Assistendo
al dibattito al Senato di questi giorni, ci si accorge di come i
giochi sembrano siano fatti, di come ormai si andrà avanti sulla nuova
riforma senza tener conto di alcun rallentamento (seppur giustificato) forzato dagli
emendamenti delle forze di opposizione. La via è ormai segnata! Le
strategie decise con forza da un monolitico PD che pone qualsiasi
freno a possibili ostacoli..e che vede il presidente Grasso
assoggettato ad una maggioranza smontando sul nascere ogni
possibilità di ribaltare un programma che va avanti come un treno su
ordine del governo.
Un
emendamento proposto ad arte dal senatore della maggioranza
Cociancich (di fede renziana) è apparso come una sorta di canguro..
Risultato
ammissibile per il presidente Pietro Grasso, consente
di saltare tutti gli emendamenti all'articolo 1. Il fatto ha generato
un'autentica bagarre all'interno dell'emiciclo. Alla
fine del lungo dibattito della giornata di ieri..dopo una lunga lotta
di nervi..il presidente ha ammesso al voto soltanto gli emendamenti
che mirano a modificare o sopprimere il comma 5 dell'articolo 1. Si
tratta di diciannove voti segreti .
Paolo
Aquilanti, ex alto funzionario del Senato, ora segretario generale a
Palazzo Chigi, sembra voler dare una mano al governo fornendo una
appropriata regia dall'alto della sua esperienza...insomma.. si va
avanti a suon di strategie verso una riforma che deve a tutti i costi
esser portata al traguardo nei tempi previsti dal ministro Boschi.
Naturalmente vi è stata una gara scatenata contro il senatore
Cociancich appena stemperata dalle parole a sua difesa del
capogruppo Zanda..parole che hanno generato ulteriore caos ed urla.
Qualche senatore della minoranza ha dichiarato con forza che ormai
anche per questioni come le riforme costituzionali vengono usati
dalla maggioranza espedienti abnormi simili alle “fiducie”
Questa
riforma assai pasticciata sta portando ulteriore caos all'interno
della politica e la gestione condotta da Grasso appare imbarazzata e
persino non del tutto convinta.. Malgrado la sua determinazione si intravedono
perplessità nascoste. La sua vicinanza al PD ed a Bersani che lo ha
candidato alla presidenza.. non può nascondersi..nè celarsi una certa titubanza. Ma sembra che gli ordini del Partito
siano precisi ..”andare avanti a tutti i costi”. Il ruolo di
chiunque viene posto alla carica di presidente di un'Assemblea (che
in sé deve essere di arbitro e garante), soprattutto in ordine a questioni costituzionali, non dovrebbe mai essere
promossa da un Partito. Nella fattispecie abbiamo un presidente del
Consiglio che è anche segretario del Partito di maggioranza che
propone riforme costituzionali avvalendosi del fatto che il
presidente dell'Assemblea di pertinenza è stato promosso e nominato
dal suo stesso Partito..Non è difficile poter pensare che possano
esservi imbarazzi o pressioni ..seppur non espresse con precisa
volontà.. Ancora una volta si mette in evidenza l'esigenza di
separare e distinguere i ruoli con maggior determinazione e più
coerenza al fine di non generare conflitti e.. persino sospetti.
Si
poteva più sapientemente sperare di arrivare ad un obiettivo più
adatto attraverso un bicameralismo più funzionale, ma l'accoppiata
Renzi-Bersani non sembra aver ricercato qualcosa di più valido ed
utile, accontentandosi di rinchiudere la funzione di questo questo
Senato in un vero coacervo di incongruenze .Ricordiamoci dei
bersaniani.. che fino a poco tempo fa gridavano: "Sui princìpi
costituzionali non si tratta” e che oggi appaiono come risucchiati
in un vortice renziano non essendo in grado di opporsi ad un domani
che vedrà un Senato non eletto dal popolo, né nominato dalle
Regioni..una sorta di pasticcio contro il quale non sembrano capaci
di intervenire.
Mancano
13 giorni per chiudere una riforma di grande importanza che pare
affrontarsi come fosse un giochetto da nulla! Regna un gran
disordine e molta confusione, ma ciò che si comprende è il fatto
che allo stato delle cose ..nulla potrà fermare la volontà di Renzi
verso questa imbarazzante riforma. Il futuro ci dirà chi ha ragione! Di
fronte a ciò che sta accadendo in Senato e della manifesta
vessazione di una maggioranza che prosegue imperterrita come un treno
..non si capisce quale può essere la ragione di non abbandonare
un'Aula..lasciando alla prepotenza della maggioranza la
responsabilità di un cambiamento costituzionale di tale portata.
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