di vincenzo cacopardo
Il
ministro della cultura e dei beni culturali Dario Franceschini ha
proclamato Palermo
Capitale Italiana della Cultura 2018.
Dopo
una prima selezione le città
finaliste rimaste
in lizza erano solo dieci: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano,
Montebelluna, Palermo, Settimo Torinese, Unione dei Comuni Elimo
Ericini e Trento.
Questa nomina non può che farci felici per la città che amiamo, ma possiamo
anche renderci conto di come non vi potevano essere avversari validi
per entità di popolazione ed immagine rispetto alla città di
Palermo: Una città che in realtà di cultura ne possiede tanta, ma
ne esprime e ne mantiene pochissima.
Il
termine cultura ha confini larghi e dovrebbe inserirsi in un ampio
contesto che comprende un ambito sociale: quello della comunita' in cui viviamo e quindi inerente la sicurezza, la
pulizia, l'ordine, l'educazione civica, l'istruzione, l'arte e persino nella stessa conduzione della politica
cittadina. Se a tanti cittadini palermitani non può che far piacere
che la propria città venga definita la capitale italiana della
cultura, è pur vero che.. in coscienza.. questa città, pur avendola alla base, di cultura non ne esprime per nulla! Potrebbe esserlo se fosse guidata nel senso di una
civilizzazione positiva e funzionale con servizi adeguati e controlli
seri, ma la nostra città appare in uno stato di abbandono come non
mai.
Marciapiedi
divelti, strade sfossate, allagamenti, sporcizia ovunque,
circolazione impazzita e controllo assente, in una città che appare
un cantiere continuo dove l' eterna costruzione di una metropolitana appare un
miraggio.
Sappiamo
bene che la metropolitana a Palermo costituisce un sistema risolutivo
dei problemi di mobilità urbana e che nei decenni ha trovato
conferma in un gran numero di studi e progetti ad opera di numerosi
ed insigni esperti della materia. Tuttavia sarebbe stato opportuno
riprendere in considerazione la sua realizzazione evitando di
consegnare la città ad un sistema di trasporto limitato e non
corrispondente alla domanda di mobilità della città.
I suoi lavori
sono ormai bloccati da tempo poiché pare che l'impresa che si occupa
della realizzazione sia in odor di mafia e la rete ferroviaria si
appresta a revocare parte delle commesse. Sono
decisioni
particolari che fanno esplodere polemiche e che contrastano con
qualunque nomina di una "città della cultura".
Molti
cittadini tutt'oggi si chiedono che se
un’impresa è mafiosa le si debbano togliere tutti i lavori, ma se
al contrario non lo fosse, la si dovrebbe costringere a lavorare. Ed
invece sembra che proprio tale società, in
relazione a presunte difficoltà di natura tecnica o finanziaria,
resti impedita sulla normale prosecuzione dei lavori.
..Insomma, un altro enorme disagio che si unisce alla serie infinita
di altri e che mostra immagini di una Palermo in un eterno cantiere
con spaventose gru che superano i palazzi e barriere alte quattro
metri che ostruiscono per mesi e mesi i marciapiedi antistanti
provocando disagi enormi per i commercianti e paure tra i passanti.
Se
questa è la Palermo che merita di essere nominata la città della
cultura non si può che restare attoniti! Ma si può supporre che
tale “gratificazione” possa essere stata offerta alla città di
Palermo in forza di un accordo politico che vede Orlando legato
all'ex premier Renzi per fare affluire risorse importanti per la
città ed assicurarsi l'ennesima vittoria a capo della città. Una
città che come sappiamo mantiene buchi di bilancio come del
resto..le tante altre città italiane.
Sappiamo che Renzi nasconde molto bene la sua amicizia politica con Orlando, il quale partecipa la sua campagna elettorale per sindaco senza il
simbolo PD, ma sappiamo anche che l'uno può essere politicamente utile
all'altro...Sia Orlando che Renzi sono estremamente astuti nel
condurre la loro politica con i vecchi metodi simili alle strategie post
democristiane della Margherita... e con l'aiuto di Franceschini il
cerchio potrebbe essersi chiuso in favore stesso del Partito del
segretario del PD che, con questo proclama che nomina Palermo citta' della cultura... offre risorse ed una spinta notevole per la vittoria di
Orlando.
Possiamo anche essere felici di una qualunque nomina a favore della nostra città, ma non potremmo mai esserlo davvero (se non fingendo) per una realtà che appare in netto contrasto con il termine "Cultura"
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