“Non
esiste una realtà assoluta. Esiste la ricerca costante di
ciò che può essere utile e tangibile momento per momento.. e quindi
anche mutevole in base al bisogno ed alla capacità di
saper percepire il tempo “
di vincenzo cacopardo
Uno
dei più sconosciuti storici della Rivoluzione francese, Augustin
Cochin, ...
sostenne come l’utopismo ideologico (fondamentale per la storia del
pensiero) sia permeato dal sospetto sistematico nei confronti della
realtà.
Secondo
lui, la Rivoluzione francese sarebbe stato un colpo di Stato
organizzato da alcune che lui stesso definiva “società
di pensiero” che
avrebbero previsto ed orchestrato la propria presa di potere, e non
da un movimento popolare spontaneo.
Per
questa ed altre ragioni, egli fece leva sul metodo sociologico
cercando di eliminare il “determinismo”. La sua tesi principale
era che la democrazia moderna fosse nata dalla presa di potere di un
genere radicalmente nuovo, caratterizzato dalla dualità tra la
realtà dei rapporti politici.. e la loro complessa rappresentazione
sociale.
Oggi
sono in molti ad affermare che proprio dalla realtà, dobbiamo
partire. Ma la realtà è davvero quello che appare?... O forse e'
determinata da fatti dovuti all'uomo stesso? Insomma..è lecito
pensare che alcuni fatti improvvisi ed involuti possano definire i
contorni di una realtà in senso oggettivo, senza che l' uomo stesso
non li veicoli o non ne influenzi il percorso?
Sono altrettanti a pensare che ..dovendo partire da una realtà, bisogna
sapersi muovere di conseguenza e quindi procedere attraverso le
logiche ad essa legate: E' una osservazione che rimane assai
limitativa..poichè ci si dimentica spesso di come, tali logiche, siano state
elaborate negli anni da noi stessi ..dal nostro pensiero ..dal criterio mentale..da una cultura irrorata giorno per giorno su un
presupposto di difficile convivenza sociale che ha portato conflitti
e compromessi che.. di per sé.. rendono la stessa realtà manipolata
e quindi mai un dogma assoluto.
Se
la realtà..in assoluto.. si definisce attraverso
ciò che esiste effettivamente e risulta concreto, si potrebbero
comunque avere dubbi su una effettiva manipolazione di questa..
quando.. per opportunità o convenienza.. la si distorce, anche
inconsapevolmente, per motivi politici e sociali di interesse
strumentale. In base a ciò e per non restare troppo
limitati nei meandri della complessa filosofia...potremmo definire la
realtà come qualcosa da scoprire momento per momento..qualcosa che
la si definisce nello scorrere del tempo...qualcosa di mutevole e
quindi meno concreto di quanto possa pensarsi.
Basterebbe
questo per aprire il pensiero dei tanti che ancora precepiscono una certa realtà come un cammino da seguire ed al quale sottostare senza
alternative. Sarebbe sufficiente allargare la mente su queste
considerazioni per accorgersi di quanto spazio vi è in ognuno di noi
per mutare in parte una realtà che sembra esserci imposta. Non è lontana da
questi principi la politica alla quale bisognerebbe accostarsi con un
particolare occhio..con la forza di un proprio pensiero e senza
occludere la propria vista in forza di una visione realistica che
spesso viene manipolata.
Non esiste una realtà politica assoluta. Esiste la ricerca costante di ciò che può essere utile e tangibile momento per momento.. e quindi anche mutevole in base al bisogno ed alla capacità di saper percepire il tempo .
Non esiste una realtà politica assoluta. Esiste la ricerca costante di ciò che può essere utile e tangibile momento per momento.. e quindi anche mutevole in base al bisogno ed alla capacità di saper percepire il tempo .
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