12 mag 2016

Virginia Raggi“ La nostra città, è la nostra casa!.”

Le proposte più importanti della giovane candidata Raggi
di vincenzo cacopardo
La candidata del Movimento 5Stelle per il comune di Roma si muove più nell'ombra rispetto agli altri candidati, intervenendo meno nelle tv e restando più a contatto con la cittadinanza. Il suo progetto pare ampliandosi di giorno in giorno in base alle sue continue visite per la città.
Questi oggi alcuni dei punti più salienti delle sue proposte programmatiche:

Rifiuti, risorse e risparmio.
Ridurre i rifiuti, riusare e riciclare significa far risparmiare soldi ai cittadini e creare posti di lavoro. Si ha in mente un futuro differenziato, con un servizio di raccolta intensificato e domiciliare, nuovi veicoli AMA, isole ecologiche in ogni quartiere e tariffe puntuali. Spazzare via il malgoverno nella gestione dei rifiuti. Multe più salate per chi tratta Roma come una pattumiera.

Il verde.
Avere parchi e spiagge al livello d’eccellenza delle capitali europee è la vocazione di Roma a 5 stelle: 16.000 ettari di natura protetta, biodiversità, reperti, monumenti, ville e casali. Regole chiare sulle aree verdi e sulle modalità di gestione coinvolgendo la cittadinanza.

Riparo dalla microcriminalità,
Un Corpo di Polizia Locale ben riorganizzato e sicurezza stradale incentivata. Andare verso il superamento dei campi rom, come richiede l’Europa, e verso un censimento patrimoniale approfondito per ogni insediamento, affinché nessuno a Roma possa più vivere alle spalle dell’altro.

Politiche sociali che offrono lavoro
attenzione a persone da tutelare con un nuovo Piano Regolatore Sociale, più progetti per gli anziani, servizi H24. Diritto ad abitare in un alloggio proporzionato al nucleo famigliare, ad un affitto che non superi una percentuale sul reddito. Rendere pubblica la mappa e completando il censimento del patrimonio immobiliare del Comune, bloccare la sua vendita e riportare gli abitanti nella città. Azzerare gli affitti passivi, manutenzione per le case pubbliche inagibili e favorire l’auto-recupero degli immobili coinvolgendo la cittadinanza attiva. Migliaia di cantieri aperti alle piccole imprese per il recupero degli alloggi perduti.

Asili e scuole
offrire ai genitori e ai loro bambini asili pubblici
e scuole messe in sicurezza, a cui ci si possa iscrivere in modo semplice, e in cui ci siano mense sostenibili, orti scolastici e nuovi percorsi educativi.

Cultura e turismo e servizi
Trasparenza e meritocrazia nei fondi per la cultura, spazi culturali e artistici anche nelle periferie, sostegno all’artigianato. Impianti sportivi messi in regola ed efficienti, aggiornamento delle tariffe, parchi e ville trasformate in palestre all’aperto. Maggior decoro urbano, trasporti efficienti, più sicurezza e coordinamento nella promozione, riportando Roma ad essere anche città del mondo, valorizzando in primo luogo l'immenso patrimonio artistico e culturale.

Per la Raggi è indispensabile il blocco dell’ espansione urbana e lo studio di nuove regole per recuperare gli abitanti perduti. Sembra indispensabile un nuovo Piano che permetta a Roma di avere una rete diffusa di servizi dando agli abitanti la possibilità di sentirsi al “centro” in ogni parte del territorio urbano.

Secondo la candidata dei 5Stelle l’emarginazione sociale rimane un problema di primissima importanza che non può combattersi attraverso le forze di polizia, ma con il recupero della dignità civile in una città che va capovolta: dal centro alle periferie...Una visione culturale moderna di difficile realizzazione alla quale la Raggi crede e che intende portare avanti con l'impegno e la collaborazione di chi crede al suo progetto.
Ove venisse eletta..non si può che augurarle di riuscire a portare a termine queste sue idee..tuttavia credo che in proposito troverà una serie di ostacoli che si porranno contro per via del fatto che vi saranno tante figure politiche che cercheranno in tutti i modi di ostacolarla nella volontà di seguire il programma: Molta di quella politica vecchia ed ancora inserita nei gangli dell'amministrazione capitolina.. porrà una lunga miriade di impedimenti per il fatto stesso di non poter permettere alcun successo ad una giovane nuova arrivata appartenente ad un Movimento poco sistemico e di rottura verso il passato.


10 mag 2016

L'impegno per la capitale...


