di vincenzo cacopardo
Se un problema esiste nel portare avanti la legge Cirinnà sulle unioni civili è sicuramente di tipo etico più che politico!
Qualcosa farebbe quasi intendere che Renzi la voglia per volontà di un'Europa a trazione spinta ed avanzata verso il sociale. Ma il tema mette di certo in confusione un sistema che nel nostro Paese, anche per via dei caratteri di una religione cattolica, persiste da secoli: La famiglia è sempre stata intesa come la base forte del sistema ed il matrimonio inteso esclusivamente etero (uomo-donna).
Se un problema esiste nel portare avanti la legge Cirinnà sulle unioni civili è sicuramente di tipo etico più che politico!
Qualcosa farebbe quasi intendere che Renzi la voglia per volontà di un'Europa a trazione spinta ed avanzata verso il sociale. Ma il tema mette di certo in confusione un sistema che nel nostro Paese, anche per via dei caratteri di una religione cattolica, persiste da secoli: La famiglia è sempre stata intesa come la base forte del sistema ed il matrimonio inteso esclusivamente etero (uomo-donna).
Trattandosi
di rapporti con la società
esiste tuttavia una relazione evidente con la nostra Costituzione
che al titolo 2° (rapporti etico-sociali) specifica: “La
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale
fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza
morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a
garanzia dell’unità familiare. 9 ART. 30. È dovere e diritto dei
genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori
del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge
provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai
figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale
compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La
legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.”
Quindi...
per quanto attiene....la legge assicura qualunque figlio..anche
quelli nati fuori del matrimonio..dettando persino i limiti e la
ricerca della sua paternità. A questo punto bisognerebbe capire bene
quali confini potrebbero avere tali limiti e se non sia il caso di
mettere in evidenza un contesto sociale e familiare odierno ben
diverso da quello esistente negli anni della promulgazione della
nostra Costituzione.
Questo
per quanto attiene
la legge di un Paese che sembra essere cresciuto notevolmente dal
dopoguerra, ma rimane sempre il problema dell'etica.
Un’etica che si evidenzia in un insieme di princìpi fondamentali
sui quali vengono costruite di conseguenza le stesse leggi. ..e le
Leggi, di seguito, sono la versione resa formale di alcuni di questi
princìpi: Potremmo definire l'etica come una
sorta di “regolatore” sociale che serve a rendere possibile la
convivenza. Ma
cos'è invece la morale? Per morale dovrebbe intendersi un
comportamento messo in atto dalle diverse comunità religiose per
compiacere il proprio Dio:
Ogni
sistema.. per imporre un'etica sociale.. si esprime attraverso un
consenso democratico.. o con la forza, ed a volte persino con
l'intento di infondere paura... Ma è certo che qualunque etica per
potersi sostenere deve essere condivisa e quindi rimane necessario il
rapporto con la società nella quale si intende affermare. Una morale viene perciò infusa per rendere la società più sicura e resistente.
Quando vi sono nuove decisioni da prendere di solito occorre affidarsi a quelle già esistenti ed in questo cammino spesso ci si confonde e si rischia di complicare le cose..soprattutto quelle più delicate. La formazione dell’etica non può che interpretarsi come un “percorso sociale”, mentre la morale resterà sempre relativa.. poiché legata ad un credo.. ed era perciò logico che sarebbe divenuto difficile entrare nel dialogo delle unioni civili affrontando il delicatissimo tema delle adozioni comprese quelle del figliastro (la cosiddetta “stepchild adoption”): Tra surroghe ed uteri di altre donne.. si è finito col sottovalutare il vero problema che è e resterà sempre quello di non riuscire ad avere alcuna certezza sui risultati di queste adozioni riguardo al futuro di questi nascituri.
Quando vi sono nuove decisioni da prendere di solito occorre affidarsi a quelle già esistenti ed in questo cammino spesso ci si confonde e si rischia di complicare le cose..soprattutto quelle più delicate. La formazione dell’etica non può che interpretarsi come un “percorso sociale”, mentre la morale resterà sempre relativa.. poiché legata ad un credo.. ed era perciò logico che sarebbe divenuto difficile entrare nel dialogo delle unioni civili affrontando il delicatissimo tema delle adozioni comprese quelle del figliastro (la cosiddetta “stepchild adoption”): Tra surroghe ed uteri di altre donne.. si è finito col sottovalutare il vero problema che è e resterà sempre quello di non riuscire ad avere alcuna certezza sui risultati di queste adozioni riguardo al futuro di questi nascituri.
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