Senza gli equilibri fra le regioni..si propagano ulteriori alterazioni nel Paese
di vincenzo cacopardo
Qualche
anno addietro la nostra Nazione propendeva verso un percorso di
federalismo da costruire attraverso formule adatte e possibili
statuti dal contenuto amministrativo e fiscale vestito sulle necessità di ogni regione...Poi con l'arrivo di Renzi
e la sua pretesa di far passare una riforma costituzionale che.. al
contrario.. tendeva a centralizzare i poteri del governo non proprio
a beneficio delle Regioni..tutto si era arrestato.
Oggi..
dopo il referendum voluto dalle regioni Veneto e Lombardia..che ha
visto un buon risultato di partecipazione ed un Governo tornato
disponibile a rivedere la materia attraverso un approfondito dialogo,
si ripropone una sorta di autonomia che richiama quell'idea di
federalismo, seppur limitato a precise competenze e materie. Se
quello di Renzi è stato un periodo dannoso per l'intero Paese..dove
ogni tempo utile si è perso..lo è stato soprattutto per alcune
regioni poiché si è teso ad arrestare un processo già iniziato e
fortemente desiderato.
Di
sicuro.. nella fattispecie riguardante le due regioni dove si è
espletata la consultazione, vi sarà un lungo dialogo con i nuovi
governi a venire..ma la strada rimane ancora in salita. Tuttavia
quello che ancora pone dubbi è la richiesta di autonomia circa la
fiscalità e le quote che le due regioni vorrebbero trattenere a
monte per poter amministrare autonomamente. La necessità di una
regolamentazione in proposito rimane necessaria... sia per ciò che
riguarda la misura del trattenuto.. che per quello della spesa
effettiva operata all'interno dei propri territori. Da ciò potrebbe
anche scaturire la necessità di una riforma amministrativa relativa
all'argomento che possa non destabilizzare i necessari equilibri ed i
parametri fra le varie Regioni.
Se
il Governatore della Lombardia Maroni insiste col ritornello che “più
denaro rimane da amministrare nella propria regione ..maggior traino
si potrà avere per il resto del Paese”, in tanti
nel sud ne restano ancora poco convinti...Meno persuasi che il ricco
Nord possa ancora una volta interessarsi al mezzogiorno nel senso di
utile e consono sviluppo: L'autonomia fiscale ha un senso solo se
si attua per tutte le regioni e se si stabiliscono delle forme
amministrative utili e le necessarie regole di equilibrio fra tutte
le regioni, vista anche l'entità di uno Stato tutt'ora tendente a
centralizzare... Altrimenti..gli scompensi verranno fuori e la
locomotiva del Nord resta destinata a staccarsi abbandonando
definitivamente i suoi vagoni...
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