Scontata
prevalenza di consensi in direzione del vicepresidente della Camera
di vincenzo cacopardo
Se
c'è qualcosa che dovrebbe evitarsi in questo momento pre-elettorale
è proprio una spaccatura interna al Movimento fondato da Grillo e
Casaleggio! Detto questo è di tutta evidenza che la critica di
Roberto Fico non può essere sottovalutata: Se di Maio opta per
sedere nella poltrona più alta del governo, non dovrebbe sostenere
l'incarico di capo del Movimento politico..se non scadendo nei comuni
evidenti compromessi. Saranno piccoli particolari... come spiega una
certa stampa, ma restano importantissimi principi sui quali si
dovrebbe operare un percorso di politica di cambiamento sul quale lo
stesso PD è caduto maldestramente rendendo il doppio incarico al
premier Renzi.
Anche
se...come era scontato, i Cinquestelle hanno incoronato il loro
candidato premier nella figura di Di Maio, resta in piedi una
polemica col gruppo definito ortodosso che vede in Fico un esponente
di prima fila. Sorvolando sul metodo, decisamente poco
convincente..col quale si da vita ad elezioni e primarie in seno a questo
Movimento, non credo vi siano vere e proprie guerre all'interno del
Movimento, ma solo uno scambio dialettico che vede critiche (per il
sottoscritto di certo fondate) su un possibile doppio ruolo che non
potrebbe che arrecare danno all'ipotetica presidenza di un governo a
carico del neo eletto alle primarie.
Se
da un lato è risultata assai divertente e persino teatrale la
presenza di altri candidati a dir poco sconosciuti..dall'altro lato
non ci si poteva di certo meravigliare della prevalenza di consensi
in direzione di Di Maio (vicepresidente della Camera) già da tempo molto più
presente nelle TV nazionali. Tuttavia
rimane ancora in atto un vero braccio di ferro sulla
questione “candidato Premier e capo politico del Movimento”. Un argomento che porta ad una polemica fondata su una concezione logica
che potrebbe sovvertire l'idea di vera mutazione rispetto ad una
politica di sistema già esistente..oggi persino provocatoria. Un quesito che infiamma di certo gli animi già bollenti all'interno
del Movimento. Ma la dialettica resta necessaria e sana per la stessa
evoluzione dell'organizzazione politica.
Robero
Fico rifiuta ogni tipo di strumentalizzazione in proposito e Grillo
continua nella sua opera di paciere gettando acqua sul fuoco.. volendo però uscire dalla
ingombrante presenza che lo vede oggi ancora capo politico del
Movimento: Ripete che non è più lui il capo politico, ma illogicamente.. non si
domanda se sia giusto affidare un incarico simile a chi si predispone
per un premierato governativo: E' evidente che un eventuale impegno
governativo da parte di Di Maio non potrebbe mai combinarsi
positivamente con il pensiero di chi dovrebbe vedere nel
movimento dell'"uno vale uno"...un modello di democrazia partecipativa non intrisa da conflitti con una amministrazione governativa.
Il problema si porrà quando sarà premier. Adesso è solo candidato ad esserlo. Quindi è ancora utile che svolga le attuali mansioni
RispondiEliminaComunque un problema si porrà ugualmente e sarebbe giusta una discussione in proposito..Anzi sarebbe dovuta! Anche al fine di far comprendere quali possibili conflitti potrebbero sorgere..Un dialogo in proposito è necessario..ma certo non soltanto con l'uso dei computer
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