di
vincenzo cacopardo
Qualunque
attività industriale o commerciale che sia ...quando è indebitata
ed al collasso..ha solo due vie: il fallimento o l'investimento
regolato da un piano fattibile di rientro. Così è per ogni Paese ed
anche per la nostra Nazione. Ogni altra manovra sembra sortire un
triste atteso epilogo!
Sappiamo
ormai che la crisi economica si è generata per cause
di un sistema finanziario e bancario mondiale entrato in crisi. Molti
hanno sempre dato la colpa di tutto ciò al capitalismo e ad un certo
liberismo guidato da potenti uomini d'affari, i quali, non si sono
mai curati delle possibili ripercussioni sull'economia reale e quindi
delle crisi che si sarebbero riversate nei vari settori produttivi,
dimostrando solo di voler giungere all'accumulazione di ricchezze
personali, mediante operazioni speculative di alta finanza.
Premessa
Nel recente passato,
quando la crisi toccò il suo massimo, gli istituti bancari per
evitare processi di svalutazione degli immobili si garantirono,
cartolarizzando, detti crediti: Trasformando i prestiti concessi in
obbligazioni, vendute, a loro volta, ad altre banche o istituti,
tutelandosi nel futuro attraverso il pagamento degli interessi a
garanzia. Nella realtà, poi, gli interessi non sono stati mai
completamente pagati, per l’incapacità reale di poter estinguere
un proprio mutuo. Le banche, al contrario, accumulando beni reali,
come gli immobili confiscati, si sono rinforzate anche tramite una
liquidità interna dovuta alla vendita delle obbligazioni,
arricchendo gli influenti istituti bancari centrali.
Detto questo rimane il
fatto che la politica non si è mai veramente interessata a
regolamentare questo sistema!.. In teoria si può affermare che una
delle principali cause della povertà sia dovuta alle banche: Non v’è
dubbio che l’azione degli istituti bancari continua ad influenzare
notevolmente determinati processi come l’inflazione...tuttavia ciò
non sempre rispecchia la realtà, anche perché le motivazioni dei
fenomeni come la povertà sono molteplici e molto più legate a
cattive scelte politiche.
In
ogni caso le banche, tramite quello che può essere definito il
monopolio della massa monetaria, possiedono la capacità di
indebitare interi Paesi sotto la morsa del debito pubblico. Se poi, i
tassi sono troppo bassi, la quantità di moneta aumenta provocando
l’inflazione. Ma anche nel caso contrario le banche riescono ad
arricchirsi, in quanto, se la quantità di moneta è bassa, si ha la
recessione e quindi la banca si appropria di beni reali confiscati,
grazie alle ipoteche imposte come garanzie ai prestiti non estinti.
Nel
sistema bancario europeo sembra essersi creato un grande conflitto di
interessi: qualsiasi manovra finanziaria che favorisce l’euro,
danneggia le altre monete ed allo stesso tempo il loro
indebolimento.. danneggiando la maggior parte delle nostre banche che
ultimamente hanno investito molto nei gruppi bancari esteri.
Un
meccanismo perverso si verifica anche quando le banche prestano
denaro virtuale ai Paesi del Terzo Mondo chiedendo in cambio della
cancellazione del debito, che il Paese non sarà mai in grado di
estinguere. Molto di questo denaro che viene prestato si può dire
che sia virtuale, in quanto il sistema monetario si valuta in base
alla fiducia che in un dato momento il mondo accorda a quella data
moneta.
Qualcuno
afferma che "La crisi finanziaria si origina e si sviluppa
sempre per l'eccesso di indebitamento che per oltre due decenni è
stato consentito a banche, imprese e famiglie: per evitare che
l'eccesso di debito privato potesse avere effetti dirompenti
sull'economia reale, si è dovuto far crescere il debito pubblico”.
Paradossalmente manovre nate per ridurre l'indebitamento ed il
rapporto debito/PIL hanno sortito l'effetto opposto. Quando un paese
entra in questo vortice, il pessimismo si autoalimenta, l'aumento
dello spread comporta un aumento del costo del debito e di
conseguenza del deficit...
Il
problema che stiamo vivendo e per il quale si potrebbero pagare le
conseguenze nel prossimo futuro, è il rischio di una lunga
recessione e quindi di una permanente diminuzione del livello di
produttività del paese, senza crescita e con un conseguente calo del
PIL. Per scongiurare questo rischio
occorreva già da tempo, a livello europeo, applicare una
regolamentazione più rigida sulla speculazione finanziaria. Una
preoccupazione forte in seno ad un’Unione dove diversi Paesi hanno
deciso di unire le loro sorti all’Euro che rappresenta sicuramente
una credibile difesa, ma anche un motivo di ansia per i Governi e per
la stessa Banca Centrale Europea, sia per gli alti costi..che per i
continui attacchi speculativi che cercano di trarre profitto dalle
recenti difficoltà contingenti.
analisi conclusive
Oggi
per superare questa situazione si dovrebbe rilanciare l’economia
reale e di questo è proprio la politica che dovrebbe farsene carico.
Sappiamo bene che senza crescita vi è maggiore disoccupazione...e
l’aumento della disoccupazione può solo portare conseguenze
peggiori.
Oltre
che un ridimensionamento occorre di certo una regolamentazione!
Occorre la ricerca di nuove metodologie anche in tema fiscale per spingere a far pagare le
giuste tasse a chiunque... contrastando o, almeno, frenando una
mentalità di chi oggi ritiene di subire ingiuste e spropositate
richieste di tributi da parte di uno Stato che non aiuta. Insomma.. immedesimandosi
con più attenzione nelle problematiche della loro crescita e
creando, in tal modo, più equi rapporti ed utili metodologie fiscali di contribuzione.
Tuttavia
è pressocchè inutile sperare che il nostro Paese possa crescere
senza una politica più aperta verso il debito. Cioè.. impossibile
risolvere attraverso quello che si è sempre dimostrato un modesto e
difficile taglio delle spese.. quando la via necessaria appare
proprio quella di allargare inizialmente il deficit in modo persino
esagerato per rientrare poi negli anni.
L'esempio
di coloro che fanno intrapresa appare emblematico. Chiunque,
fortemente indebitato, possiede una attività commersiale o
industriale che sia, ha solo due strade: il fallimento o una
espansione attraverso il credito. Naturalmente necessita un progetto
di innovazione che possa rendere garanzie alla sua crescita.
Solo
le politiche di espansione (necessariamente studiate) che danno
sfogo ad una economia più allargata ed alla creazione di
infrastrutture pubbliche (soprattutto ad un Sud cui restano
indispensabili) potranno riportare su il PIL facendo ricrescere il
Paese ..Lo sforamento è necessario per costruire un futuro più
sicuro, ed indiscutibilmente l'unico metodo per poter sostenere un
rientro nell'avvenire. ..Ogni altra manovra resta fallimentare e
sembra sortire un triste atteso epilogo!
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