Al
di là di ogni invasione di Napolitano sulla nuova legge elettorale,
il problema politico istituzionale del nostro Paese non può
costringersi in un ristretto tema tra proporzionale e maggioritario.
di vincenzo cacopardo
Se
noi vogliamo un proporzionale..lo dovremmo impostare secco con
possibilità aperte di coalizioni più libere fondate sui programmi,
con uno sbarramento minimo e con un voto che possa fondarsi sulle
preferenze. Al contrario se dovessimo affidarci ad un maggioritario
(oggi sicuramente meno accettato) dovremmo ritornare ad un concetto
di sintesi bipolare costretta. In ogni caso, il fatto di voler
operare con un modello maggioritario di sostegno ad un bipolarismo,
finisce sempre con contribuire ad edificare un sistema sempre più
rigido col rischio di non innovare nulla e di condurre dritto ad un
autoritarismo.
In
realtà ogni forma bipolare, com’è noto, definisce due correnti di
pensiero differenti ed in contrapposizione per visioni ideologiche.
Questo fa si che si tenda poi ad operare particolari scelte
costrette. Queste scelte pongono, coloro che devono condividerle, di
fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico fatica
spesso nel doversi sottomettere..o viene sostienuto per solo interesse di
gruppo: Difficile poter condividere in toto un progetto per il quale
si potrebbe essere d’accordo solo in parte! Sono
scelte che finiscono sempre col portare ad una visione fortemente
leaderista, ed una fittizia esaltazione delle figure a danno di un
programma... infine…alla deprecabile venerazione di un individuo.
Un ideale al quale oggi, solo ipocritamente ogni società civile,
può aspirare!
La
differenza di pensiero..al contrario.. può solo essere positiva e va
protetta ..poichè presuppone idealità ed iniziativa..sia per la definizione e costruzione del programma stesso
..che per la dialettica su cui deve poggiare l'arte della politica parlamentare!
Qualora..
invece.. si volesse optare verso un sistema proporzionale ci si
dovrebbe scordare di ogni simile conclusione..provvedendo alla
ricerca di altri e differenti metodi per il riscontro di una
maggioranza. Se da un lato …il sistema proporzionale offre maggiore
politica di base rendendo più difficile la ricerca di un percorso
governativo... dall’altro...quello maggioritario vorrebbe offrire
più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..e
spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base.
Tornando
al tema di oggi e cioè quello del sistema elettorale sul quale oggi
si lavora( il cosiddetto Tedeschellum), vi sono parecchie perplessità
poiché esso appare un indefinito miscuglio tra un proporzionale ed
un maggioritario.
Malgrado oggi si lavori agli ultimi ritocchi tecnici fondamentali,
come il disegno dei collegi , questa legge appare una sorta di
pasticcio per accontentare le forze principali oggi in Parlamento
che operano costantemente su calcoli a proprio favore. Ma
risolve forse il contrasto sistemico tra la difesa dei principi
democratici di partecipazione ed una corretta governabilità?
Si
comincerà quanto prima a votare sugli oltre 200 emendamenti (voto
disgiunto e preferenze) , ma si continuano a tenere lontani i veri
nodi del problema e cioè quelli relativi ai ruoli ed ai conflitti ,
nonché all'importanza strategica di dover ridisciplinare i Partiti.
Ancora
tempo sprecato per riformare in modo valido e corretto!
Per ottenere
un risultato innovativo e funzionale occorre di sicuro aprirsi in
direzione di una nuova forma mentis..guardare ad un percorso di nuove
idee.. tirandosi fuori dal quadro della visione del sistema
istituzionale in cui siamo fin troppo immedesimati. Qualunque
risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli...Una
suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la
ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle
idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure
amministrative competenti per metterle in atto. Due ruoli separati per capacità e per
obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di
sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso. Ma in tal
modo saranno le idee ed i programmi a poter sostenere una politica
più utile..e le competenze ad aggiungere beneficio ai risultati!
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