nostro Paese questo inconsistente duello a scapito delle necessarie riforme.
La stampa cerca la competizione e lo scontro contribuendo alla esaltazione di autentici scenari amplificati che possano richiamare l’attenzione della popolazione, non trasmettendo ai cittadini l’utile e vero messaggio insito in una necessaria dialettica politica. Sembra, purtroppo, di partecipare alla formazione sub culturale di una politica da gossip.   
 vincenzo cacopardo


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