23 set 2013

Un commento all’editoriale di Antonio Polito sulla "stabilità"



Stabilità.. solo a noi fa orrore
(editoriale di Antonio Polito sul Corriere della sera del 20 settembre 2013)

Il governo Letta si è appena salvato da una crisi che già ci si interroga sulla prossima. Berlusconi fa capire che la potrebbe aprire sulle tasse, Renzi che la potrebbe aprire per vincere le elezioni, e il premier fa capire che ha capito e che quindi «giocherà all’attacco». La politica all’italiana è l’opposto del calcio all’italiana: tutti all’attacco, e nessuno che pensa mai a difendere.
Ben diversa è quella tedesca. Nonostante l’incertezza sull’esito del voto di domenica, dal quale nessuno sa che maggioranza parlamentare uscirà, c’è infatti in Germania certezza di stabilità politica: tutti sanno che Angela Merkel sarà per la terza volta Cancelliera, e che la sua politica proseguirà grosso modo immutata.

Questo paradosso meriterebbe una riflessione, soprattutto da parte di chi in Italia lamenta che la stabilità è sì una buona cosa, ma poi non tanto, perché sospende la lotta politica, inceppa l’alternanza, offende i sentimenti identitari degli elettori. C’è invece in Europa un grande Paese dove la gente la pensa diversamente: viva il conflitto e l’identità, ma è più importante ciò che il governo fa, e se lo fa a vantaggio della nazione.
Così se i liberali, attuali alleati della Merkel, resteranno fuori dal Bundestag, la Cdu farà l’alleanza con i suoi avversari socialdemocratici, e sarebbe la terza volta nella storia; d’altro canto la Spd, se pure servisse per vincere, esclude di allearsi con la sinistra della Linke preferendole la Cdu; e nessuno si alleerà mai con il nuovo partito anti euro, qualsiasi sia il suo risultato.
Si può credere che i due maggiori partiti tedeschi siano più indecisi sulle loro radici, meno dotati di un retaggio ideale e culturale, e che per questo accettino di mescolarsi in modi innaturali, a differenza dei nostri, tetragoni, teutonici addirittura nel difendere le loro identità? Difficile: perché i partiti tedeschi esistono da sempre, si chiamano sempre allo stesso modo, e fanno parte delle famiglie politiche europee. Mentre quelli italiani hanno pochi anni di vita, cambiano nome di continuo e in Europa non sanno dove sedersi.

Dunque la peculiarità del sistema politico tedesco deve essere un’altra: e cioè che costringe i partiti a confrontarsi costantemente con il bene comune, e chi non riesce a servirlo paga un prezzo. È la prova che la stabilità, prima ancora che delle leggi elettorali, è frutto di cultura politica. In Germania il premio di maggioranza non c’è, e capita spesso che non ci sia una maggioranza dopo il voto. Ciò non impedisce al nostro sistema, col premio, di essere molto più instabile di quello tedesco.

Capisco che per noi italiani una politica così stabile debba sembrare noiosissima. Basti pensare che i tedeschi chiamano la Merkel mutti , la mamma, per riferirsi a quel suo stile «frugale, sobrio, volutamente sciatto». Un tipo così da noi non susciterebbe l’interesse di un Signorini o di un Briatore. Ma del resto non si può avere tutto nella vita: si vede che i tedeschi hanno rinunciato a un po’ di divertimento in cambio di un po’ di benessere.



Questo l’utile ed intelligente messaggio trasmesso nell’editoriale di un arguto professionista come Antonio Polito!.. Un argomento sulla governabilità che.. però.. non può essere esente da una personale critica, poiché riguarda direttamente un problema molto sentito del mio studio di ricerca.
Malgrado il divertente ed ironico riferimento al calcio.. io penso che Polito sottovaluta la vera importanza che in politica deve assumere l’azione di induzione alla ricerca delle soluzioni che non può che partire dal basso.
L’esempio con il sistema della Germania con i suoi Lander non può mai calzare con quello dell’Italia. L'obiettivo dichiarato del federalismo tedesco è garantire sia l'unità verso l'esterno che il rispetto e il mantenimento delle diversità regionali. I Lander sono stati fondati subito dopo il 45 tenendo in parte conto delle vecchie affinità delle popolazioni e dei confini storici.  Il federalismo non può vivere senza una solidarietà e questo è uno dei motivi per cui il federalismo in Germania funziona piuttosto bene ed è accettato da tutti.
Difficile poter mettere in relazione i problemi di una nazione già federata come la Germania con la nostra: Il suo Governo nazionale garantisce l'omogeneizzazione delle condizioni di vita nelle varie parti della Germania.
Inoltre il sistema di votazione dei tedeschi ha un carattere prettamente proporzionale attraverso una procedura che prevede due votazioni.. ma non è esattamente considerabile come “bicamerale”. In sostanza la determinazione di una governabilità viene stabilita attraverso un percorso di base diverso che, seppur dissimile dal nostro, non è detto possa essere l’esempio di una perfezione.
Vi è di certo..in Germania, una differente cultura della politica e del vivere sociale che aiuta.. riuscendo a procurare una maggiore stabilità…anche perché la popolazione..nella sua vita tra i Lander, riceve un riscontro di equilibrio ed una comunicazione più diretta con la politica per le soluzioni delle proprie esigenze.
Il problema della nostra Nazione rimane ben diverso e non paragonabile.. in considerazione del fatto che…un’azione diretta dei cittadini con la politica sembra inesistente: Manca la necessaria e fondamentale spinta dal basso, senza la quale non si potrà mai inventare alcuna governabilità…(men che mai stabile!.).
Il problema odierno della politica del nostro Paese pare proprio quello che…l’acuto osservatore giornalista, avrebbe dovuto mettere in evidenza.. cioè: Che non si può, oggi, pretendere una governabilità stabile in un Paese come il nostro, se non gli si offre quella base necessaria attraverso una solida politica di base condotta dai partiti in collaborazione più diretta con i cittadini. Questa è la ragione per la quale, tra le tante riforme, si dovrebbe guardare principalmente a quella concernente i partiti!
La pretesa di una governabilità stabile finisce col divenire demagogia o assolutismo.. in considerazione della mancanza di un’azione condotta dal basso. Credo che la governabilità sia un fine, ma quel fine non potrà mai pretendersi, senza un logico mezzo di sostegno!

vincenzo cacopardo






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