La
strada per la formazione di una maggioranza che possa vedere nei
partiti vincitori la creazione di un governo sembra quella su cui si
discute di più in questi giorni.
di vincenzo cacopardo
di vincenzo cacopardo
Malgrado
le profonde differenze e le evidenti perplessità sostenute da una chiara
discordanza programmatica.. possiamo provare ( come in tanti in
questi giorni si affannano a fare) una analisi su un possibile
governo Lega- Movimento 5stelle. Supponiamo anche che nella prima
fase degli accordi che vedono le candidature alle Camere...si possa
affidare la presidenza della Camera di Montecitorio ad un componente
del M5Stelle..e la seconda carica dello Stato..quella di presidente
del Senato (per volere di Salvini al fine di salvaguardare la sua
coalizione) possa essere affidata ad una figura dei partiti
congiunti alla Lega. Si parla tanto di una figura femminile: Anna
Maria Bernini, la Gelmini..o la Carfagna..o anche la Meloni per
appagare la parte più debole della coalizione Fratelli d'Italia.
Non
c'è dubbio che questa possibilità di governo mette in agitazione Il
partito azzurro del Cavaliere ormai arreso all'evidenza e che non
può fare a meno di dare fiducia agli eventi ormai promossi dal suo
compagno di coalizione e vincitore Matteo Salvini. Ma di certo metterà anche di lato un Partito Democratico uscito fortemente penalizzato dalle ultime consultazioni
Se
dovesse nascere un governo Lega-Cinquestelle e se tra i due si
dovesse costruire un progetto solido, il partito di Berlusconi
finirebbe solo col fare da stampella e pian piano esaurire ogni sua
forza..mentre il PD resterà a guardare nell'attesa di un loro logoramento. Per poter raggiungere un buon risultato..il gioco di questa alleanza governativa (se di gioco si può
parlare) dovrebbe fondersi principalmente su un valido progetto. Un
progetto che, al di là delle problematiche sulla immigrazione, dovrà riguardare principalmente lavoro, fisco e mezzogiorno.
Un
programma sulla tassazione e le agevolazioni alle imprese per
accontentare e spingere le aziende produttive del Nord congiunto ad
una precisa attenzione programmatica verso un piano infrastrutturale
dedicato alla crescita del sud. Un compito non facile... ma possibile! Il programma che dovrebbe essere accompagnato dall'immissione di
nuove forze dirigenti capaci ed idonee. Ci si dovrà opporre al vecchio sistema
politico che distribuiva risorse ai privati usando il pretesto del
Sud abbandonato, ma anche ad una politica burocratica che continua a soverchiare il procedere industrializzato del Nord...Una politica a beneficio delle parti squilibrate del Paese affinchè possano unirsi in maggiore equilibrio.
Insomma..tra i diritti acquisiti del nord e quelli da acquisire del sud.. Di Maio e Salvini insieme.. potrebbero mai essere la sintesi di una
politica a beneficio di tutto il Paese?
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