...in attesa del riscontro elettorale
di vincenzo cacopardo

"Saranno la squadra ed il progetto a definirne il successo"

Non c'è nulla contro Marchini che possa mettere in dubbio la sua voglia di voler gestire il comune di Roma, ma c'è di sicuro un forte dubbio sul possibile coacervo di interessi portati dai Partiti che lo appoggiano. Partiti che potrebbero indirizzarlo verso compromessi portandolo lontano dal suo naturale progetto e dalla sua voglia di intervenire in favore delle idee con l'impegno di una differente lista civica. Di sicuro la Meloni, sullo stesso fronte, dimostra di avere più convinzioni e meno ostacoli..inoltre..per il suo temperamento.. appare più determinata ed assai apprezzata dall'ambiente femminile romano.

Si parla meno della Raggi che piano piano riesce ad impadronirsi di consensi anche per la innata volontà di voler apparire meno e restare meno sotto i riflettori che giorno per giorno puntano sui candidati attraverso le tv: Il fatto di restare meno impegnata sulle discussioni e la visibilità fornite dal mezzo televisivo e più a contatto con i cittadini dà un certo affidamento a buona parte dell'elettorato romano..anche se in tanti la definiscono non proprio preparata per gestire la difficile politica amministrativa della capitale.

In realtà la gestione del comune di Roma pare essere di difficile soluzione per tutti.. non tanto per la volontà ed i meriti degli stessi candidati, ma per via delle notevoli difficoltà del controllo di un vasto territorio e dei servizi occorrenti oggi ridotti in grandi difficoltà e privi di sufficienti risorse. Il problema rimane identico per tutti i candidati! Sia essi preparati o meno esperti.. sarà proprio la capacità e l'intuito di definire una squadra atta e adeguata al difficile compito a determinare il successo ...saranno proprio le figure ed il loro impegno a dimostrare se ancora esiste una possibilità di recupero per la città che gode di un ampissimo centro storico che rappresenta il richiamo per una miriade di turisti.


Raggi..Marchini..Giachetti o Meloni...Il problema di Roma rimane immenso e saranno le idee...il programma e l'impegno di una squadra capace e volenterosa a definire la sorte della nostra capitale.       

9 mag 2016

L'incoerenza del finanziamento privato ai Partiti


Il Paese delle anomalie”
di vincenzo cacopardo

Più aumenta il peso del denaro nel sistema ..più si svilisce il valore della politica nella società..

Riesce davvero difficile poter comprendere come si possa pensare di togliere un finanziamento pubblico ai Partiti che operano nel campo della politica: Che sia certo che si debba porre un limite stabilito attraverso delle regole sicure..... ma che si pretenda di poter ottenere un risultato migliore attraverso l'abolizione di un finanziamento pubblico.. è pura illusione! Un finanziamento privato, opera in dispregio delle logiche più appropriate... imponendo un criterio di natura privatistica che premia solo gli interessi di chi finanzia!

Ricordiamo che qualche anno fa la Camera ha definitivamente approvato la conversione del decreto legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. L’abolizione sarebbe avvenuta nell’arco di tre anni, e il finanziamento pubblico sostituito da un un sistema di finanziamento basato sulle detrazioni fiscali delle donazioni private e sulla destinazione volontaria del due per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il finanziamento pubblico – che formalmente, oggi, è un “rimborso elettorale”, viene quindi del tutto abolito: Nel 2014 i fondi erogati ai partiti sono stati tagliati del 25 per cento, nel 2015 del 50 per cento e nel 2016 del 75 per cento. Dal 2017 questo finanziamento dello Stato, in forma di rimborsi, sarà completamente abolito.

Cosa potrà mai comportare una netta abolizione di un finanziamento pubblico da parte dello Stato?..
Se si vuole interpretare a puro scopo propagandistico che ogni finanziamento pubblico equivale a mantenere una politica spendacciona ed inoperosa..la risposta potrebbe essere quella di provvedervi attraverso regole più precise e rendicontazioni controllate..senza alcun bisogno di abolire in toto i finanziamenti, ma contenendoli... Se invece si pensa che in tal modo la politica possa diventare più corretta e funzionale, si commette il solito peccato demagogico affermando logiche qualunquiste...ma si fa anche di peggio!

Desta meraviglia che in tal modo possa pensarla il Movimento 5 Stelle che oggi cavalca l'onda del cambiamento attraverso l'uso di processi che comprendono maggiore partecipazione democratica. Ma come si pensa che in tal modo si possa operare più democraticamente? Come si fa a non comprendere che sarà proprio il finanziamento privato a rendere sempre più forza alle diseguaglianze...smantellando conseguentemente ogni logica che si vorrebbe democratica e di equa partecipazione?

