«La
politica deve sradicare le infiltrazioni clientelari prima dei
magistrati. E la riforma della giustizia civile è indispensabile per
eliminare gli interessi mafiosi».
Queste parole del presidente del Senato Grasso suonano come quelle di
chi ormai appare come il candidato favorito per la presidenza della Repubblica... in un contesto in cui i
nomi si bruciano ogni giorno e la figura della seconda carica dello
Stato assume sempre più rilevanza. Una frase persino pleonastica che
potrebbe persino apparire retorica... poiché sembra chiaro che la politica, attraverso riforme corrette della giustizia, deve guardare in direzione di
un'azione che elimini ogni interesse personale e di convenienza.
Parole che suonano dunque alquanto enfatiche e non prive di un
contenuto che esprime un evidente interesse verso la prima carica
dello Stato.
Nella
marea oscura di una politica ormai priva di contenuti e di
idee..vengono sempre fuori queste figure come fossero l'unica rappresentazione della perfetta moralità al di sopra di ogni capacità.
Senza
nulla da eccepire sulla figura dell'attuale presidente del
Senato..appare davvero incredibile la sua veloce ascesa nelle
istituzioni della politica...Voluto
da Bersani ed eletto
dopo
un ballottaggio alquanto risicato... non possiamo dimenticare la sua
disponibilità alla modificazione del regolamento del Senato sulle
votazioni a scrutinio segreto, (obbligate nei casi in cui si tratti
di persone fisiche), che non hanno rappresentato una notarile
espressione super partes, ma abdicazione da ogni difesa dei valori di
libertà dello Stato di diritto di cui avrebbe dovuto essere geloso
custode (la valutazione è chiaramente politica).
Non
è stata un' espressione accettabile... anche per
la leggerezza con la quale si è proceduto sulla estromissione
del senatore Silvio Berlusconi. Ciò... al di fuori di ogni considerazione che possa attribuirsi alla figura stessa del cavaliere. Ma l’idea che lo Stato, e il Senato che ne è organo rilevante tanto
da stabilire per il suo presidente il ruolo di supplente del
presidente della Repubblica, possa aver sovvertito i principi su cui
si è fondato, non ha dato tanta ragione ad un presidente super partes e
potrebbe essersi dimostrata
come un'azione di opportunismo politico, in un momento in cui gli
opportunismi dovrebbero essere banditi da una personalità come la
sua.
vincenzo cacopardo
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