21 feb 2020

UNA NOTA SUL REFERENDUM PER IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

Riporto qui sotto una analisi del Comitato toscano promossa recentemente da mio cugino Augusto Cacopardo su FB in riferimento al referendum sul taglio dei parlamentari. Una valutazione attenta e precisa che mette a conoscenza le evidenti contraddizioni di un simile provvedimento per il nostro sistema basato principalmente su una rappresentanza parlamentare. 
Se si può essere più che d'accordo sulla riduzione dei privilegi sui parlamentari non si può accettare di diminuire ancora di più una rappresentatività fondamentale per l'intero Paese. Una critica più appropriata dovrebbe basarsi sulla mancanza di una qualità di coloro che vengono eletti e non sul numero. Sono tagli lineari che non possono avere alcuna inerenza con un principale bisogno di rapporto più diretto dei cittadini con la stessa classe politica.
vincenzo cacopardo



Il 29 marzo si decide sul taglio del Parlamento, di seguito alcune considerazioni dal Comitato toscano per il No:
PERCHE’ NO
A cosa NON serve il taglio del Parlamento (o cosa si potrebbe fare meglio):
NON SERVE A RISPARMIARE SUI COSTI
Il taglio del 37% dei parlamentari comporta una economia calcolata da Cottarelli nello 0,007% del bilancio; cioè circa un caffè all’anno per ogni Italiano/a.
NON SERVE A RIDURRE I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI
Il nostro Parlamento approva già anche troppe leggi, e comunque gli interventi nel merito sono sempre un numero ridotto rispetto al totale dei parlamentari, che non cambierebbe per il taglio. L’obiettivo non può essere fare leggi velocemente, ma fare buone lleggi.
NON MIGLIOREREBBE LA QUALITA’ ETICA E LA COMPETENZA DEI PARLAMENTARI
Solo una legge elettorale che restituisca agli elettori/elettrici il potere di scegliere i propri rappresentanti e giudicarne il comportamento può ridurre i troppi episodi di malcostume (o addirittura di criminalità) che tolgono credibilità alla politica.
QUALI CONSEGUENZE AVREBBE IL TAGLIO
ALLONTANEREBBE ANCORA DI PIU’ I PARLAMENTARI DAGLI ELETTORI
Ci sarebbe un deputato ogni 150.000 abitanti circa e un senatore ogni 300.000; saremmo uno dei Paesi col peggior rapporto in Europa. Sarebbe più difficile conoscere i candidati e aumenterebbe il potere di designazione dall’alto delle segreterie di partito.
SI RIDURREBBE IL PLURALISMO Eleggere un parlamentare sarebbe più difficile, impedendo la nascita di nuove formazioni politiche e cancellando le minoranze. In alcune aree del Paese verrebbero eletti solo i rappresentanti del partito di maggioranza relativa, mentre viene privilegiato solo il Trentino.
SI RIDURREBBE LA RAPPRESENTATIVITA’ DEL PARLAMENTO
Con l’attuale legge elettorale il taglio escluderebbe dalla rappresentanza parlamentare milioni di elettori/elettrici.
FERMIAMO QUESTO NUOVO ATTACCO ALLA SOVRANITA’ POPOLARE
PRETENDIAMO INVECE
Il recupero della centralità del Parlamento, sede del dibattito politico e del potere legislativo
Una nuova legge elettorale proporzionale, con la possibilità per gli elettori/elettrici di scegliere i propri rappresentanti
La riduzione degli attuali ingiustificati privilegi dei parlamentari

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