di vincenzo cacopardo
Il
critico d'arte nominato assessore ai beni culturali della Sicilia,
(malgrado lo stesso Musumeci lo avesse criticato come non adatto ad
un assessorato) esercita contemporaneamente lo stesso ruolo ad
Urbino...dimostrandosi un forte accentratore. Malgrado abbia
intenzione di non prendere alcun compenso nella cittadina delle
Marche, rimane l'equivoco sul principio..il tempo e lo spazio
Vittorio
Sgarbi è decisamente un esperto delle analisi critiche. Il suo
intuito percepisce al di là di ogni comune osservatore e la sua
brillante dialettica riesce a farsi intendere anche da chi potrebbe
non essere un vero amante dell'arte.
Nondimeno
l'uomo di buona cultura.. armato di buona dialettica, risulta anche uno scaltro opportunista che usa l'intelligenza.. di volta in volta.. per precisi interessi
a suo unico e personale beneficio: Uno che sa parlare di arte facendoti credere
anche di più di quello che la stessa arte esprime. Ma anche un
personaggio tendente spesso all'instabilità nella
conversazione..nel senso che spesso non pare avere quell'equilibrio
in grado di poter reggere un dialogo con la calma
necessaria...tuonando solo epiteti sgradevoli e poco
felici.
Se
di lui una cosa si può asserire è di certo la brillante intelligenza smorzata da quell'arrivismo di chi
vuole porsi sempre in primo piano..quel narcisismo col quale si
compone di continuo i capelli di fronte alla telecamera con lo
sguardo sempre attento alla posa della sua figura.
Insomma
...da questo quadro viene fuori la figura ego-centrata di chi ama
fortemente essere il centro dell'attenzione...ma anche fin troppo
accentratrice nell'espletamento del suo lavoro. La qualcosa pone
dubbi sul suo ruolo in politica dove..oltre alla conoscenza che di
certo non gli fa difetto, occorre maggiore equilibrio e capacità di
scambio dialettico con gli uffici e le maestranze di competenza. Vista la sua ottima conoscenza del patrimonio artistico..sarebbe stato meglio affidargli un incarico generale di coordinamento a capo delle soprintendenze.
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