16 nov 2017

Il “voto contro”: unico precario sfogo per gli astensionisti


Il “voto contro” appare come l'unica espressione di ogni consultazione poiché viene spinto da una disanima di “reazione” generata proprio dal vecchio sistema delle contrapposizioni (oggi meno ideologiche e solo di opportunità)
di vincenzocacopardo

Una sinistra che sembra vivere ancora una volta sulla novità di una figura più che su programmi inerenti la sua cultura di pensiero!
C'è chi adesso tira fuori il nome di Grasso che.. dopo anni di legislatura nel più completo silenzio... ha messo in dubbio l'operato di metodo della linea Renziana sulla nuova legge elettorale. Un nome da usare quasi sicuramente per ricucire i rapporti interni del PD con gli scissionisti..

Che la popolazione sia famelica di cambiamento non v'è dubbio, ma che nel contempo non si fidi più di nessuna politica.. è anche una certezza!
Il voto di oggi non pare più fondato su una opinione, ma costruito attraverso uno scambio o su un'agevole compravendita di chi lo controlla: L'impossibilità di edificare buona politica da parte di chi non è più adeguato e non percepisce l'innovazione, vince sulla immedesimazione verso lo studio ed la ricerca per una funzione sociale opportuna e corretta. Tutto ciò genera disaffezione e malcontento ed induce il cittadino all'astensione.

Per risolvere tale problema la via più facile.. per i vecchi soloni ancora presenti e padroni di una certa politica.. non è l'idea o lo studio approfondito sui progetti, ma la rappresentazione di una nuova figura: Una personalità che..non per caso..proviene dalla magistratura e che pare denoti fiducia..per rimettere insieme i precari umori di un Partito.

Tuttavia il “voto contro” appare oggi come l'unica espressione di ogni consultazione poiché viene spinto da un disanima di “reazione” generata proprio dal vecchio sistema delle contrapposizioni (oggi meno ideologiche e più di opportunità) ...Insomma (per dirla in termini sportivi) ... è sempre più difficile un riscontro con un voto di opinione quando l'odierna politica continua a basarsi su uno scontro agonistico costruito sulle figure dei giocatori e mai fondato sulle indispensabili nuove regole del gioco!

Le riforme vanno operate, ma non certo come volevano imporle la Boschi ed il suo premier Renzi..che avrebbero di certo penalizzato il principio cardine di una giusta partecipazione democratica! Da decenni continuano a governare Destra e sinistra..
PD e FI hanno già dato..ma continuano ancora oggi a riproporsi ed ostentare falsi cambiamenti... Chi invece non ha ancora avuto questa opportunità è il Movimento 5S che si propone di rinnovare un sistema politico malato! Un Movimento di rottura che ancora difetta al suo interno sul metodo... la struttura interna e l'identificazione corretta delle sue personalità nei difficili ruoli.. pagando il prezzo di una certa immaturità ed esperienza, ma che si propone di frantumare tanti obsoleti principi tra cui quello di non voler basare un cambiamento sull'asettico costrutto delle figure.



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