Leggendo
ilrapporto
dell’ISTAT di luglio 2014 su “Fatturato e ordinativi
dell’industria”,
emergono una serie di “segni meno” che portano a riflettere:
- fatturato di maggio 2014 rispetto ad aprile sul mercato estero:-1,9%;
- nella media degli utlimi tre mesi rispetto ai precedenti:-0,8%;
- diminuzione degli ordinativi esteri:-4,5%.
Non
si può fare a meno di notare che, nonostante tutto questo parlare di
internazionalizzazione, l’internazionalizzazione, di fatto, stia
calando. La situazione non può altro che essere peggiorata, dopo
l’embargo deciso dalla Russia.
Comunicare
nella maniera giusta
Non
è certo colpa dei siti web delle aziende italiane, se il fatturato
estero sia calato. I dati di ISTAT ci offrono però un ottimo spunto
di riflessione, un motivo più che valido per domandarci se la nostra
azienda stia seguendo i canali giusti per ottenere risultati, se la
strategia di comunicazione stia effettivamente supportando i processi
di internazionalizzazione, come potrebbe e dovrebbe.
“Preparare gli strumenti di comunicazione valutando bene i contenuti, le immagini, l’obiettivo che si vuole raggiungere, è il primo passo imprescindibile per qualunque azienda che vuole internazionalizzarsi”. Massimo Metilli, Agenzia per la Russia
Sono in realtà pochi i punti da seguire per capire come operare nel web 2.0, attivando una strategia che possa concretamente supportare l’azienda nell’approccio di nuovi mercati. Ecco quindi una semplice guida, su come strutturare il proprio sito web, in modo che possa diventare l’hub della comunicazione aziendale, e possa aiutare concretamente le aziende a sviluppare le opportunità offerte dai mercati internazionali.
1. Anche i professionisti usano lo smartphone
Visionando
le statistiche dei siti web, è facile notare come il 50% degli
accessi arrivi ormai da dispositivi mobili, smartphone (iPhone) in
testa. Oggi è possibile predisporre il proprio sito web in modo che,
non solo sia ottimizzato per la lettura su smartphone e tablet, ma
possa eventualmente fornire contenuti o funzionalità specifiche a
seconda del dispositivo.
Parola
chiave: responsività
Il
primo passo, pare scontato, è proprio quello di rendere fruibili i
propri contenti, permettendo agli utenti del sito web (potenziali
clienti) di approfondire, in qualsiasi momento e tramite qualsiasi
dispositivo, le informazioni relative all’azienda.
2.
Localizzare, localizzare, localizzare
Ancora
troppe aziende sono convinte che il sito web italiano sia più che
sufficiente per presentarsi al mondo; altre si limitano a fare il
minimo indispensabile, traducendo i contenuti in inglese.
Approcciare
i mercati internazionali, significa presentare il proprio
prodotto/servizio a Paesi che possono essere anche molto differenti
dal nostro, per lingua, per cultura, per il modo di pensare e
interpretare la comunicazione.
Tradurre
i contenuti non è più sufficiente
E’
fondamentale comunicare avendo cura di comprendere il Paese a cui ci
si rivolge, affidarsi a copywriter madrelingua che possano rivedere,
in parte o completamente, i contenuti aziendali, per adattarli alla
lingua ed alla cultura del target.
3.
Il sito come vero hub di contenuti
Qualche
azienda ha capito che i Social Media possono supportare i processi in
internazionalizzazione, diffondere il brand nei Paesi obiettivo,
portare traffico al sito web.
Il cimitero dei contenuti
Il
problema che spesso ci si trova ad affrontare, è che il tipico sito
web delle aziende italiane è composto solamente dalle pagine: “chi
siamo”, “cosa facciamo”, “contattaci”; le eventuali pagine
“news” o “blog” sono tipicamente aggiornate ogni due anni, se
va bene.
L’utente,
potenziale cliente, che segue un’azienda su Twitter, Facebook o
Linkedin, deve poter approfondire gli argomenti trattati, non essere
veicolato ad un sito web che assomiglia ad un cimitero di contenuti.
Saper
selezionare i punti di forza che contraddistinguono la propria
azienda e i propri prodotti/servizi, è diventato fondamentale per le
imprese italiane, che forti del concetto di “Made in Italy”,
spesso dimenticano come la globalizzazione abbia portato i competitor
internazionali a migliorare le produzioni per rimanere sui mercati;
comunicare quindi nel modo migliore ciò che riteniamo strategico e
vincente, può sicuramente fare la differenza. Vale la pena rivedere
la struttura, l’albero e i contenuti del proprio sito web
aziendale, magari pensare ad un blog, sempre che si sia in grado di
mantenerlo aggiornato.
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