1 ott 2015

Senato.. arrivano i primi canguri..

di vincenzo cacopardo
Assistendo al dibattito al Senato di questi giorni, ci si accorge di come i giochi sembrano siano fatti, di come ormai si andrà avanti sulla nuova riforma senza tener conto di alcun rallentamento (seppur giustificato) forzato dagli emendamenti delle forze di opposizione. La via è ormai segnata! Le strategie decise con forza da un monolitico PD che pone qualsiasi freno a possibili ostacoli..e che vede il presidente Grasso assoggettato ad una maggioranza smontando sul nascere ogni possibilità di ribaltare un programma che va avanti come un treno su ordine del governo.

Un emendamento proposto ad arte dal senatore della maggioranza Cociancich (di fede renziana) è apparso come una sorta di canguro.. Risultato ammissibile per il presidente Pietro Grasso, consente di saltare tutti gli emendamenti all'articolo 1. Il fatto ha generato un'autentica bagarre all'interno dell'emiciclo. Alla fine del lungo dibattito della giornata di ieri..dopo una lunga lotta di nervi..il presidente ha ammesso al voto soltanto gli emendamenti che mirano a modificare o sopprimere il comma 5 dell'articolo 1. Si tratta di diciannove voti segreti .

Paolo Aquilanti, ex alto funzionario del Senato, ora segretario generale a Palazzo Chigi, sembra voler dare una mano al governo fornendo una appropriata regia dall'alto della sua esperienza...insomma.. si va avanti a suon di strategie verso una riforma che deve a tutti i costi esser portata al traguardo nei tempi previsti dal ministro Boschi. Naturalmente vi è stata una gara scatenata contro il senatore Cociancich appena stemperata dalle parole a sua difesa del capogruppo Zanda..parole che hanno generato ulteriore caos ed urla. Qualche senatore della minoranza ha dichiarato con forza che ormai anche per questioni come le riforme costituzionali vengono usati dalla maggioranza espedienti abnormi simili alle “fiducie”

Questa riforma assai pasticciata sta portando ulteriore caos all'interno della politica e la gestione condotta da Grasso appare imbarazzata e persino non del tutto convinta.. Malgrado la sua determinazione si intravedono perplessità nascoste. La sua vicinanza al PD ed a Bersani che lo ha candidato alla presidenza.. non può nascondersi..nè celarsi una certa titubanza. Ma sembra che gli ordini del Partito siano precisi ..”andare avanti a tutti i costi”. Il ruolo di chiunque viene posto alla carica di presidente di un'Assemblea (che in sé deve essere di arbitro e garante), soprattutto in ordine a questioni costituzionali, non dovrebbe mai essere promossa da un Partito. Nella fattispecie abbiamo un presidente del Consiglio che è anche segretario del Partito di maggioranza che propone riforme costituzionali avvalendosi del fatto che il presidente dell'Assemblea di pertinenza è stato promosso e nominato dal suo stesso Partito..Non è difficile poter pensare che possano esservi imbarazzi o pressioni ..seppur non espresse con precisa volontà.. Ancora una volta si mette in evidenza l'esigenza di separare e distinguere i ruoli con maggior determinazione e più coerenza al fine di non generare conflitti e.. persino sospetti.

Si poteva più sapientemente sperare di arrivare ad un obiettivo più adatto attraverso un bicameralismo più funzionale, ma l'accoppiata Renzi-Bersani non sembra aver ricercato qualcosa di più valido ed utile, accontentandosi di rinchiudere la funzione di questo questo Senato in un vero coacervo di incongruenze .Ricordiamoci dei bersaniani.. che fino a poco tempo fa gridavano: "Sui princìpi costituzionali non si tratta” e che oggi appaiono come risucchiati in un vortice renziano non essendo in grado di opporsi ad un domani che vedrà un Senato non eletto dal popolo, né nominato dalle Regioni..una sorta di pasticcio contro il quale non sembrano capaci di intervenire.

Mancano 13 giorni per chiudere una riforma di grande importanza che pare affrontarsi come fosse un giochetto da nulla! Regna un gran disordine e molta confusione, ma ciò che si comprende è il fatto che allo stato delle cose ..nulla potrà fermare la volontà di Renzi verso questa imbarazzante riforma. Il futuro ci dirà chi ha ragione! Di fronte a ciò che sta accadendo in Senato e della manifesta vessazione di una maggioranza che prosegue imperterrita come un treno ..non si capisce quale può essere la ragione di non abbandonare un'Aula..lasciando alla prepotenza della maggioranza la responsabilità di un cambiamento costituzionale di tale portata.









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