28 nov 2014

Alla faccia della rottamazione!.

Alla faccia della rottamazione!..Se la politica del segretario PD.. primo ministro e sindaco d'Italia Matteo Renzi.. voleva presentarsi come quella innovativa della rottamazione..non vi è dubbio che ha sortito un risultato totalmente opposto.

L'esempio più vivido è quello del senatore Denis Verdini, venuto fuori alla ribalta della scena politica improvvisamente negli ultimi anni seguendo a braccetto il Cavaliere... Diverse volte a giudizio con capi di imputazione come concorso in corruzione, truffa e bancarotta..(i processi non si contano più sulle dita di una mano e restano ancora in sospeso per la lungaggine di una magistratura di per sè impantanata, ma anche alle prese con le decisioni dell'Aula parlamentare).

La domanda che i tanti cittadini dovrebbero porsi è quella di come Renzi abbia voluto rottamare personaggi dello stampo di D'Alema (sicuramente più politicamente profondi e preparati) lasciando il campo aperto ad altre figure come quella dell'ineffabile e fin troppo discusso Verdini. Se è vero che il personaggio non appartiene al suo Partito ..è anche vero che con esso il premier mantiene un considerevole dialogo.

L'esempio di Verdini viene spontaneo proprio perchè determina una evidente dicotomia che contrasta fortemente la deontologia politica di chi, come Renzi, ha sempre preteso di rottamare per rinnovare. Sappiamo bene che Renzi opera pragmaticamente e per fini politici determinati non ponendosi problemi nel dialogo con Berlusconi. Ma Berlusconi non è esattamente Verdini. Berlusconi nel bene o nel male è sempre stato un leader ed occupa una posizione forte ed ormai riconosciuta di grande manager...ma Verdini..da quel che si conosce..sembra essere venuto fuori improvvisandosi figura politica.

Questo il curriculum non proprio impeccabile..tratto dalle fonti della Rete.. di chi oggi discute le riforme col nostro Primo Ministro:

-Nel passato è titolare di macellerie, da laureato in scienze politiche, si specializza come dottore commercialista, esercitando a lungo la professione, prima di ricevere l'incarico di presidente del Credito Cooperativo Fiorentino.
-Il 14 marzo 2013, i PM di Firenze chiedono il rinvio a giudizio per Verdini nell'ambito del procedimento sulla gestione del suddetto Credito Cooperativo Fiorentino. La richiesta viene accolta dal gup di Firenze. Verdini dovrà rispondere per truffa ai danni dello Stato.
-Successivamente nell'ambito di una inchiestaper truffa per una presunta indebita percezione di fondi per l'editoria, la Procura della Repubblica di Firenze emette un'ordinanza attraverso la quale la Gurdia di finanza sequestra beni per 12 milioni di euro alla società Settemari di Verdini
-Poi ancora.. il 19 novembre 2014, Verdini, viene rinviato a giudizio dal gup Cinzia Parasporo per concorso in corruzione. Il 25 novembre 2014 viene indagato dalla procura di Firenze con l'accusa di bancarotta fraudolenta in riguardo al fallimento della Scietà Toscana Edizioni.
Non domentichiamo altri casi come quello della Maddalena, della P3 e P4..

Ma al di là di come si concluderanno detti processi.. e come verrà definita la posizione del senatore Verdini..della quale poco potrebbe interessarci, ma per la quale si deve rispetto, non può che apparire inquietante il dialogo che (all'ombra di un Nazareno) vede coinvolta una simile figura in un quadro riguardante le riforme del futuro del Paese... quando altre più nobili figure, sono state tolte di mezzo attraverso una manifesta volontà di non voler riciclare.Tutto ciò sembra non nuocere affatto alla figura ipocrita del nostro sindaco d'Italia.
Se questa è la rottamazione...
vincenzo cacopardo

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