Questa contraddizione che tocca da vicino anche il Movimento Pentastellato rimane un altro dei motivi tendente a frenare la loro marcia verso il successo, poiché..è una chiara contraddizione in essere! Se ancora oggi..nella percezione popolare.. abbattere ogni pubblico finanziamento potrà dare l'illusione di maggiore ordine e integrità..successivamente..alla prova dei fatti.. metterà in evidenza la forza delle risorse private (società finanziarie e lobbies ) che riusciranno a gestire e controllare meglio ed a proprio vantaggio la politica del Paese...Fa quasi rabbia pensare che l'unico Movimento in grado di interrompere l'escalation di una politica vecchia e sistemica (che affida ancora il suo potere nella forza del denaro), non sia in grado di percepire che questa è una chiara contraddizione nel cammino del loro percorso.

La politica ha i suoi costi!.. e se anche questi devono essere controllati e contenuti ..sarebbe molto meglio farlo attraverso una mano pubblica! Quando oggi, attraverso le nuove normative che si pensano essere innovative, si offre ai privati di foraggiare una politica (che in sé dovrebbe rappresentare espressione del pensiero e delle idee) non si fa altro che favorire interessi personali e successivo malcostume: Si favoriscono interessi per poi urlarvi contro!

Al di là di chi decide o no... di versare il due per mille ai partiti..nel momento in cui si accettano le donazioni.. tutto cambia e tende a modificarsi in base ad interessi precisi: I privati che potranno dare fino a 100 mila euro l’anno (cifra che nel corso di questi anni potrebbe anche cambiare in eccesso) usufruiranno di una serie di detrazioni fiscali sulle cifre donate..come anche le persone giuridiche, cioè le società e gli enti...Ma potranno controllare anche i propri interessi..Una inspiegabile ed insopportabile contraddizione alla quale bisognerebbe mettere ordine!


6 mag 2016

Due parole sulla democrazia in movimento..


..obbligata dal sistema di una politica che non guarda alle nuove idee..
di vincenzo cacopardo

C'è chi ancora pensa al sogno di una democrazia in movimento supportata da un bipolarismo e persino da un bipartitismo che possa affermarsi... anche per merito di una nuova legge elettorale. Nel frattempo si continuano a ricercare figure che possano in qualche modo sopperire alla inconcludente crescita di una politica che, in realtà, non pare avere più nulla di veramente sensato ed innovativo da proporre: L'errore è sempre quello di poter pensare che siano solo le figure a cambiare la politica..quando è di tutta evidenza.. che sono le idee a dover prendere il sopravvento...e se è vero che le idee sono portate dagli uomini è anche vero che nessuna figura può ricavarle se prima non le ricerca col dovuto metodo ed il prezioso presupposto delle teorie.

Le idee in politica sembrano oggi restare sottomesse ad un vecchio paradigma ...Siamo ancora una volta fermi sulle dure posizioni opposte di quella visione politica tendente a limitare il nostro pensiero in due concezioni prestabilite con conseguenti dure reazioni per poi confluire nelle consuete posizioni centriste (cosiddette moderate) che generano equivoci e compromessi. Sembra quasi il ripetersi di un gioco!... 
E' quindi strano sentir parlare in questi termini di democrazia in movimento!...La democrazia non potrà mai definirsi in movimento se rimane costretta in posizioni che la obbligano!..E' una interpretazione alquanto curiosa quando poi si tende a voler definire una democrazia facendo forza su di un sistema duro e ristretto come quello del bipartitismo!

Se la visione bipolare di una destra opposta ad una sinistra ha già dimostrato che è impossibile creare  quella logica politica moderna che si vorrebbe funzionale.. aperta e dinamica (dunque in movimento).. non si capisce come si continui ad operare in tal senso o, ancora peggio, a vantaggio di una impedita e restrittiva politica bipartitica. Il moderatismo ..(cioè quel voler apparire fautore di politiche moderate) che tutti prima o poi ricercano... si contraddice con ogni dura logica che presume di definire posizioni politiche prefissate ed assolute.

Già da tempo, attraverso il bipolarismo, si sono seguiti modelli meno perentori ricercando posizioni più morbide definite di centro-destra e centro-sinistra..Posizioni che col tempo si sono anch'esse dimostrate poco concludenti.. contraddittorie e persino ricattatorie per le scelte da definire. La politica non può più accettare questi sistemi chiusi.. proprio perchè la sua logica è quella progressiva... in costante crescita temporale..E' quella moderna di una dottrina che deve correre verso una continua ricerca...Insomma.. la visione di una società che cambia costantemente non potrà mai tenerla obbligata in posizioni riduttive costrette. Questa è una delle più importanti ragioni per le quali si fa molta fatica a crescere politicamente!

