1 dic 2023

POLITICA E MAGISTRATURA: UNA QUESTIONE VECCHIA..di v.cacopardo

 




(Argomento ancora di grande attualità dopo le dichiarazioni sollevate dal Ministro della difesa dell'attuale governo)

La magistratura al comando del popolo... oggi la si definisce come una potente corporazione capace di determinare le sorti della politica del Paese.
Lamentarsene non serve se non si risolvono altri conflitti!
Anche se si intravvedono storture capaci di far pensare ad una vera politicizzazione dell'Ordine giudiziario, non è solo questo che deve essere messo in discussione, quando nella sostanza vi è una politica che continua a non dettare le norme più utili e meno farraginose per far sì che tali storture non vengano a galla.
E' già da tempo che questa discussione viene posta fin dagli scontri tra il presidente Cossiga e il Csm. Questioni che con l'andar del tempo si sono moltiplicate. Oggi qualcuno parla addirittura di un piano per sottomettere la politica al potere giudiziario e persino per ostacolare una riforma politica che potrebbe spazzare via la loro autorità.
Comunque voglia vedersi questa sorta di “potenza” della magistratura altro non è che il risultato di una politica che non ha mai dimostrato capacità nel riassettare i poteri e ricomporli nel loro ordine prestabilito. Quello che oggi viene definito potere giudiziario è, nella sua vera struttura un Organo, radicalmente diverso dagli altri poteri. Un Ordine che non viene esercitato dal complesso dei giudici, ma da ciascuno di essi e ognuno di essi (seppur terzo) come ben sappiamo, è sempre un uomo! Tuttavia creare un potere comporta inevitabilmente il sorgere di molti desideri per la sua conquista e, se oggi paiono infrangersi i confini degli uni a beneficio o in disprezzo degli altri, le colpe principali appartengono sempre ai legislatori che hanno in mano la leva delle direttive al fine di legittimare e riformarne ogni condotta poco lecita.
La politica avrebbe dovuto farsene carico da tempo: Quando oggi alcune procure e qualche Tribunale paiono sforare dal loro compito molte delle loro colpe ricadono nella mancanza da parte di una politica che, attraverso un doveroso ed attento compito, ne avrebbe dovuto da tempo equilibrare i confini. Ma non solo quelli! ...Soprattutto quelli della politica stessa che legano gli altri due poteri. (Argomento sempre sottovalutato e mai preso nella giusta considerazione) Come già detto... anche lì, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici (legislativi ed esecutivi) vengono espressi nella comune casa dei Partiti. Un difetto che dovrebbe portare ad una differenziazione dei ruoli politici più netta come la si pretende nella separazione delle carriere che si vuole per i giudici ed i magistrati.
Se la politica non definisce meglio questi ruoli in casa sua, difficilmente potrà trovare un riscontro nella differenza delle carriere in magistratura. Eppure si continua a fare orecchio sordo a tale incongruenza e si combatte contro un conflitto della magistratura dimenticando l'immensità dei conflitti della politica...Ricordiamoci che i poteri dello Stato sono tre e non due:-Non è solo politica e magistratura, ma due poteri che confliggono e finiscono col scontrarsi con quello giudiziario.
Questo enorme crescere dei conflitti non potrà mai aiutare la crescita di un Paese!
v.cacopardo

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