13 apr 2016

un commento su una nota di Domenico Cacopardo..

Domenico Cacopardo scrive  su referendum trivelle e tenore politico

Nel paese dei fuor d'opera il presidente della Corte costituzionale si ritaglia il tempo per recitarne uno del tutto inappropriato. Anche errato. Sostiene Paolo Grossi, già professore ordinario di storia del diritto italiano, nominato giudice costituzionale da Giorgio Napolitano, che il cittadino italiano deve votare nel prossimo referendum del 17 aprile, il cosiddetto Notriv.
In realtà, il cittadino ha diritto di votare e di non votare e di queste opzioni si è sempre servito in passato. La opinione si può legittimamente esprimere con il voto o con l'astensione che diventa opportuno esercizio delle proprie facoltà quando si ritiene che la mobilitazione degli elettori favorevoli al quesito referendario sia tale che solo il non raggiungimento del quorum può scongiurarne il successo. Quindi, per Paolo Grossi, non solo un fuor d'opera, ma anche un'asserzione erronea e un ingiusto intervento a gamba tesa sul referendum in corso di celebrazione.
Continua poi Domenico Cacopardo descrivendo il tenore politico vissuto in questi giorni dal premier scrivendo:
Visto che, per ora, ha perso il controllo dei fattori del potere, deve ricostruire, senza impazienze, il proprio blocco sociale (anche la conservatrice burocrazia romana gli è nemica: passata dal Movimento Sociale al Pds nelle sue varie successive declinazioni, oggi deve ancora trovare un efficiente riferimento politico, visto il riformismo (sgangherato in materia, appunto di apparati dello Stato) dell'attuale governo. La sensazione generale negli ambienti che contano è di una forte perdita di affidabilità del Renzi primo ministro, giudicato incapace di realizzare ciò che ha promesso a tutti.
Quindi, invece di rilanciare, dovrebbe dedicarsi alla ritessitura dei rapporti (gli imprenditori che si è portato a Teheran come gli altri che lo hanno accompagnato nelle varie gite all'estero possono portargli, al massimo, il loro voto personale e, in qualche caso fortunato, quello delle loro mogli, compagne o amanti), un'operazione contraria al suo temperamento superficiale e guascone, la cui gestione dovrebbe affidare all'unica persona dell'inner circle capace di farlo e alla grande, Maria Elena Boschi (non a caso individuata da iene e avvoltoi come l'obbiettivo primario della guerra al primo ministro). Altrimenti, il destino che –è evidente- gli si è girato contro, assumendo le fattezze dei magistrati di Potenza, di Pier Camillo Davigo e di una serie di personaggi rimessi improvvisamente in gioco, potrebbe procurargli, a partire dal referendum NoTriv,quella battuta d'arresto che avrebbe lo stigma di una imminente sconfitta definitiva.
domenico cacopardo


Quando Domenico Cacopardo affronta un argomento che comprende la società... si tira spesso fuori da ogni più obiettivo commento in favore di quella popolazione che soffre.... restandone più in superficie. Si immedesima nella retorica logica delle regole (anche se queste in atto possono non essere eque e giuste)... bloccandosi nei limiti ed in favore di quei principi assoggettati ad un sistema e contro chiunque cerchi di cambiarli. Quello che al contrario una politica innovativa dovrebbe fare è un lavoro per cambiare queste incomprensibili regole: Molte di queste non dovrebbero più perdurare se nel contesto sociale si riscontrano continue anomalie e disuguaglianze!

Per quanto attiene al referendum delle trivelle non è tanto importante ciò che afferma l'uno o l'altro, ma rimane di tutta evidenza che vi è una forte contraddizione quando un Premier durante un intervento alla Camera sulla questione del voto per le ignobili riforme costituzionali afferma con enfasi che “chiunque può dire che non è d'accordo su tutto o su niente, votare a favore o contro, ma scappare dal dibattito e' indice di poverta' sui contenuti”...per poi invitare i cittadini a dileguarsi da un referendum che rappresenta un dibattito democratico popolare...

Bisognerebbe prima mettersi d'accordo! Cercando di comprendere meglio quale strano modo di muoversi vi è in una figura politica di premier che comunica con un evidente indice di convenienza ed opportunismo! Assai meno importa se poi certe regole possano o no regolare la facoltà ad voto referendario!

Al di la della fantastica visione di immaginare la pupilla Maria Elena Boschi ancora circondata da avvoltoi e iene.. Domenico, nella qualità di alto magistrato, dovrebbe intuire più di altri e con maggior sensibilità il contesto di queste riforme costituzionali... anche in considerazione del suo trascorso in politica che lo ha visto più volte a capo dei gabinetti di alti ministeri. Strano anche che non si accorga dei tanti che oggi...a cui sono stati sottratti propri risparmi,  a causa di un sistema malato, soffrono per l'incapacità di chi.. con supponenza... persiste in un percorso talmente iniquo e poco edificante..Domenico Cacopardo non potrebbe che criticare certi atteggiamenti che dimostrano pochissima umiltà e scarsissimo senso sociale.
vincenzo cacopardo




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