7 giu 2017

Quel miscuglio tra principi proporzionali e maggioritari


Al di là di ogni invasione di Napolitano sulla nuova legge elettorale, il problema politico istituzionale del nostro Paese non può costringersi in un ristretto tema tra proporzionale e maggioritario.
di vincenzo cacopardo
Se noi vogliamo un proporzionale..lo dovremmo impostare secco con possibilità aperte di coalizioni più libere fondate sui programmi, con uno sbarramento minimo e con un voto che possa fondarsi sulle preferenze. Al contrario se dovessimo affidarci ad un maggioritario (oggi sicuramente meno accettato) dovremmo ritornare ad un concetto di sintesi bipolare costretta. In ogni caso, il fatto di voler operare con un modello maggioritario di sostegno ad un bipolarismo, finisce sempre con contribuire ad edificare un sistema sempre più rigido col rischio di non innovare nulla e di condurre dritto ad un autoritarismo.
In realtà ogni forma bipolare, com’è noto, definisce due correnti di pensiero differenti ed in contrapposizione per visioni ideologiche. Questo fa si che si tenda poi ad operare particolari scelte costrette. Queste scelte pongono, coloro che devono condividerle, di fronte ad un bivio al quale il singolo pensiero del politico fatica spesso nel doversi sottomettere..o viene sostienuto per solo interesse di gruppo: Difficile poter condividere in toto un progetto per il quale si potrebbe essere d’accordo solo in parte! Sono scelte che finiscono sempre col portare ad una visione fortemente leaderista, ed una fittizia esaltazione delle figure a danno di un programma... infine…alla deprecabile venerazione di un individuo. Un ideale al quale oggi, solo ipocritamente ogni società civile, può aspirare!
La differenza di pensiero..al contrario.. può solo essere positiva e va protetta ..poichè presuppone idealità ed iniziativa..sia per la definizione e costruzione del programma stesso ..che per la dialettica su cui deve poggiare l'arte della politica parlamentare!
Qualora.. invece.. si volesse optare verso un sistema proporzionale ci si dovrebbe scordare di ogni simile conclusione..provvedendo alla ricerca di altri e differenti metodi per il riscontro di una maggioranza. Se da un lato …il sistema proporzionale offre maggiore politica di base rendendo più difficile la ricerca di un percorso governativo... dall’altro...quello maggioritario vorrebbe offrire più garanzie di stabilità ad ogni esecutivo, limitando..e spesso anche, soffocando, ogni possibile dialogo alla base.
Tornando al tema di oggi e cioè quello del sistema elettorale sul quale oggi si lavora( il cosiddetto Tedeschellum), vi sono parecchie perplessità poiché esso appare un indefinito miscuglio tra un proporzionale ed un maggioritario. Malgrado oggi si lavori agli ultimi ritocchi tecnici fondamentali, come il disegno dei collegi , questa legge appare una sorta di pasticcio per accontentare le forze principali oggi in Parlamento che operano costantemente su calcoli a proprio favore. Ma risolve forse il contrasto sistemico tra la difesa dei principi democratici di partecipazione ed una corretta governabilità?
Si comincerà quanto prima a votare sugli oltre 200 emendamenti (voto disgiunto e preferenze) , ma si continuano a tenere lontani i veri nodi del problema e cioè quelli relativi ai ruoli ed ai conflitti , nonché all'importanza strategica di dover ridisciplinare i Partiti.
Ancora tempo sprecato per riformare in modo valido e corretto! 
Per ottenere un risultato innovativo e funzionale occorre di sicuro aprirsi in direzione di una nuova forma mentis..guardare ad un percorso di nuove idee.. tirandosi fuori dal quadro della visione del sistema istituzionale in cui siamo fin troppo immedesimati. Qualunque risposta dovrebbe considerare una futura divisione dei ruoli...Una suddivisione che possa vedere un sistema proporzionale per la ricerca della costruzione di una politica di base fondata sulle idee.. ed uno maggioritario per l’identificazione delle figure amministrative competenti per metterle in atto. Due ruoli separati per capacità e per obiettivi, che possano lavorare senza conflitti e compromessi di sorta al fine di rendere più funzionale ogni percorso. Ma in tal modo saranno le idee ed i programmi a poter sostenere una politica più utile..e le competenze ad aggiungere beneficio ai risultati!


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