31 gen 2015

Una macroscopica anomalia...

di vincenzo cacopardo
E' straordinario il fatto che non si metta in evidenza la grande anomalia (di cui la politica del nostro Paese è sempre più colma) sui fatti riguardanti persino la nuova nomina del Capo dello Stato.

Al di là della figura indiscutibilmente valida e stimata di Sergio Mattarella, sicuramente più adatto delle tante figure proposte, quello che non si riesce a comprendere è il silenzio di una classe politica così poco attenta agli evidenti conflitti. Una classe politica che nei tanti talk televisivi non mette mai in evidenza questa incongruenza all'attenzione dei cittadini.

Chi è più dentro nei temi della politica non può sottolineare il grande conflitto oggi esistente riguardo alla figura di Matteo Renzi..contemporaneamente segretario del Partito di maggioranza e presidente di un Esecutivo.

Ci troviamo in un caso particolare in cui un presidente della Repubblica che di norma nomina un presidente del Consiglio..si trova di fatto ad essere nominato, in modo anomalo dallo stesso. Ciò accade anche perchè essendosi dimesso Napolitano..il caso vuole che debba nominarsi un nuovo Capo dello Stato.

Se sull'esigenza di una nuova nomina non ci piove.... rimane davvero anomalo il processo di investitura voluto da un presidente del Consiglio contemporaneamente segretario assoluto di un Partito di maggioranza (che oggi gode di un alto premio) il quale, nella stessa qualità di segretario, guida di logica una attività anche parlamentare, finendo con l'imporre una figura..oltre che tutto il resto.
La enorme anomalia si riduce sicuramente in un conflitto con la carica di capo dell'Esecutivo. Conflitto di interessi che pare non sorprendere alcun politico. Una anomalia del sistema che non vi sarebbe se per logica i due ruoli fossero separati.


Ciò non rimane circoscritto alla sola figura di Renzi, ma coinvolge tutte le personalità politiche che pretendono di poter assumere i due ruoli come fosse una prassi normale che non influenza un percorso istituzionale, ma... in realtà   rimane frutto di una forma mentis distorta della politica che incide con preoccupazione ponendo una seria riflessione della stessa Corte Costituzionale. 

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