15 mar 2018

M5S: espulsioni.. e denunce


UNA QUESTIONE RELATIVA ALLA PROPRIA ORGANIZZAZIONE SULLA QUALE LA COSTITUZIONE NON SEMBRA DETTARE CONFINI
di vincenzocacopardo
La Procura di Cosenza apre un’indagine in seguito alla denuncia presentata da un attivista escluso dalle liste delle Parlamentarie online, Il riferimento è quello relativo agli elenchi compilati sui candidati al parlamento in vista del voto nazionale avvenuto il 4 marzo.
Il provvedimento nasce da una querela che il PM Donatella Donato ha preso in mano dopo una denunzia contro ignoti con l'ipotesi di un reato di violenza privata ai danni di un attivista escluso dalle liste. Si grida persino all'”assasinio politico” per una esclusione illegittima ai danni di un attivista che si dichiara un fondatore del Movimento 5Stelle . Pare che l'attivista si fosse già rivolto al Tribunale civile di Cosenza, il quale si era dichiarato territorialmente non competente. Un ricorso che sembra essere stato rigettato...con un giudizio secondo il quale il Movimento, seppur con discutibile democraticità, ha la facoltà di scegliere i candidati.
Ormai sono in parecchi che si lamentano per l'espulsione senza una valida giustificazione adducendo che lo statuto stesso del Movimento risulta incostituzionale: Si parla di dittatura poiché a decidere è sempre una sola persona!
Dal punto di vista giuridico i Partiti politici in Italia sono organizzazioni private che si configurano come associazioni non riconosciute e quindi godono di un'ampia libertà d'azione che è prevista dal codice civile. 

Premesso che un Partito.. o Movimento politico che dir si voglia.. nella fattispecie non è tenuto al dovere di un preciso vincolo e premesso anche che chi partecipa ad un Movimento dovrebbe essere a perfetta conoscenza delle regole del suo Statuto (più o meno gradite), questa storia sembra proprio non reggere.All'articolo 49..la Costituzione recita Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”
Secondo questa dicitura la principale funzione di queste organizzazioni è quella di una partecipazione alla politica nazionale attraverso uno scambievole confronto basato su un dialogo democratico. Nondimeno nei fatti, essi si occupano di individuare delle figure come candidati e, attraverso una campagna elettorale, si adoperano per divulgare le linee del proprio programma, al fine di attirare consensi. In questo articolo costituzionale manca decisamente una normativa più decisa sulla libertà degli aderenti rispetto al termine ed i confini democratici che riguardano il metodo organizzativo. Un articolo in stretto legame con l'articolo 67 della Costituzione concernente il vincolo di mandato...e legato anche al tema sui conflitti.

In sostanza il Movimento 5 Stelle adopera il suo metodo nella ricerca delle figure e la classe dirigente del futuro (metodo seppur poco condivisibile)... Tuttavia rimane una questione relativa alla propria organizzazione sulla quale la Costituzione non sembra definirne i confini...Che dovremmo dire sui Partiti tradizionali che hanno più volte condizionato le loro nomine usando sistemi assai meno democratici?
Questa rimane una questione sulla quale non si potranno mai inserire paletti se non si mette mano ad una riforma che chiarisca questi confini attraverso una disciplina più sensata che ponga anche indispensabili margini conflittuali tra Partiti e politica governativa.





Nessun commento:

Posta un commento