13 feb 2017

Lomonte: un candidato per la città che vuole cambiare

di vincenzo cacopardo

UN PROGRAMMA RICCO E CONCRETO

La mia conoscenza con Ciro Lomonte è recente, ma la reciproca stima è certamente frutto di ciò che ci vede uniti nella ricerca di una cultura artistica e di un corrispondente interesse sociale. 
Ciro è una figura nuova nella politica cittadina, ma rispecchia di certo le caratteristiche di onestà e conoscenza che, nel suo lavoro professionale di architetto e di precettore, mette sempre in evidenza. Gli manca forse (anzi di certo) quella esperienza amministrativa di certi candidati a sindaco... Una mancanza che resta comunque compensata da una intelligenza e dalla capacità di saper cogliere l'importante passo avanti che la città deve fare per il suo congenito sviluppo ..E lo fa con l'umiltà ed una certa genuinità di cui oggi vi è bisogno..pur non essendo aiutato dai Media e dai quotidiani locali.


Se gli si domanda cosa lo ha spinto a candidarti Sindaco di Palermo..la sua immediata risposta è l'amore profondo per la sua città e la sua terra. Tende poi a sottolineare la sua mancata iscrizione ad un partito tradizionale...e la certezza di non aver mai partecipato ad alcuna competizione elettorale. Lomonte ha riconosciuto nella nascita del Movimento Siciliani Liberi, l’unica vera novità nel desolante panorama dei partiti italiani..Per lui la casa di Siciliani Liberi è quella in cui oggi si riconosce, specificando che questo movimento fondato dal Professore Massimo Costa non tende ad alcuna estremizzazione al contrario di ciò che può sembrare.
Il Movimento ha già un quadro programmatico e una leadership credibile per garantire un riscatto della Sicilia, atteso da troppo tempo. Mi sono iscritto. E lì sono iniziati … i miei guai. Mi hanno chiesto infatti di presentare la mia candidatura a sindaco di Palermo nelle consultazioni interne per le Amministrative 2017. Inizialmente non ero affatto convinto dell’opportunità di lanciarmi in questa avventura. Poi ho compreso che sarebbe stato un prezzo da pagare per il bene di Palermo e della Sicilia intera.”


Il progetto di Ciro Lomonte ed il Movimento che lo accompagna tende a liberare la Sicilia dalla morsa dei vecchi Partiti che non hanno portato sviluppo. Una sorta di liberazione..un risveglio delle coscienze.. Un venticello che, come lui stesso ripete, cresce giorno dopo giorno e che un domani potrebbe divenire una tempesta in grado di spazzare via tutto il marcio di una politica radicata nel territorio che ha lavorato male e solo per propri profitti. Ciro Lomonte è convinto di poter ottenere un risultato per superare il 5% che gli consentirebbe una presenza della lista nel comune, ma non nasconde un maggiore ottimismo circa i risultati.

Quando gli si chiede dei candidati da sfidare del peso di Orlando o Ferrandelli la risposta resta rinchiusa nella modesta area di inadeguatezza che lo caratterizza: Per la sua mancanza di esperienza politica...ma anche per la scarsezza di risorse economiche del Movimento che lo accompagna..Una mancanza che viene compensata dalla sua sensibilità e dal profondo rispetto sociale che porta innato.
È sotto gli occhi di tutti il dispiego notevole di forze e di soldi che Orlando e Ferrandelli stanno impiegando, la copertura mediatica che viene loro garantita, i costosi manifesti affissi in tutta la città, il corteggiamento che ricevono da parte dei partiti italiani. L’ultimo aspetto è quello che mi interessa di meno. Anzi, non mi interessa affatto... Vorrei anch’io dare vita ad una coalizione ma non di traditori del nostro popolo! Ho partecipato a numerosi incontri da me sollecitati in questi mesi. Avrei volentieri fatto un passo indietro per sostenere un’alleanza di movimenti che trovasse candidati sindaco più rappresentativi di me. Ma sinora ho trovato solo calcolo politico, strategie più o meno machiavelliche, per fare risultato. Proprio quello che la gente non vuole. La gente chiede un programma per migliorare Palermo!”


