di vincenzo cacopardo
Matteo
Renzi dopo un incontro con il commissario di Expo Giuseppe Sala e
quello col sindaco Giuliano Pisapia al termine del mandato,
affronterà il dialogo con il vice sindaco Francesca Balzani. Non
tutto al momento sembra chiaro, anche perchè legato nel contempo al
problema della candidatura di Roma..altra città in discussione sulla
scelta del nuovo amministratore. Per quanto riguarda Milano pare
ormai chiaro che dovrà scegliersi nell'immediato l'alternativa tra
Sala e la stessa Balzani.
In
questi giorni Pisapia sembra seguire una strada diversa da quella di
Sala ( cosa che mette un punto preciso su ogni possibile intesa). Al
momento il sindaco pare accusare Sala di eccessive esitazione in
proposito ad un suo preciso impegno ufficiale..mentre di riflesso il
commissario Sala è rimasto colpito dalle parole del sindaco uscente,
che già da giorni ha fatto intendere un chiaro orientamento per la
sua vice Balzani che in più avrebbe il sicuro consenso da parte di
Sel ed altri movimenti cittadini locali.
Non
v'è dubbio che a Milano..città che oggi sembra voler rappresentare
il centro di un nuovo interesse di una nuova politica di sinistra...
Pisapia rimane un nome in testa nei sondaggi. Ma se il commissario
Sala decidesse di candidarsi davvero, non è pensabile che lo stesso
Pisapia possa sostenerlo senza perdere una forza politica già
acquisita e di supremazia.. restandone anche futuro oscurato
nell'immagine. Ragione per la quale al sindaco conviene giocare la
carta di chi in questi anni gli è stata accanto nel governo della
città. Tra l'altro, in forza di ciò, pare che la vicesindaco ed
assessore al Bilancio sia stata apprezzata notevolmente per il
lavoro fin qui svolto.
Nel
frangente i Partiti di destra..per l'amministrazione milanese..
restano in attesa delle scelte del PD..nella speranza che possa
rompersi quell'armonia di una sinistra alla guida di Palazzo Marino.
Tuttavia i nomi che avanzano sono quelli del direttore del Giornale
Alessandro Sallusti e dell’avvocato Annamaria Bernardini de
Pace..nomi che saranno ponderati anche in base alle prossime scelte
del Partito avversario. Ma... come sopra scritto.. vi è anche la
scelta dei nomi su Roma: Se il candidato del PD dovesse essere
Stefano Fassina (candidatura che potrebbe mettere pace all'annoso
conflitto con l'area interna da sempre poco favorevole alle scelte
operate nel partito) non è escluso che si potrà aprire un nuovo
dialogo con l’ex sindaco Ignazio Marino per contrastare in tutti i
modi l'avverso e pericoloso candidato dei 5 Stelle.
Con
l'idea di un nuovo "partito della Nazione"... non si fa che
formalizzare una rottura con una parte del PD.. ma si rimettono in
gioco tutte le forze che, nell'ambito della poco affidabile politica,
si muovono per ricercare nuovi spazi pur di restare alla
ribalta.Tutto ciò non può di certo creare tanta fiducia.. poiché
nell'idea edificatrice di un simile Partito.. non pare esservi
proprio nulla di esclusivo e di nuovo.. nè tantomeno frutto di una
particolare ricerca per una politica veramente innovativa. Un disegno
politico che oggi gioca il tutto per tutto sulle scelte da affidare
alle figure da proporre per le amministrazioni delle due grandi
città.
L'idea di riproporre l'identità nazionale attraverso un singolare "Partito della Nazione" si presenta solo come una concezione opportunista per richiamare l'attenzione dei cittadini ad una politica di convenienza..e per cercare di rimanere incollati ad una politica vecchia e stantia.. Una strategia politica per richiamere all'ovile le tante pecore di un Paese che ancora non percepisce l'innovazione.Ma anche per bloccare l'avanzata di movimenti nuovi e di rottura ad un sistema che in realtà non funziona.. come il Mov 5Stelle.
Roma..
ed acora di più Milano... rappresentano oggi un'incognita. Una
difficile operazione all'interno di un Partito per arginare ogni
possibile spaccatura che insiste e che Renzi riesce a stento a
contenere ostinandosi ad esercitare il ruolo di segretario malgrado
le continue problematiche alle quali far fronte come Premier su una
realtà politica estera assai complessa ….Un'altra possibile
spaccatura in seno ad un PD tendente a rappezzare ogni giorno di più
un andazzo che potrebbe compromettere ogni strategia anche sulle
prossime candidature delle primarie delle due grandi città.
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