2 feb 2017

Palermo: Città simbolo di una cultura che non si esprime!

di vincenzo cacopardo

Il ministro della cultura e dei beni culturali Dario Franceschini ha proclamato Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Dopo una prima selezione le città finaliste rimaste in lizza erano solo dieci: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Settimo Torinese, Unione dei Comuni Elimo Ericini e Trento.


Questa nomina  non può che farci felici per la città che amiamo, ma possiamo anche renderci conto di come non vi potevano essere avversari validi per entità di popolazione ed immagine rispetto alla città di Palermo: Una città che in realtà di cultura ne possiede tanta, ma ne esprime e ne mantiene pochissima.

Il termine cultura ha confini larghi e dovrebbe inserirsi in un ampio contesto che comprende un ambito sociale: quello della comunita' in cui viviamo e quindi inerente la sicurezza, la pulizia, l'ordine, l'educazione civica, l'istruzione, l'arte e persino nella stessa conduzione della politica cittadina. Se a tanti cittadini palermitani non può che far piacere che la propria città venga definita la capitale italiana della cultura, è pur vero che.. in coscienza..  questa città, pur avendola alla base, di cultura non ne esprime per nulla! Potrebbe esserlo se fosse guidata nel senso di una civilizzazione positiva e funzionale con servizi adeguati e controlli seri, ma la nostra città appare in uno stato di abbandono come non mai.

Marciapiedi divelti, strade sfossate, allagamenti, sporcizia ovunque, circolazione impazzita e controllo assente, in una città che appare un cantiere continuo dove l' eterna costruzione di una metropolitana appare un miraggio.

Sappiamo bene che la metropolitana a Palermo costituisce un sistema risolutivo dei problemi di mobilità urbana e che nei decenni ha trovato conferma in un gran numero di studi e progetti ad opera di numerosi ed insigni esperti della materia. Tuttavia sarebbe stato opportuno riprendere in considerazione la sua realizzazione evitando di consegnare la città ad un sistema di trasporto limitato e non corrispondente alla domanda di mobilità della città. 
I suoi lavori sono ormai bloccati da tempo poiché pare che l'impresa che si occupa della realizzazione sia in odor di mafia e la rete ferroviaria si appresta a revocare parte delle commesse. Sono decisioni particolari che fanno esplodere polemiche e che contrastano con qualunque nomina di una "città della cultura".

Molti cittadini tutt'oggi si chiedono che se un’impresa è mafiosa le si debbano togliere tutti i lavori, ma se al contrario non lo fosse, la si dovrebbe costringere a lavorare. Ed invece sembra che proprio tale società, in relazione a presunte difficoltà di natura tecnica o finanziaria, resti impedita sulla normale prosecuzione dei lavori. ..Insomma, un altro enorme disagio che si unisce alla serie infinita di altri e che mostra immagini di una Palermo in un eterno cantiere con spaventose gru che superano i palazzi e barriere alte quattro metri che ostruiscono per mesi e mesi i marciapiedi antistanti provocando disagi enormi per i commercianti e paure tra i passanti.

Se questa è la Palermo che merita di essere nominata la città della cultura non si può che restare attoniti! Ma si può supporre che tale “gratificazione” possa essere stata offerta alla città di Palermo in forza di un accordo politico che vede Orlando legato all'ex premier Renzi per fare affluire risorse importanti per la città ed assicurarsi l'ennesima vittoria a capo della città. Una città che come sappiamo mantiene buchi di bilancio come del resto..le tante altre città italiane.


Sappiamo che Renzi nasconde molto bene la sua amicizia politica con Orlando, il quale partecipa la sua campagna elettorale per sindaco senza il simbolo PD, ma sappiamo anche che l'uno può essere politicamente utile all'altro...Sia Orlando che Renzi sono estremamente astuti nel condurre la loro politica con i vecchi metodi simili alle strategie post democristiane della Margherita... e con l'aiuto di Franceschini il cerchio potrebbe essersi chiuso in favore stesso del Partito del segretario del PD che, con questo proclama che nomina Palermo citta' della cultura... offre risorse ed una spinta notevole per la vittoria di Orlando.

Possiamo anche essere felici di una qualunque nomina a favore della nostra città, ma non potremmo mai esserlo davvero (se non fingendo) per una realtà che appare in netto contrasto con il termine "Cultura"  

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