di vincenzo cacopardo
Barbara
Lezzi, ministra per il Sud, chiede il 34 per cento degli
investimenti per il territorio. Inoltre promette di sgravare dei
contributi per tre anni tutte le imprese che assumeranno. La ministra si propone con cifre e progetti. In questo momento..secondo
la Lezzi il punto più importante
è quello di non perdere i fondi strutturali dell’Unione europea.
Nel
passato..nel periodo tra il 2014 al 2020, l’Unione europea ha
stanziato per il Sud 42 miliardi di fondi..
Queste le sue parole:
Entro
il 31 dicembre di quest’anno scade il termine per presentare i
rendiconti per la prima tranche da 9 miliardi, ma la rendicontazione
necessaria è ferma a meno di 2 miliardi. Senza dimenticare che
spesso la politica ha utilizzato molti dei fondi per spesa corrente,
nascondendosi dietro rendicontazioni per lavoretti, i cosiddetti
progetti sponda.Vorrei
rimediare all’inerzia o ai veti politici, che fermano l’iter dei
progetti, e creare una rete tra Regioni ed enti locali.
Già in Sicilia abbiamo sbloccato il Passante e l’Anello
ferroviario di Palermo.
La
ministra insiste sottolinendo che la mancanza di risorse e del
personale potrebbe creare ancora alibi ed impedimenti e si propone quindi di intervenire in proposito attraverso l'Agenzia di coesione mettendo
a disposizione delle Regioni e dei Comuni i consulenti per la
preparazione dei progetti.
Non
possiamo che augurarle un buon lavoro..nella speranza che si possa procedere in modo funzionale!
Al
di là delle promesse sul reddito di cittadinanza il cui progetto
governativo è legato alle Agenzie del lavoro... ed al di là dei
tempi occorrenti, quello che possiamo augurarci per il meridione è
il fatto che... oltre alle risorse... si possa operare un piano strategico
per le infrastrutture al Sud utili e non suggerito da interventi a pioggia o ragionati per
opportunismo politico. Insomma... che si operi un progetto studiato
per far crescere il turismo, l'agricoltura, le bellezze naturali e
tutto l'artigianato locale.
Sembra
improponibile il continuo uso delle inutili metodologie che fin oggi
non ha fatto che allontanare di più il Sud dalla forte e distinta
realtà del nord. Metodologie che hanno sempre considerato l'unico e
flebile fine dei “posti di lavoro”...senza una utile e
giustificata corrispondenza.
Malgrado
appaia tardivo oltre che aggravato da infelici interventi del
passato, si può provare ad operare in favore di uno sviluppo del
meridione solo attraverso una procedura che comporti una serie di
fasi indispensabili.. ma costruttive. Non si potrebbe perciò,
affrontare un simile problema senza far uso di un vero progetto..
studiato con metodo e per i valori del territorio. Si sa bene che per
far ciò occorrono delle idee, ma queste devono avere un
riscontro con la realtà e dovranno perciò mirare alla creazione di
una economia più attinente. ”Lo sviluppo migliore di ogni Paese
passa necessariamente attraverso il riscontro con le proprie naturali
risorse, esse sono la base principale di un futuro processo economico
proseguito dalla fattiva opera di chi poi vi lavora”.
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