“La
legalità è sicuramente un principio sul quale lavorare, ma è
sopratutto un valore da ricercare..poiché, se è vero che senza un
principio di legalità non cresce sviluppo, è anche vero che senza
un funzionale sviluppo.. non potrà mai affermarsi un giusto processo
di legalità.”
Quando
si pensa in modo assai approssimativo che il problema possa essere
nella testa e nel cuore dei cittadini che vivono al sud...
napoletani, siciliani, calabresi, i quali fino a quando non
decideranno di diventare italiani ed europei abbandonando il
crimine.. non ci potrà mai essere forza pubblica capace di batterlo e di
rimuoverlo, non si fa altro che generalizzare un problema che ha inizio soprattutto dalla evidente mancanza di un progresso che già da tempo
doveva partire da un impegno da parte dello Stato in direzione delle
indispensabili infrastrutture. Mancando queste ed il lavoro che vi gira intorno... non si potrà mai mettere in moto un progresso
e non potranno mai essere le piccole evidenze locali private a far
progredire un territorio che necessita di un compito che nessun
politico da anni ha mai considerato con attenzione e vero interesse
sociale.
Al
contrario.. al nord, malgrado le innumerevoli illegalità sulle
grandi opere, non si è mai trascurato tale impegno!
Quando
si parla del Sud..il riferimento è sempre quello dell'illegalità...A
differenza che per la magistratura..per un vero politico, il
funzionamento del sistema dovrebbe essere visto come un principio
fondamentale anteposto a quello della legalità. Un pensiero che non
può essere interpretato in modo diverso se non attraverso un’ottica
che tende a porre la legalità come il fine costruttivo di un valore
ed il funzionamento del sistema come mezzo per dare corpo allo stesso
principio.
Attenzione..dunque..ogni
pretesa di “legalità”, per quanto giusta possa essere in linea
di principio, non potrà che camminare di pari passo con il buon
funzionamento di una società...insomma: non si potrà mai pretendere
dai cittadini di un territorio il vero rispetto per un sistema quando
lo stesso, mal funzionante, finisce col frustrare altri e più
importanti principi come quelli del lavoro..della giustizia e di una
vera democrazia. La
legalità è sicuramente un principio sul quale lavorare, ma è
sopratutto un valore da ricercare..poiché, se è vero che senza un
principio di legalità non cresce sviluppo, è anche vero che senza
un funzionale sviluppo.. non potrà mai affermarsi un giusto processo
di legalità.
Detto
questo..il problema che attanaglia da decine d'anni tutto il
meridione..non è mai stato affrontato col giusto metodo e le giuste
idee. Se nel passato l’arretratezza
del meridione era in parte dovuta alle difficoltà ambientali e
concrete che dovevano affrontare i suoi abitanti, come i terreni
argillosi e cretosi, le lunghe siccità, la malaria e l’isolamento
geografico. Con la comparsa dell’apposita Cassa del Mezzogiorno,
che fu creata per una migliore progettazione e una spesa controllata
e che avrebbe potuto avere un ruolo importantissimo ancora oggi, si
è ha finito con arrecare maggior danno all’economia del Sud del
Paese. Essa andava sicuramente ridisegnata per una migliore
efficienza ed una minor presenza politica che ha finito, nel tempo,
col crearvi un forte centro di potere. Ciò ha generato la
costruzione di opere non del tutto utili per lo sviluppo del
territorio. Per
il Sud abbiamo diverse volte assistito ad un falso e non appropriato
sviluppo nel settore petrolchimico, o supportato da una new economy
spesso instabile dove sarebbero dovute servire strutture e conoscenze
più adatte. Infine si sono sfruttate spesso agevolazioni senza un
vero arricchimento per il territorio. Agevolazioni prestate a
puro scopo speculativo.
Dopo
l’ingresso del nostro Paese in Europa, il problema del Mezzogiorno
non può che essere affrontato nel contesto più ampio di un
Parlamento ed di un Governo Internazionale. Un problema che avrebbe,
già da tempo, dovuto impegnare meglio le forze politiche governative
del nostro Paese col fine di riuscire a soddisfare un primario
bisogno di occupazione. I
forti contrasti regionali del nostro variopinto Paese hanno sempre
richiesto una distinta autonomia locale
attraverso
l’uso di un federalismo amministrativo suggerito da un pensiero
politico più completo. Questa è anche la ragione per la quale può
sembrare anomalo impegnarsi oggi in un federalismo fiscale
trascurando l’aspetto amministrativo storico culturale di un
sistema regionalizzato come il nostro. Alcune Regioni del sud del
Paese si trovano oggi in netto svantaggio rispetto ad altre e questo
divario si sarebbe dovuto ridurre, sicuramente prima dell’ingresso
del nostro Paese in Europa, con un’azione politica nazionale
logicamente coordinata con le amministrazioni locali.
Ritornando
quindi alle responsabilità..non possiamo, in tono approssimativo,
responsabilizzare in pieno il Sud per l'aumento del crimine e
dell'illegalità senza legarci ad un visione globale che ha visto uno
Stato (e la sua incapace politica) trascurare l'interesse per lo
sviluppo del meridione e operare con metodologie
inadeguate..generando al contrario un accrescimento dell'illegalità
che non poteva che essere previsto. Una cattiva politica che ha
influenzato e condizionato il pensiero delle stesse politiche
regionali del meridione edificatasi di conseguenza su un percorso che
ha visto crescere incapacità e convenienze personali.
Oggi
la percezione di una mancanza di infrastrutture si evidenzia in modo
lampante per affrontare la concorrenza con le altre regioni del Paese
e con l'intero panorama internazionale.La responsabilità
dell'impoverimento del meridione non può mai prescindere da una
visione di una impotente politica nazionale... così come
l'incremento dell'illegalità di un territorio è sempre
proporzionale alla mancanza di un impegno per il suo funzionale
sviluppo.
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