29 ago 2015

All'orizzonte..il possibile crollo di una democrazia

di vincenzo cacopardo
Continua senza sosta lo storico esodo verso l'occidente e perseverano purtroppo gli incidenti che vedono perire centinaia e centinai di innocenti nella speranza di accedere ad un mondo diverso per sfuggire alle tragedie dei conflitti in essere nei propri territori. Meno importa se fra questi vi possano essere coloro che approfittano delle tragedie per spingersi verso nuovi continenti come clandestini: L'esodo è tale che supera ogni realtà ed ogni possibile differenza tra chi fugge.

Tutto l'Oriente appare infiammato e persino il continente asiatico. Alle problematiche della Libia e l'Iraq..si aggiungono i possibili conflitti fra le due Coree..quella del Pakistan..quella della Siria..quella perenne di Israele contro i palestinesi.. etc. Resta di sicuro un quadro inquietante che pare aspettare solo la scintilla per esplodere in una serie di conflitti che insieme potrebbero divenire apocalittici. Possiamo di sicuro affermare che la politica europea assieme a quella americana non hanno saputo per niente affrontare preventivamente questa lunga serie di problematiche, mostrandosi solo capaci di fomentarle. Ma resta ancora più inverosimile la mancanza di un intervento deciso dell'Onu circa l'esodo che compete ormai le aree di quasi tutti i continenti. 

L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è da sempre prefissata: ossia mantenere la pace e la sicurezza internazionale; promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare a una rottura della pace; sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli; promuovere la cooperazione economica e sociale; promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui; promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti; promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.


Se andiamo ad analizzare questi scopi ed i principi ci possiamo accorgere come tutti questi entrano nel contesto del fenomeno della migrazione oggi esistente ed appare davvero strana la posizione dormiente di questo organo che già da parecchio tempo avrebbe dovuto prevedere un intervento che oggi appare assai più difficile e complesso.
Questo fenomeno della migrazione.. unito alla già difficile crisi economica che invade ogni continente..non ultima la Cina, sta determinando un cambiamento epocale nei rapporti sociali di tutte le Nazioni. Sul fronte economico globale si è creata un'economia il cui prodotto è risultato superiore alla domanda.. un iper-produzione che ha generato un aumento dei beni senza un riscontro sul reale bisogno ed in più tenendo sotto freno una crescita reale il cui valore oggi avrebbe assunto un effettivo motore di crescita. Un dato di fatto è comunque certo: Il nuovo capitalismo globale riesce ormai ad estremizzare i profitti occupando meno capitale umano. Si perde.. quindi.. il peso di una contrattazione sul lavoro e cresce l'emarginazione di massa. Alcuni sociologi teorizzano persino l’avvicinarsi di una “era globale” con la fine di ogni Stato nazione e quindi di ogni democrazia.

Una politica sterile dei paesi occidentali ancora costruita sulle vecchie ideologie di un tempo... la politica internazionale che non ha saputo gestire la politica tra i diversi paesi... né ha saputo prevedere l'esodo di portata mondiale...l'iperproduzione di una Cina che ha riempito un mercato occidentale ormai saturo...unito ad un principio di corruzione ormai degenerante..fanno sì che nel mondo la democrazia stessa perisca sotto una reazione di un assolutismo destinato quasi a vincere su tutto.

Secondo molti lo stesso principio di democrazia ha senso solo se rimane inserito in un contesto globale.. e proprio il modo di governare presuppone l’esistenza di una società civile globale e dei rispettivi rapporti giuridici che rimangono validi universalmente... Se l’analisi neomarxista ritiene l’idea di una democrazia cosmopolita non realizzabile in quanto l’”etica” viene a confondersi con il “potere”, non possiamo nemmeno dimenticare che tutto ciò che sta accadendo è anche l'effetto di una globalizzazione che appare guidata solo per gli interessi dei pochi potenti a danno della società internazionale.


La reazione più logica potrebbe vedere una totale svolta contrapposta ... un irrigidimento da parte dei Paesi che tenderanno a chiudersi nel proprio ambito nazionale con una logica opposta di un insolito avvenimento di “deglobalizzazione”: - I paesi si chiuderanno..i mercati si marcheranno...le società si distingueranno...le culture si evidenzieranno..etc.. Un sistema mondiale intero che si fraziona e che competerà attraverso logiche differenti più segmentate e connaturate. La democrazia..infine.. potrebbe rischiare di sopperire di fronte a logiche più dispotiche ed assolute.

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