Sembrano essere stati
recentemente apportati dei cambiamenti sulla nuova legge elettorale
detta “Italicum”..correzioni che hanno sicuramente migliorato
l'aspetto inizialmente restrittivo sulla quale era nata la proposta: - Le soglie di sbarramento sono state abbassate...il premio di maggioranza ridimensionato (per la coalizione o per la lista..ancora da decidere)..e
buona parte di preferenze espresse al di là delle liste bloccate. I partiti sembrano ancora dover decidere, ma di
quelle prerogative che Renzi avrebbe voluto e che sono sempre state nel suo spirito in direzione di un forte sistema bipolare..non pare
esservi rimasto nulla..tranne la pretesa di far scomparire un Senato
della Repubblica relegandolo ad una inutile Camera con personalità
espresse in seno alle amministrazioni Regionali.
Oggi la nomina del nuovo
Capo dello Stato rimane fondamentale per la messa a punto di queste
riforme che in sé di rivoluzionario non hanno ormai alcunchè. Il
nuovo presidente della Repubblica, malgrado il suo ruolo di arbitro,
non potrà restare esente dall'ambito di questo poco utile
cambiamento. Una conversione che tutti avremmo voluto ricercata verso
un funzionamento più innovativo e che lo stesso Renzi avrebbe
voluto più incisiva ed in favore di una governabilità sicura a
prescindere.
Se la nuova figura
presidenziale sarà di vecchio stampo democristiano, crescerà una
politica diretta verso il centrismo che per decenni ha condizionato
la vita politica del paese seguendo le strade dei compromessi
continui nella ricerca di governi impastati di contraddizioni.... e
la moderazione, come tutto il resto, tenderà a divenire moderatismo
ed esasperazione di quel centrismo che non pare mai trovare
soluzioni, ma solo compromessi ...Se altrimenti sarà un tecnico
economista...sarà l'ennesima sconfitta di una politica e si
ritornerà alle vecchie posizioni ed a quelle scelte alla Monti con
un condizionamento estremizzato della Comunità europea che imporrà
continue rinunzie. L'arbitro tenderà quindi a divenire un quarto
uomo che... come tutti sanno.... non ha mai contato nulla.
La tendenza del nostro
Paese è sempre stata quella più predisposta ad una figura moderata
e questo, seppur restringe notevolmente il campo dei possibili
candidati, determina la scelta di nomi poco innovativi nel pensiero e
meno efficaci nel predisporsi ad un vero cambiamento. Ma il ruolo del
Presidente rimane quello di arbitro garante nel rispetto massimo
della Costituzione. Una Carta, per certi aspetti ed in alcuni punti,
messa in serio dubbio dal progresso sopravvenuto in questi ultimi
anni...
Sono ancora tante le
riforme da dover ricercare per poter rendere un miglior funzionamento
ai principi base della politica...mentre il percorso del sindaco
d'Italia è proseguito nella via inutile della pura semplificazione.
...E' sicuramente certo
che i cittadini, pur riconoscendone un ruolo di garante,
preferirebbero una elezione diretta del capo dello Stato che, in una
situazione condivisa popolarmente, ricoprirebbe meglio e con meno
condizionamenti il proprio ruolo.
vincenzo cacopardo
vincenzo cacopardo
Io propongo PAPA FRANCESCO a PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
RispondiEliminaNon perchè sono religioso, anzi. Ma almeno forse si troverebbero d'accordo tutti.
E' sicuramente fuori dal patto del Nazareno (anche se essendo il vicario di Cristo, quindi di Gesù Nazareno, qualcuno potrebbe obiettare), non è nè di destra, nè di sinistra.
E' poi avendo già sostituito un papa che si è dimesso, può benissimo sostituire un presidente che si è dimesso!
Ci può essere conflitto di interessi o incompatibilità di cariche?
E chi se ne frega, capirai! :)
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simpatica ed ironica la tua proposta...sicuramente Papa Francesco ha dimostrato quella umiltà che tanto potrebbe essere utile a chi si propone per la politica. Al di là di ogni ironia...chi dovrebbe andare alla carica di capo dello Stato, a parer mio, dovrebbe essere un costituzionalista e non dovrebbe aver preso nel passato posizioni politiche precise...Grazie per il tuo commento...
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