E' sempre più sorprendente la capacità comunicativa del sindaco d'Italia che davanti al suo Partito ha sciorinato il quadro completo dell'attività del suo governo mettendo in risalto l'importanza delle sue riforme come l'unica vera spinta verso la crescita del Paese. Intanto la sinistra all'interno del Partito che di continuo alza la voce, non pare essere più un ostacolo sulla sua strada: Come sempre fatto Bersani ed i suoi seguaci..alzano il tono.. per poi dividersi confusi e rifuggiarsi su strade più sicure e tranquille! Per Bersani quello che ha riproposto ultimamente Renzi rappresenta un'apertura significativa. Queste le sue ultime parole in proposito : se si intende che gli elettori scelgono i senatori e i consigli regionali ratificano va bene, è quello che abbiamo sempre chiesto».Ma anche qui..cosa può significare scegiere e ratificare.. se non si specifica meglio nel merito?
Si continua a perdere ogni riferimento con una sinistra dissidente all'interno
del PD che si rende ripetutamente incostante ..incoerente.. e
persino timorosa..perdendo una battaglia di pensiero alla
quale... in realtà... non sembra per nulla legata. Non c'è quindi
da meravigliarsi..di fronte a tali pavide ed indolenti intenzioni di
costoro che, in tal modo, continuano a rendere solo vantaggi al
loro leader premier.
Renzi
mira ad attaccare Grasso e dichiara:
«Ma se apre l'articolo 2 anche nelle parti già votate in doppia
conforme sarà un fatto inedito, e sarà necessaria una convocazione
di Camera e Senato».
Se il presidente
del Senato applica la Costituzione e il regolamento senza
stravolgimenti, la soluzione tecnica su come si scelgono i senatori
la troviamo in dieci secondi netti» Parole
che sembrano avere scatenato una reazione da parte del presidente del
Senato e persino quella del
“taciturno Quirinale”
che, in tono sommesso, invita ad evitare ulteriori scontri.
Al
di là di queste accuse e dell'indignazioni, quello che continua ad
evidenziarsi nella loquace esposizione di Renzi circa le sue
riforme... è il fatto di farle apparire come le uniche possibili per
il cambiamento ..non evidenziandole mai nel merito, ma dandole quasi
per scontate.”
Emblematica la sua
frase: “Ci stiamo
riuscendo, ma senza riforme questa legislatura non esiste” : che
dimostra con evidenza il suo continuo parlare di riforme senza mai entrarne
nel merito.. evitando ogni dialogo nella qualità e del suo opportuno
funzionamento. Poi la capacità di responsabilizzare chi.. in seno al
partito.. non la pensa come lui: Se
si evitano i diktat di minoranza e si mette da parte l'elezione
diretta, esclusa dalla doppia conforme, si può trovare un punto
d'incontro». Il chè
appare, al contrario, una vera intimazione.. dato che i diktat li ha
sempre posti lui minacciando di continuo la caduta del suo governo...
Il suo rimane solo ed esclusivamente un motivo di fretta..la premura di chiudere al più presto le riforme. Entrare nel merito sarebbe per lui solo una perdita di tempo inutile. Per la bella addormentata tra i Boschi, infine, secondo le sue dichiarazioni, il vero problema non pare fondarsi sulle sue riforme, ma su un risvolto che potrebbe avere..in caso contrario.. una possibile caduta di governo a beneficio del Movimento 5 stelle o di Salvini. Anche la ministra sembra non entrare nella sostanza di tali riforme... preoccupandosi unicamente di una possibile vittoria dei partiti opposti, dimostrando con evidenza tutt'altro interesse.
Se
mettiamo insieme tutto questo e vi aggiungiamo le scontate anomalie
di un premier che esercita contemporaneamente le funzioni di
segretario del partito di maggioranza che, attraverso il combinato di
tutte le sue riforme, si erge a capo assoluto di una politica
nazionale condizionata, non possiamo evitare di criticare volta per volta..
proprio sul merito.. ogni sua proposta riformatrice : Non si tratta
di “autoritarismo”, ma del rafforzamento di un “errata funzione” di
un sistema che non potrà più avere i connotati di una democrazia
con i suoi pesi e contrappesi.
Rimane
sorprendente la sua capacità di comunicare tirando acqua al suo
mulino sottolinendo per convenienza l'entità delle sue riforme e ponendo per comodità le contrapposizioni
con tutti coloro che non credono (i rinomati gufi), non certamente al
desiderio di una ripresa, ma al metodo ed al merito stesso di ogni
riforma che lui riesce a far passare come l'unica possibile.
In
verità non pare esistere nessuno... nè all'interno del suo
Partito...né fuori da questo, in grado di opporsi nel giusto senso
sul tema del “funzionamento”
più che sul pericolo di una possibile "deriva autoritaria".
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