di vincenzo cacopardo
Il
governo incassa il via libera a nuovi articoli cruciali del ddl
Boschi, proseguendo nell'incomprensibile percorso di una riforma
carica di anomalie.
Nella mattinata di ieri, a voto segreto, la maggioranza pare aver perso pezzi, 143 a 130 su un emendamento
...con uno scarto di appena 17 voti ( che in realtà potrebbero
essere meno in quanto la metà basterebbe a mettere in crisi
l'andamento della riforma). Di sicuro un segnale da parte di
quell'ala dissidente del PD. Sono avvertimenti che costringono il
governo ad una contrattazione su questioni ancora non definite: Si
tratterebbe di normative per l'elezione del capo dello Stato e la
disposizione transitoria che dovrà regolare il metodo di elezione
dei futuri senatori da parte dei Consigli regionali...Sono quindi
regole di grande importanza che influiscono sulla riforma in modo
determinato..Tuttavia.. successivamente.. sembrerebbe che il Pd abbia
votato più compatto.
Quando
poi è stato messo ai voti un emendamento «pacifista» della
sinistra Pd all'articolo 17, (quello relativo alla disciplina sullo
stato di guerra) la stessa maggioranza ha rischiato di non poterlo respingere. Ma 28 voti sono subito arrivati a sostegno da parte di Fi
..in mancanza dei quali.. anche se non decisivi.. avrebbero consentito uno scarto di
appena 4 o 5 voti in favore della stessa maggioranza...E' subito successo il
finimondo in aula. .insomma un pandemonio che ha visto Lega e Cinque
Stelle accusare a tutta ragione Forza Italia di aver protetto il Governo. Si
è subito costituito un fronte di minoranze pronto a salire
verso il Colle per chiedere al Presidente Mattarella un suo
intervento contro quelle che oggi vengono definite "forzature" e che
vedono i Partiti disperdere i propri voti da un lato all'altro..senza
alcun principio. Tutto ciò non potrà mai essere preso in
considerazione da un Presidente della Repubblica a cui non compete di
sicuro il compito di inserirsi nei ruoli spettanti esclusivamente ad
un Parlamento.
Non
possono essere i principi contestuali dell'andamento delle Camere
sulle votazioni...quelle competenze spettanti al Presidente
Mattarella, tuttavia vi sono dei valori che vanno al di sopra di tali
principi e sono proprio quelli che devono preservare la democrazia
intesa nello schema costituzionale. Si sta decisamente scardinando un insieme di equilibri che hanno tenuto insieme il sistema democratico della nostra Repubblica... Sappiamo bene che non esiste più quel raccordo a garanzia tra governo e Parlamento: i due ruoli non riescono più ad operare in condizioni di
indipendenza e, pur nella loro distinzione funzionale, risultano
condizionati da un pressante potere partitico che li sottomette al
proprio interesse...Da qui nasce quella deformazione democratica a cui solo pochi fanno attenzione o hanno interesse a non porvela.
Abbiamo già parecchie volte
messo in evidenza l'importanza di un intervento del Capo dello Stato
nel metodo (poiché non gli spetta nel merito) con il quale si
continua a prendere gioco dei principi di una
Costituzione che nasce per proteggere i valori di una
democrazia. Se i principi (più o meno strampalati) possono appartenere al lavoro di un Parlamento. rimane inverosimile il mancato intervento di un
Capo dello Stato a garanzia di quei fondamentali valori.
Se in questo quadro la ministra appare come la bella addormentata tra i Boschi..il presidente Mattarella
sembra appisolarsi all'ombra degli stessi..
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