28 nov 2015

Amministrative..un "ostacolo" per il neo partito della nazione?

La prossima settimana, potremmo avere un quadro più chiaro delle candidature del centrosinistra per le primarie delle amministrative del 2016.
di vincenzo cacopardo

Matteo Renzi dopo un incontro con il commissario di Expo Giuseppe Sala e quello col sindaco Giuliano Pisapia al termine del mandato, affronterà il dialogo con il vice sindaco Francesca Balzani. Non tutto al momento sembra chiaro, anche perchè legato nel contempo al problema della candidatura di Roma..altra città in discussione sulla scelta del nuovo amministratore. Per quanto riguarda Milano pare ormai chiaro che dovrà scegliersi nell'immediato l'alternativa tra Sala e la stessa Balzani.

In questi giorni Pisapia sembra seguire una strada diversa da quella di Sala ( cosa che mette un punto preciso su ogni possibile intesa). Al momento il sindaco pare accusare Sala di eccessive esitazione in proposito ad un suo preciso impegno ufficiale..mentre di riflesso il commissario Sala è rimasto colpito dalle parole del sindaco uscente, che già da giorni ha fatto intendere un chiaro orientamento per la sua vice Balzani che in più avrebbe il sicuro consenso da parte di Sel ed altri movimenti cittadini locali.

Non v'è dubbio che a Milano..città che oggi sembra voler rappresentare il centro di un nuovo interesse di una nuova politica di sinistra... Pisapia rimane un nome in testa nei sondaggi. Ma se il commissario Sala decidesse di candidarsi davvero, non è pensabile che lo stesso Pisapia possa sostenerlo senza perdere una forza politica già acquisita e di supremazia.. restandone anche futuro oscurato nell'immagine. Ragione per la quale al sindaco conviene giocare la carta di chi in questi anni gli è stata accanto nel governo della città. Tra l'altro, in forza di ciò, pare che la vicesindaco ed assessore al Bilancio sia stata apprezzata notevolmente per il lavoro fin qui svolto.

Nel frangente i Partiti di destra..per l'amministrazione milanese.. restano in attesa delle scelte del PD..nella speranza che possa rompersi quell'armonia di una sinistra alla guida di Palazzo Marino. Tuttavia i nomi che avanzano sono quelli del direttore del Giornale Alessandro Sallusti e dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace..nomi che saranno ponderati anche in base alle prossime scelte del Partito avversario. Ma... come sopra scritto.. vi è anche la scelta dei nomi su Roma: Se il candidato del PD dovesse essere Stefano Fassina (candidatura che potrebbe mettere pace all'annoso conflitto con l'area interna da sempre poco favorevole alle scelte operate nel partito) non è escluso che si potrà aprire un nuovo dialogo con l’ex sindaco Ignazio Marino per contrastare in tutti i modi l'avverso e pericoloso candidato dei 5 Stelle.

Con l'idea di un nuovo "partito della Nazione"... non si fa che formalizzare una rottura con una parte del PD.. ma si rimettono in gioco tutte le forze che, nell'ambito della poco affidabile politica, si muovono per ricercare nuovi spazi pur di restare alla ribalta.Tutto ciò non può di certo creare tanta fiducia.. poiché nell'idea edificatrice di un simile Partito.. non pare esservi proprio nulla di esclusivo e di nuovo.. nè tantomeno frutto di una particolare ricerca per una politica veramente innovativa. Un disegno politico che oggi gioca il tutto per tutto sulle scelte da affidare alle figure da proporre per le amministrazioni delle due grandi città


L'idea di riproporre l'identità nazionale attraverso un singolare "Partito della Nazione" si presenta solo come una concezione opportunista per richiamare l'attenzione dei cittadini ad una politica di convenienza..e per cercare di rimanere incollati ad una politica vecchia e stantia.. Una strategia politica per richiamere all'ovile le tante pecore di un Paese che ancora non percepisce l'innovazione.Ma anche per bloccare l'avanzata di movimenti nuovi e di rottura ad un sistema che in realtà non funziona.. come il Mov 5Stelle.

Roma.. ed acora di più Milano... rappresentano oggi un'incognita. Una difficile operazione all'interno di un Partito per arginare ogni possibile spaccatura che insiste e che Renzi riesce a stento a contenere ostinandosi ad esercitare il ruolo di segretario malgrado le continue problematiche alle quali far fronte come Premier su una realtà politica estera assai complessa ….Un'altra possibile spaccatura in seno ad un PD tendente a rappezzare ogni giorno di più un andazzo che potrebbe compromettere ogni strategia anche sulle prossime candidature delle primarie delle due grandi città.

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