12 set 2015

L'utopia di uno Stato per gli immigrati



di vincenzo cacopardo
Questo post.. da me scritto e proposto circa un anno fa ..sembra oggi più attuale e comprensibile... persino da non sottovalutare.

Siamo già da tempo sommersi da questa problematica enorme e pericolosa.. in gran parte voluta per responsabilità diretta di Cameron e Sarkozy circa la loro personale guerra per interessi voluta in Libia. Tra i due... Cameron tiene ancora oggi a sottovalutare il dramma non muovendosi col dovuto rispetto ed un impegno preciso. Ma sembra inutile (se non per puro contenimento) voler cercare soluzioni ottimali per bloccare l'attraversamento in mare dei barconi dove ormai una esperta manovalanza...quasi leggittimata in un paese africano assai poco legalizzato, la fa da padrona: La vera soluzione sarebbe dovuta essere quella di bloccare questo flusso rendendo fruttuosi e più umani gli stessi territori dai quali gli indigeni scappano.

Quello che riesce poco comprensibile è il fatto di aver sottovalutato per anni un fenomeno storico di portata immane che ci coinvolge giorno per giorno e che sembra montare in modo spropositato portando insicurezza in tutto il paese Europa. Malgrado i mutamenti politici della Germania rispetto al fenomeno..non sarà mai possibile procedere su questa strada.. se non ponendovi dei limiti. Eppure non sarebbe difficile immaginare un impegno da parte di tutte la forze politiche occidentali europee per un piano da studiare con altri paesi orientali che possa prevedere la ricerca di spazi in territori abbandonati dove ricostruire insieme nuovi paesi e nuove economie.  In ciò non ci si è voluto impegnare con efficacia sul piano internazionale attraverso un coordinamento strategico che potesse mirare ad un'azione politica in complicità con tutti i paesi limitrofi comprese le super potenze degli Stati uniti e della Russia. Con uno sforzo interattivo che avrebbe potuto vederci coplici e fattivi nella costruzione di un futuro insieme.

L'idea di poter edificare un nuovo Stato per risolvere gli innumerevoli problemi di collocamento dei profughi ..può sembrare campata in aria, ma potrebbe anche essere una possibile soluzione ove vi fosse, oltre che una precisa volontà, una compartecipazione internazionale..anzi mondiale.. degli Stati e una loro disponibilità ad un programma coordinato di integrazione serio e costruttivo. Nel passato in paesi del sud america ciò avvenne, seppur con difficoltà e con meno problematiche.

Se ne parla oggi poco e sommessamente, poiché rendere attuabile un piano di simile portata..oltre che per gli esosi oneri, pone dubbi sulla vera capacità di riuscire nell'impresa, ma resta tuttavia una soluzione da non scartare se messa in confronto con l'enorme numero di profughi le cui speranze l'Europa stessa non potrà mai soddisfare in pieno. Rimane forse una speranza di chi oggi scorge in prospettiva, malgrado le difficoltà, le possibili soluzioni ad un problema di dimensioni catastrofiche. Ma la terra è grande e la popolazione è troppa..e quello che fa tanto pensare.. è la cattiva distribuzione e la anomala concentrazione della popolazione.  





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