Lomonte sa bene che, dato il quadro politico particolare, alle prossime elezioni il Consiglio comunale, a differenza della Giunta, potrebbe non essere dalla parte del prossimo sindaco e che le risorse trasferite dallo Stato saranno sempre inferiori alle necessità. Ma percepisce anche che il problema non si ferma alla città di Palermo, investendo anche la politica regionale. In proposito parla di progetti ad ampio respiro.
-Una Polizia Municipale più attenta a far rispettare le regole senza essere vessatoria o abusare della propria autorità.- Servizi pubblici più proporzionati alle esigenze di una metropoli.- Raccolta dei rifiuti ispirata al buon senso (la raccolta differenziata, come è concepita adesso, è giustamente percepita come irrazionale dai palermitani, i quali sono sottoposti ad un vero e proprio salasso per coprire le falle della RAP e debbono pure premurarsi a spese proprie di lasciare i rifiuti all’ora e nelle modalità obbligate). -Manutenzione continua delle strade e del verde. -Attenzione a bambini, disabili, anziani. -Più cura dei luoghi per le discipline sportive.”


Questi sono alcuni punti ma non manca la particolarità di rivedere attraverso una apposita ricerca la questione riguardante il traffico e la circolazione. Lomonte vorrebbe ridisegnare la città..attraverso un'edilizia migliore.
il sistema di strade, piazze, aree verdi, in modo da avere una città bella in cui ogni quartiere abbia una propria identità e tutti i servizi essenziali. Le persone devono avere la possibilità di uscire a piedi, se fa loro piacere.”


Nel suo piano entra anche la trasformazione dello Zen al fine di rendere il quartiere più vivibile per donargli certe caratteristiche attraverso l'uso di una ristrutturazione ambientale che aiuti l'immagine e la necessaria convivenza
Vorrei promuovere la redazione di un nuovo Piano Regolatore Generale per incentivare l’iniziativa privata nella sostituzione graduale della pessima edilizia che caratterizza la città contemporanea. Non mi basta cambiare gli edifici! Poi renderemo pedonali quante più parti della città, ma solo se ci saranno mezzi pubblici a sufficienza per arrivarci. E i bambini debbono avere la possibilità di giocare per strada, nei cortili, nelle piazze, senza il timore di essere travolti dalla automobili.”


Ma non trascura di certo il patrimonio artistico e la stessa cultura della bellezza che arricchisce architettonicamente la sua città:
La nostra città è stata una delle più belle del mondo. Quella costruita negli ultimi cento anni è una delle più brutte. Perché?
Si parla di Palermo come di un contenitore di opere d’arte. Detta così è una sciocchezza. Le opere d’arte sono espressione di una società più o meno armoniosa, capace di raccontarsi attraverso la bellezza. Sono la punta dell’iceberg dei valori dei nostri antenati. L’arte a Palermo è stata manifestazione, dopo la nascita del Regno di Sicilia nel 1130, di cambi dinastici, non di dominazioni. Altro discorso andrebbe fatto per fenici, romani, bizantini, musulmani. Se si comprende quale prodigio sociale ha prodotto tante meraviglie si hanno pure le chiavi di lettura per valorizzare il passato e avviare la rinascita civile, urbanistica, architettonica, della città.


Questo è quello che penso che possiamo offrire noi. Palermo è la quinta metropoli d’Italia, l’unica delle cinque che soffre da decenni una terribile stagnazione, un immobilismo giustificato solo da ideologia e mancanza di progettualità. Non possiamo considerare il tram, che ha creato più problemi di quanti ne abbia risolti, un segno di vitalità. In questa città si gestisce l’ordinario. C’è chi lo sa fare, c’è chi non è capace. Manca invece un progetto di grande respiro per far tornare Palermo la grande capitale del Mediterraneo che è stata.”


Quello di Lomonte è' di certo un piano ambizioso, ma è anche una visione più profonda e sentita nei confronti di una cittadinanza e di una società civile che aspetta da tempo di rendere onore e rispetto a questa città. In queste sue parole si riscontrano quelle particolari caratteristiche e l'orgoglio che ogni palermitano avrebbe bisogno di tirar fuori.

Quando i palermitani riscopriranno la propria identità saranno molto più capaci di accogliere chi arriva da fuori. Come avveniva una volta. I palermitani sono persone stupende, uomini e donne che non sono rappresentati da certe penose caricature dei comici locali. Facciamo emergere l’autentica anima palermitana, di cui si può essere solo fieri, e questa città diventerà il posto più bello in cui vivere.”

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