22 set 2015

il Premier comunica ed incanta i dissidenti ...

di vincenzo cacopardo

E' sempre più sorprendente la capacità comunicativa del sindaco d'Italia che davanti al suo Partito ha sciorinato il quadro completo dell'attività del suo governo mettendo in risalto l'importanza delle sue riforme come l'unica vera spinta verso la crescita del Paese. Intanto la sinistra all'interno del Partito che di continuo alza la voce, non pare essere più un ostacolo sulla sua strada: Come sempre fatto Bersani ed i suoi seguaci..alzano il tono.. per poi dividersi confusi e rifuggiarsi su strade più sicure e tranquille! Per Bersani quello che ha riproposto ultimamente Renzi rappresenta un'apertura significativa. Queste le sue ultime parole in proposito : se si intende che gli elettori scelgono i senatori e i consigli regionali ratificano va bene, è quello che abbiamo sempre chiesto».Ma anche qui..cosa può significare scegiere e ratificare.. se non si specifica meglio nel merito?

Si continua a perdere ogni riferimento con una sinistra dissidente all'interno del PD che si rende ripetutamente incostante ..incoerente.. e persino timorosa..perdendo una battaglia di pensiero alla quale... in realtà... non sembra per nulla legata. Non c'è quindi da meravigliarsi..di fronte a tali pavide ed indolenti intenzioni di costoro che, in tal modo, continuano a rendere solo vantaggi al loro leader premier. 

Renzi mira ad attaccare Grasso e dichiara: «Ma se apre l'articolo 2 anche nelle parti già votate in doppia conforme sarà un fatto inedito, e sarà necessaria una convocazione di Camera e Senato». Se il presidente del Senato applica la Costituzione e il regolamento senza stravolgimenti, la soluzione tecnica su come si scelgono i senatori la troviamo in dieci secondi netti» Parole che sembrano avere scatenato una reazione da parte del presidente del Senato e persino quella del “taciturno Quirinale” che, in tono sommesso, invita ad evitare ulteriori scontri.

Al di là di queste accuse e dell'indignazioni, quello che continua ad evidenziarsi nella loquace esposizione di Renzi circa le sue riforme... è il fatto di farle apparire come le uniche possibili per il cambiamento ..non evidenziandole mai nel merito, ma dandole quasi per scontate.Emblematica la sua frase: “Ci stiamo riuscendo, ma senza riforme questa legislatura non esiste” : che dimostra con evidenza il suo continuo parlare di riforme senza mai entrarne nel merito.. evitando ogni dialogo nella qualità e del suo opportuno funzionamento. Poi la capacità di responsabilizzare chi.. in seno al partito.. non la pensa come lui: Se si evitano i diktat di minoranza e si mette da parte l'elezione diretta, esclusa dalla doppia conforme, si può trovare un punto d'incontro». Il chè appare, al contrario, una vera intimazione.. dato che i diktat li ha sempre posti lui minacciando di continuo la caduta del suo governo...

Il suo rimane solo ed esclusivamente un motivo di fretta..la premura di chiudere al più presto le riforme. Entrare nel merito sarebbe per lui solo una perdita di tempo inutile. Per la bella addormentata tra i Boschi, infine, secondo le sue dichiarazioni, il vero problema non pare fondarsi sulle sue riforme, ma su un risvolto che potrebbe avere..in caso contrario.. una possibile caduta di governo a beneficio del Movimento 5 stelle o di Salvini. Anche la ministra sembra non  entrare nella sostanza di tali riforme... preoccupandosi unicamente di una possibile vittoria dei partiti opposti, dimostrando con evidenza tutt'altro interesse. 
   
Se mettiamo insieme tutto questo e vi aggiungiamo le scontate anomalie di un premier che esercita contemporaneamente le funzioni di segretario del partito di maggioranza che, attraverso il combinato di tutte le sue riforme, si erge a capo assoluto di una politica nazionale condizionata, non possiamo evitare di criticare volta per volta.. proprio sul merito.. ogni sua proposta riformatrice : Non si tratta di “autoritarismo”, ma del rafforzamento di  un “errata funzione” di un sistema che non potrà più avere i connotati di una democrazia con i suoi pesi e contrappesi.

Rimane sorprendente la sua capacità di comunicare tirando acqua al suo mulino sottolinendo per convenienza l'entità delle sue riforme e ponendo per comodità le contrapposizioni con tutti coloro che non credono (i rinomati gufi), non certamente al desiderio di una ripresa, ma al metodo ed al merito stesso di ogni riforma che lui riesce a far passare come l'unica possibile. 
In verità non pare esistere nessuno... nè all'interno del suo Partito...né fuori da questo, in grado di opporsi nel giusto senso sul tema del “funzionamento” più che sul pericolo di una possibile "deriva autoritaria".




Nessun commento:

Posta un commento