“La
“percezione illuminata dall’alto”…come anche la
“testimonianza interiore dello Spirito” (espresse dal pensiero di
Calvino)… al fine di unire divinità e natura umana, restano
qualcosa di realmente arduo da comprendere poiché difficilmente
spiegabili in termini razionali.
di vincenzo cacopardo
I
vangeli sono
libri che raccontano la vita e la predicazione di Gesù di Nazareth,
la base su cui si fonda il crisitanesimo. "Vangelo" deriva
dalla parola greca ευ-αγγέλιον (eu
anghélion),
che arriva all'italiano attraverso il latino evangelium
e
significa letteralmente "lieto annunzio", "buona
notizia".
Poi vi sono i vangeli apocrifi..ossia che fanno parte della cosiddetta "letteratura apocrifa", un fenomeno religioso e letterario rilevante. Essi sono spesso dotati dell'attribuzione pseudoepigrafa di qualche apostolo o discepolo. I vangeli apocrifi furono esclusi dalla pubblica lettura liturgica in quanto ritenuti portatori di tradizioni misteriose o esoteriche, e quindi in contraddizione con l'ortodossia cristiana.
Nell'arco
di diversi secoli furono composti numerosi testi designati come
"vangeli", sebbene di genere letterario diverso. Alcuni di
essi, diffusi nei primi secoli di vita della comunità cristiana,
sono andati persi, divenendo noti solo per la citazione della loro
esistenza in opere successive alla loro composizione; parte di questi
sono stati riscoperti grazie ai ritrovamenti archeologici a partire
dal XIX secolo.
I
Vangeli sono comunque antichissimi.. considerati documenti di fede e
va specificato
che di nessun libro, sia dell'Antico che del Nuovo Testamento,
possediamo il manoscritto originale dell'autore, il cosiddetto
«autografo». Questo si spiega principalmente con il fatto che,
essendo gli scritti riportati su fragili papiri, erano soggetti ad un
rapido deterioramento. Per di più, nessun testo profano fu
perseguitato dalle autorità civili come gli scritti cristiani, a
causa della legge imperiale che ordinava la consegna dei libri sacri.
L'opera fu così profonda da creare il termine di « traditore» da
tradere (consegnare), per coloro che avevano ceduto a questa
imposizione. Si riconoscono tuttavia copie antichissime dei
manoscritti originali, i cosiddetti “testimoni”
Da
questi risulta che:
1.
I Vangeli risalgono al I secolo. Infatti
sono citati da autori del I e del II secolo che riferiscono già una
tradizione.
2. I
Vangeli contenuti nei grandi codici del 300 sono
fedeli a quelli del I secolo.
Infatti
confrontando fra di loro codici, papiri, terrecotte, citazioni,
versioni, ecc. (scritti in regioni ed ambienti assai diversi e
distanti fra loro), non emergono varianti sostanziali. Segno dunque
che derivano tutti da un'unica fonte. Le ricerche della critica
testuale hanno permesso la ricostruzione di un testo il più
possibile vicino all'originale.
La
critica conferma inoltre che i più antichi manoscritti dei vangeli
in nostro possesso sono di pochi decenni posteriori agli stessi
originali.
Pochi
scritti tra tutti quelli che esistono, sono stati così studiati,
analizzati, discussi quanto i testi dei vangeli. Grazie ad essi il
messaggio cristiano si trova, dal punto di vista storico, in una
posizione di grandissimo vantaggio rispetto ad ogni altro movimento o
fatto religioso dell'antichità. Inoltre, la conclusione che si
impone da un punto di vista di critica storica è che l'applicazione
dei criteri di storicità ai testi evangelici prova che la quasi
totalità del materiale contenuto risulta come autenticamente
appartenente a Gesu.
Quindi
non si può affermare che «di Gesù di
Nazaret non si sa nulla o quasi nulla». Un'affermazione
simile al giorno d'oggi non è più sostenibile.
La
storia di Gesù, si trova soprattutto nei testi dei vangeli. Da 2000
anni questi testi sono stati ricopiati e trasmessi…E se la
trasmissione di questa storia misteriosa, fosse stata deformata nel
corso dei secoli? Se non ci restasse nient’altro che un insieme di
elucubrazioni deformate nel corso dei secoli alle quali ognuno ha
aggiunto i suoi sogni e le sue fantasie?
Ad
esempio..il manoscritto più antico che possediamo di di Platone,
risale a 1300 anni dopo la sua morte...eppure diamo per scontata la
sua autenticità! Ma in realtà nessun testo dell’antichità si
presenta a noi con simili garanzie di autenticità.
Comunque
la fede non può escludere la ragione che non è altro che il frutto
di una ricerca.
La
storia non può ignorare la realtà sull'esistenza di Gesù..che ha
vissuto ed è stato ucciso ed infine che il testo tramandato dai
discepoli è straordinariamente affidabile. Un documento unico nel
suo genere! Si
dice pure che il Cristo dei vangeli abbia sconvolto la nostra logica
e persino la logica di quell’epoca..e quindi se i discepoli di
Gesù si fossero inventati questa storia, certamente l’avrebbero
inventata diversamente!
Ma
la resurrezione?..Siamo
nel cuore del vangelo. L’apostolo Paolo scriveva quanto segue:”e
se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra
predicazione e vana pure è la vostra fede”.
Qui
siamo al centro del problema..si entra sul tema dell'irreale e dei
miracoli, un tema legato fortemente alla fede: O ci si crede ..o no!
