di vincenzo cacopardo
Le
condizioni per un’intesa
con la sinistra del PD ..più pusillanime..che dissidente..sembrano vicine dopo l'apertura di Matteo Renzi.
L'accordo ancora oggi
nasconde una serie di punti non proprio chiari. Al
più presto il Senato riprenderà la discussione generale sulla
riforma costituzionale. La minoranza dem che conta oggi 28 senatori
non sembra comunque ririrare i suoi emendamenti. Come sappiamo tre
di questi riguardano l'articolo 2 della riforma, gli altri, invece,
riguardano le funzioni del futuro Senato e i poteri di verifica e di
controllo.
Sulla
tanto discussa ammissibilità dell'emendamento dell'articolo 2 del
ddl Boschi il presidente del Senato Pietro Grasso esprimerà la
propria decisione in aula in fase di discussione dell'articolo. La
discussione intanto prosegue con i tempi contingentati ridotti a 10
minuti e voluti dallo stesso Grasso.
Ciò...
per quanto riguarda il cammino della riforma! Ma rimane sempre
difficile poter dare un giudizio positivo su questo riordino che
sembra mortificare una Camera alta riducendola in una sorta di
“pasticcio di comodo” per un principio che risponde unicamente ad
evidenti convenienze di governabilità. Se tanti cittadini oggi
restano assenti da questo processo di rinnovamento che in sé rinnova
assai poco e contrasta un'efficienza che dovrebbe rendersi ad ogni
processo istituzionale, non è... come si vuol far credere... per un
disinteresse, ma per la caratteristica ignoranza rivolta in direzione
di questi temi. Temi che... al contrario... dovrebbero essere di
principale interesse dato che.. il formarsi delle normative che
regolano la società.. partono tutte dalla qualità e dal metodo espresso dalle stesse istituzioni.
Come
si fa a non intuire che il vero problema non è quello del
bicameralismo in sé, ma di come esso si potrebbe rendere più
funzionale al sistema? Il
bicameralismo perfetto, che in realtà non è mai sembrato
perfetto...aveva solo bisogno di modifiche funzionali che avrebbero
dovuto garantire una migliore efficienza nel suo percorso normativo.
Una distinzione dei ruoli più appropriata che, unita alla
diminuzione dei compensi e delle presenze...sarebbe bastata a
renderla efficace. Ciò che invece si è voluto fare con la fretta
...provocherà danni che nel prossimo futuro avremo modo di
constatare. Danni evidenti al percorso di una espressione
democratica..e motivi di scoraggiamento per la chiara mancanza di una
utile funzionalità istituzionale...
Come
si fa a non comprendere che il processo di rinnovamento operato da
Renzi per mano della sua incantata ministra Boschi e sposato con
enfasi dalla sapientona vicesegretaria Serracchiani, è stato
promosso con particolare pressappochismo ed una evidente premura in
barba ai principi di una Costituzione che ha come valore primario il
rispetto per una democrazia?
Non è possibile affrontare riforme costituzionali senza tenere
presente lo schema integrale e la natura stessa di una Costituzione
che contiene in sé valori e principi sacri... Non è possibile
snaturarla solo per dare corpo ad una governabilità che in sé
andrebbe ricercata per altre strade. La governabilità è un fine che
varicercato attraverso i mezzi necessari..mezzi che non possono
definirsi in uno stravolgimento dei valori di base più importanti
come quelli del rispetto che si deve ad una democrazia.
Ora..se
Renzi e la sua Ministra intendono dare sfogo ad un vero cambiamento
costituzionale...attraverso riforme... queste devono seguire una
logica di efficienza e non di superficiale semplicismo. Al di là di
ogni accusa di autoritarismo ...è proprio il saper fare funzionare
in senso democratico un sistema istituzionale il vero scopo che
dovrebbero prefiggersi.. e non la premura di chiudere attraverso un
combinato di queste che non danno alcun risultato positivo in senso
democratico...Troppo comodo, oltre che irresponsabile,
condurre le riforme in tal senso!!
Queste
dovrebbero anche essere le circostanze più che valide per un
intervento da parte del Capo dello Stato che.. invero.. pare essere
del tutto assente dal preservare un processo di rinnovamento
frettoloso e quanto mai inefficiente. Ma come risulta evidente
..malgrado le sue esternazioni rispetto alle leggi elettorali nel
periodo in cui esercitava il ruolo nella Consulta, il ruolo odierno
di garanzia a protezione dei principi più importanti di una
Costituzione..sembra non competere alla sua figura.
D'altronde
cosa ci si può aspettare oggi da una politica che è riuscita ad
operare attraverso una legge elettorale chiamata “Porcellum”?
..Un nome che la dice lunga su come ci si sia ridicolizzati agli
occhi delle altre Nazioni.
Nessun commento:
Posta un commento