“l'ostentato
cinico realismo tendente a penalizzare le idee”
Se,
come oggi, ci si adatta lavorando nel proprio campo senza l’apporto
di una vera e rivoluzionaria ricerca, si rimarrà sempre immobili in
un sistema dal quale si attinge ma, al quale, non sarà mai reso un
contributo per il giusto efficace cambiamento. Ciò porta ad un
inevitabile stallo dove lo stesso sistema si costringe in un percorso
viziato che tenderà sempre a riparare falle senza innovare mai
nulla. In seguito si continuerà ad adattarsi, come oggi si usa, ai
cosiddetti modelli esterofili che nulla possono se non accentuare
tali difficoltà, in quanto non esattamente in linea con la cultura
territoriale e la storia del nostro paese.
Credo
che qualunque sistema odierno pretendesse di assumere in se il
pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità
stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il
contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due
azioni”.
Qualsiasi
novità
che si intendesse proporre dovrebbe solo seguire la naturale esigenza
di un ovvio ed equilibrato percorso chiedendo, pertanto, di non
dipendere da un severo pragmatismo amministrativo, ma da una cultura
del dialogo e del buon senso. Occorrerebbe una vera novità per mirare ad un cambiamento più dinamico per non reprimere
ogni
azione di base e per non costringere quella governabilità che,
invero, continua ad apparire alquanto imposta...Sicuramente poco
funzionale!
Nel
momento storico attuale, forse anche a causa di una forte recessione
mondiale, si sopravvive attraverso l’unica risorsa mentale della
tangibilità e della concretezza, non reagendo con la forza
delle iniziative e delle idee e questo penalizza il giusto percorso
della crescita di una società. In
ogni campo del sociale ed a maggior ragione oggi, una visione troppo
forzata di un certo ostentato realismo, non può mai far sperare in
una crescita, al contrario, trascinerà avanti un popolo al servizio
di un sistema malato.
Eventi storici, come quelli dell’unione dei paesi europei,
avrebbero dovuto determinare, attraverso una naturale integrazione ed
aggregazione, un successo per iniziative ed innovazione. Si sarebbe
dovuta riscontrare l’affermazione di un percorso costruito
attraverso un naturale scambio della conoscenza, del dialogo e delle
idee.
A volte, come qualcuno asserisce, risulta più utile coniugare le
diversità, anziché tentare di aggregare certe omogeneità...I
recenti episodi che vedono gli odierni contrasti tra Oriente ed
Occidente ne sono la prova concreta.
Vincenzo
cacopardo
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