di vincenzo cacopardo
Il
chiaro braccio di ferro tra il Cavaliere e Renzi è sotto gli occhi
della politica odierna..e rappresenta una ennesima battaglia tra colui che oggi determina (ancora per poco) il maggior consenso e chi,
dall'altra parte, non pare arrendersi all'evidente tramonto di una
politica fallimentare condotta negli anni passati.
La
sfida più importante che pare combattersi è quella che definirà il
candidato per il Quirinale in vista dell'abbandono da Parte di
Napolitano che sembra confermato per fine anno. Una sfida appena
cominciata che si profila di grande importanza per chi la vincerà.
Per Renzi.. naturalmente.. sarebbe più conveniente che Napolitano
vi meditasse ancora.. onde evitare un'ulteriore difficoltà
all'attività di governo già di per se piena di tanti ostacoli.
Quella tra Renzi e Berlusconi, viene in queste ore considerata come
una guerra di nervi che non lascia alcun risultato scontato, poiche
il Colle rimane un punto di grandissimo interesse per il futuro della
politica Nazionale...
Forza
Italia, ha già avuto esperienze nel passato con figure come quelle
Scalfaro che, a detta loro, non hanno favorito il partito del loro
leader. La paura di Berlusconi rimane quella di ritrovarsi con un
inquilino del Colle poco gradevole che possa ostacolare il suo
percorso che oggi.. in realtà.. appare solo quello di trovare
serenità per l'andamento del suo gruppo imprenditoriale: - Difficile
poter ancora pensare che Berlusconi possa condurre avanti una nuova
politica..se non offrendo ulteriori speranze legate a forme e
progetti propagandistici senza alcun nesso con una realtà. Al
contrario.. per Renzi.. la nomina di un nuovo Capo dello Stato che
possa favorirlo nel percorso delle sue (particolari) riforme, rimane
fondamentale.
Per
il sindaco d'Italia, al di là del suo Job-act , rimangono
fondamentali le riforme costituzionali ed istituzionali e cioè:
l'abolizione di una Camera, una legge elettorale ad hoc e la
formazione di un modello bipartitico che possa garantire al massimo
il funzionamento di una governabilità...Poco importa se poi il
modello di una democrazia venga sostenuto con una partecipazione dal
basso..in quella che per lui è sempre stata una visione ristretta
ed assoluta della politica del comando.
Quella
per il Quirinale è di sicuro una dura battaglia, ma potrebbe
risultare un evento fortuito che verrà determinato da votazioni in
cui saranno presenti molti dissidenti e frondisti in seno ai partiti
di maggioranza, ma con essa potrà almeno dissiparsi il timore di
elezioni anticipate. Di sicuro per il Premier Renzi il rischio rimane
peggiore.. anche in vista dei consensi di questi giorni che sembrano
declinare senza sosta.
Mentre
Renzi tenta un accordo con il mov.5stelle...il Cavaliere rimane
metaforicamente seduto sulla riva del fiume in attesa che il Premier
venga ad incrementare a suo favore quel patto del Nazareno.. tanto
inviso dal paese..quanto oscuro nella suoi innaturali principi che
legano la politica alla democrazia.
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