27 mag 2019

FROTTOLE E COMUNICAZIONE POLITICA



Frottole...balle...bugie..pansane..menzogne..le possiamo chiamare come vogliamo..ma il senso non cambia!

Gran parte dei politici di oggi.. basa la propria campagna elettorale essenzialmente sulle frottole.. per poi entrare in fase governativa e modificare e persino trasformare in senso diametralmente opposto ostentati programmi.

Prima Berlusconi..successivamente Renzi..ed oggi ancora Salvini..(e lo ha fatto persino e malauguratamente il leader di un Movimento proclamatosi per il cambiamento) adoperano la loro comunicazione con l'elettorato in un edulcorato elenco di prospettive a favore della società e di un benessere comune...per poi mutare atteggiamento di fronte ad un costringente quadro istituzionale (nazionale ed internazionale) che implica necessari vincoli.

E' fin troppo chiaro che tali personaggi guardano più alla loro popolarità ed usano la comunicazione politica per un ritorno di consenso facendo forza su una gran parte del popolo che, ignorando, non si proietta mai sulle possibili conseguenze opposte. In questo quadro.. si finisce sempre con osannare i più furbi o più capaci nel comunicare...come si volesse dimostrare che solo la prepotenza e la determinazione assoluta siano la carta vincente contro chi, al contrario, ha la pretesa di una speranza verso il buon senso, un essenziale equilibrio e la coerenza: Un' auspicio verso un futuro politico migliore che non potrà mai arrivare se non si pongono i giusti limiti ed il dovuto rispetto..ma soprattutto la percezione di chi li ascolta nel valutare la loro comunicazione con la misura necessaria.

Queste figure ..osannate come miti dell'innovazione, in realtà rimangono legati ai soliti schemi di una vecchia politica di potere. Risulta del tutto assiomatico come essi stessi continuino ad operare nella anomalia di un vero conflitto attraverso un doppio ruolo che, seppur ormai accettato da una politica cieca e compromessa, gli consente di governare e nominare sottomettendo di continuo un Parlamento..facendo altresì gioco su perentorie e continue richieste di fiducia.
vincenzo cacopardo

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