1 dic 2014

Braccio di ferro..per la nuova presidenza

di vincenzo cacopardo
Il chiaro braccio di ferro tra il Cavaliere e Renzi è sotto gli occhi della politica odierna..e rappresenta una ennesima battaglia tra colui che oggi determina (ancora per poco) il maggior consenso e chi, dall'altra parte, non pare arrendersi all'evidente tramonto di una politica fallimentare condotta negli anni passati.
La sfida più importante che pare combattersi è quella che definirà il candidato per il Quirinale in vista dell'abbandono da Parte di Napolitano che sembra confermato per fine anno. Una sfida appena cominciata che si profila di grande importanza per chi la vincerà. Per Renzi.. naturalmente.. sarebbe più conveniente che Napolitano vi meditasse ancora.. onde evitare un'ulteriore difficoltà all'attività di governo già di per se piena di tanti ostacoli. Quella tra Renzi e Berlusconi, viene in queste ore considerata come una guerra di nervi che non lascia alcun risultato scontato, poiche il Colle rimane un punto di grandissimo interesse per il futuro della politica Nazionale...
Forza Italia, ha già avuto esperienze nel passato con figure come quelle Scalfaro che, a detta loro, non hanno favorito il partito del loro leader. La paura di Berlusconi rimane quella di ritrovarsi con un inquilino del Colle poco gradevole che possa ostacolare il suo percorso che oggi.. in realtà.. appare solo quello di trovare serenità per l'andamento del suo gruppo imprenditoriale: - Difficile poter ancora pensare che Berlusconi possa condurre avanti una nuova politica..se non offrendo ulteriori speranze legate a forme e progetti propagandistici senza alcun nesso con una realtà. Al contrario.. per Renzi.. la nomina di un nuovo Capo dello Stato che possa favorirlo nel percorso delle sue (particolari) riforme, rimane fondamentale.
Per il sindaco d'Italia, al di là del suo Job-act , rimangono fondamentali le riforme costituzionali ed istituzionali e cioè: l'abolizione di una Camera, una legge elettorale ad hoc e la formazione di un modello bipartitico che possa garantire al massimo il funzionamento di una governabilità...Poco importa se poi il modello di una democrazia venga sostenuto con una partecipazione dal basso..in quella che per lui è sempre stata una visione ristretta ed assoluta della politica del comando.
Quella per il Quirinale è di sicuro una dura battaglia, ma potrebbe risultare un evento fortuito che verrà determinato da votazioni in cui saranno presenti molti dissidenti e frondisti in seno ai partiti di maggioranza, ma con essa potrà almeno dissiparsi il timore di elezioni anticipate. Di sicuro per il Premier Renzi il rischio rimane peggiore.. anche in vista dei consensi di questi giorni che sembrano declinare senza sosta.
Mentre Renzi tenta un accordo con il mov.5stelle...il Cavaliere rimane metaforicamente seduto sulla riva del fiume in attesa che il Premier venga ad incrementare a suo favore quel patto del Nazareno.. tanto inviso dal paese..quanto oscuro nella suoi innaturali principi che legano la politica alla democrazia.





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