Il
quesito sulla credibilità cristiana riguarda la storia e
l'ermeneutica
(ossia di quei messaggi
nascosti e spesso ingannevoli)
Dal momento che Gesù fu un uomo, di cui non mettiamo in dubbio
l'esistenza...non possiamo esimerci dal pensare che le sue parole e i
suoi gesti, dopo essere stati l'oggetto di una conoscenza
sperimentale, siano divenuti, col tempo, oggetto di scienza storica.
La ricerca in riguardo si pone quindi nella stessa maniera con cui si
analizzano le figure del passato. Tuttavia, l'approccio storico,
rimane un problema ermeneutico. Se nella realtà possiamo accedere
nella lettura di un documento, possiamo affermare che il problema
dell'accesso alla realtà di Gesù, per mezzo dei vangeli,è
un più profondo problema di ermeneutica posto dalla rivelazione
cristiana.
Dall'interessante
Articolo sulla storicità dei Vangeli di René
Latourelle-
Dizionario di teologia...traiamo poche fondamentali righe:
“Noi
non conosciamo Gesù direttamente, dai suoi scritti, ma attraverso il
movimento che lui ha suscitato nel primo secolo della nostra era. La
prima comunità cristiana, e gli evangelisti che ne sono membri,
perseguono una finalità religiosa: testimoniano l'evento della
salvezza in Gesù Cristo. Non c'è dubbio: i vangeli non sono né
cronache, né biografie, ma documenti di fede. Il solo Gesù che noi
raggiungiamo attraverso di essi è un Gesù professato, confessato
come Cristo e Signore. Un esame storico-critico, all'interno
dell'intenzione di fede dei vangeli, rimane quindi l'unico punto di
partenza per conoscere il Gesù terreno. Se noi visualizziamo
l'immagine del Cristo secondo i vangeli, abbiamo l'impressione - in
Giovanni soprattutto, ma anche in Matteo e in Marco - di una
ieratizzazione considerevole in rapporto a quello che è stato il
Gesù terreno. Il Cristo è così divino che la sua carriera terrena
somiglia a una specie di interludio tra la sua discesa tra gli uomini
e la sua risalita verso il mondo celeste. Se è così, si deve
concludere che l'immagine originale di Gesù ci è in un certo senso
“nascosta”, o che Gesù è stato a tal punto “trasfigurato”
dal Cristo della confessione di fede, che i contorni storici della
sua vita e della sua persona sono divenuti evanescenti sotto la luce
abbagliante della Pasqua? E ancora possibile accedere alla realtà
del suo messaggio tra gli uomini?
Sappiamo
inoltre che i vangeli, così come si presentano attualmente, sono il
risultato di un lungo processo dì riflessione iniziato dalla chiesa
all'indomani della Pentecoste. Per parecchi decenni, la materia dei
vangeli è servita alla catechesi, al culto, alla polemica, alla
missione, e, di conseguenza, porta l'impronta dell'attualizzazione e
dell'interpretazione della chiesa primitiva. Sappiamo infine che gli
evangelisti, se hanno accettato consapevolmente la tradizione
anteriore, non l'hanno semplicemente riprodotta, ma ripensata e
riscritta secondo le prospettive teologiche proprie a ciascuno di
loro.”
Il
nostro essere umani rimane un ostacolo circa il mistero?
La
Chiesa, attraverso la storia dei Vangeli ci parla di una nascita di
Cristo per grazia ed intervento dello Spirito Santo ponendo
così, il presupposto di un legame tra un mondo spirituale con quello
terreno. Nessun essere umano potrebbe sostenere l’esistenza di un
essere divino superiore..così come non potrebbe mai sostenere il
contrario.
Il messaggio di Cristo è già completo di ciò di cui l’essere
umano ha bisogno : amore, speranza ed equilibrio. Comunque
sia…quello che più andrebbe colto del suo messaggio, è proprio
quella parola sull’amore tra gli uomini.
Potrebbero
esservi tra i Vangeli contrasti e contraddizioni con i tempi in cui
Gesù di Nazareth stesso visse. Tuttavia rimane esplicativa l'azione
rivoluzionaria da lui condotta che non ha solo sconvolto i vecchi
paradigmi di quel regime e finanche il comportamento morale che nei
secoli ha costruito valori fondamentali nei rapporti tra gli uomini:
Una figura storica a cui si deve non solo enorme rispetto, ma il dono
di aver percepito quanto illuminata possa essere una società in cui
resta essenziale quel rapporto di amore tra gli uomini.
Basterebbe
questo per spingersi verso quel cristianesimo puro non intaccato da
condizionamenti ecclesiastici fin troppo pesanti ed a volte persino
forzati. Sarebbe sufficiente contenere il percorso della propria vita
nel rispetto reciproco con quella altrui.. anteponendo sentimenti
d'amore e soffocando quelli contrari... Vivendo in pace col prossimo e nell'amore che si deve al bene infinito regalatoci dalla
natura.
Egli
fu sicuramente il primo uomo al mondo che ha espresso la sua umanità
col profondo sentimento dell’amore e dei sentimenti. Oggi..con la
figura del nuovo Papa che sembra manifestare, oltre ad una umana
simpatia…un’umiltà pari a quella di chi portava quel nome, non
si può non leggere in profondità un legame con il lato umano che
Cristo diffondeva. Riesce difficile non metterlo in relazione col
momento storico e l’infinito bisogno che l’uomo ha di credere in
sé stesso.