7 gen 2015

Grasso..il candidato di cui si parla



«La politica deve sradicare le infiltrazioni clientelari prima dei magistrati. E la riforma della giustizia civile è indispensabile per eliminare gli interessi mafiosi». Queste parole del presidente del Senato Grasso suonano come quelle di chi ormai appare come il candidato favorito per la presidenza della Repubblica... in un contesto in cui i nomi si bruciano ogni giorno e la figura della seconda carica dello Stato assume sempre più rilevanza. Una frase persino pleonastica che potrebbe persino apparire retorica... poiché sembra chiaro che la politica, attraverso riforme corrette della giustizia, deve guardare in direzione di un'azione che elimini ogni interesse personale e di convenienza. Parole che suonano dunque alquanto enfatiche e non prive di un contenuto che esprime un evidente interesse verso la prima carica dello Stato.

Nella marea oscura di una politica ormai priva di contenuti e di idee..vengono sempre fuori queste figure come fossero l'unica rappresentazione della perfetta moralità al di sopra di ogni capacità.

Senza nulla da eccepire sulla figura dell'attuale presidente del Senato..appare davvero incredibile la sua veloce ascesa nelle istituzioni della politica...Voluto da Bersani ed eletto dopo un ballottaggio alquanto risicato... non possiamo dimenticare la sua disponibilità alla modificazione del regolamento del Senato sulle votazioni a scrutinio segreto, (obbligate nei casi in cui si tratti di persone fisiche), che non hanno rappresentato una notarile espressione super partes, ma abdicazione da ogni difesa dei valori di libertà dello Stato di diritto di cui avrebbe dovuto essere geloso custode (la valutazione è chiaramente politica). Non è stata un' espressione accettabile... anche per la leggerezza con la quale si è proceduto sulla estromissione del senatore Silvio Berlusconi. Ciò... al di fuori di ogni considerazione che possa attribuirsi alla figura stessa del cavaliere. Ma l’idea che lo Stato, e il Senato che ne è organo rilevante tanto da stabilire per il suo presidente il ruolo di supplente del presidente della Repubblica, possa aver sovvertito i principi su cui si è fondato, non ha dato tanta ragione ad un presidente super partes e potrebbe essersi dimostrata come un'azione di opportunismo politico, in un momento in cui gli opportunismi dovrebbero essere banditi da una personalità come la sua.
vincenzo cacopardo



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