Una democrazia in movimento dovrebbe essere il fine ragionevole di chi è capace di osservare la politica senza alcuna logica di posizionamento.. se non quella relativa alle proposte delle idee per la vita e la necessita' stessa per il bene di una società...Nella identica maniera dovrebbe essere definita una governabilità: Non per scopo, ma per logico fine!..Tutto in natura è in costante continuo movimento..lo sono soprattutto le idee ..lo deve essere alche la politica nell'espletamento della sua logica amministrativa per spingersi al funzionamento della società...

Cosa vuole dire democrazia decidente?..Questa nuova invenzione di una politica che non trova alternative.. tende costantemente a ricercarle attraverso un principio di governabilità inusuale e scorretto! La democrazia è democrazia (ossia percorso governativo esercitato sul volere del popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti) le sue decisioni devono perciò venire dal basso. ..Ma guai a declamarlo con vigore.. poiché si viene subito presi per populisti e demagoghi!

A maggior ragione..quando si parla di democrazia in movimento bisogna percepire che tale principio deve essere sostenuto da idee proposte condivise con il popolo stesso attraverso un dialogo che solo i Partiti.. (debitamente riformati e meglio riorganizzati)... potrebbero soddisfare. Non esistono eccessi di democrazia.. come non esistono democrazie superficiali... La democrazia non può mai essere definita eccessiva o leggera. La democrazia è democrazia..o la si rispetta o la si abbandona! Il suo movimento verso il futuro è indispensabile solo se si resta nei binari della logica stessa del suo vero significato.



Giuseppe Prete ci invia una nota

NON GUFI..NE' COLOMBE
G.Prete presidente Movimento Gente Onesta

NON MALAGURANTI UCCELLI, NE' INNOCENTI COLOMBE
MA SOLO A CONOSCENZA DI UNA RIFORMA CHE NON POTRA' GARANTIRE ALCUN RISPETTO PER UNA DEMOCRAZIA PIU' APERTA E DI PARTECIPAZIONE
MGO
VOTA NO ALLA RIFORMA NEL PIENO RISPETTO ISTITUZIONALE DI UN GOVERNO CHE NON PARE VOLER PROCEDERE PER STRADE PIU' DEMOCRATICHE
E CHE PONE QUESTA RIFORMA COME L'UNICA ED ASSOLUTA VIA PER UNA POLITICA CHE RESTA SEPRE PIU' CONFLITTUALE
NO
PERCHE' E' INACCETTABILE PENSARE CHE NON VI SIA UNA UTILE ALTERNATIVA ALLA POSSIBILITA' DI MODIFICARE IN MEGLIO LE FUNZIONI DELLE DUE CAMERE
NO
PERCHE' E' INACCETTABILE L'IMMUNITA' PARLAMENTARE PER I CONSIGLIERI ED I SINDACI CHE ANDRANNO A FORMARE IL NUOVO SENATO
NO
PERCHE' RIMANE IMPROPONIBILE IL NUOVO SISTEMA INSERITO NELLA RIFORMA PER LA NOMINA DEL CAPO DELLO STATO
NO
PERCHE' IL COMBINATO DELLA RIFORMA CON LA LEGGE ELETTORALE NON GARANTISCE ALCUNA SICUREZZA SULL'AZIONE DEL PARLAMENTO CHE RESTA AL CENTRO DI UNA REPUBBLICA CHE SI DICHIARA ANCORA PARLAMENTARE
NO
PERCHE' TALE RIFORMA NON RISOLVE IL VERO PUNTO DEL CAMBIAMENTO CHE IN REALTA' RESTA LA VERA FUNZIONALITA' DEL SISTEMA POLITICO ISTITUZIONALE

MOVIMENTO GENTE ONESTA

RESTA FAVOREVOLE AL CAMBIAMENTO, MA NON ALLE MANIPOLAZIONI DI UNA CARTA COSTITUZIONALE CHE NON RENDE ALLA DEMOCRAZIA I GIUSTI PESI E CONTRAPPESI NECESSARI PER GARANTIRE UN SISTEMA POLITICO IN FAVORE AL CONSENSO ESPRESSO DAI CITTADINI   

4 mag 2016

Bersani ..il referendum.. e la forza del sistema.


La forza del sistema è enorme se messa a paragone con qualunque ragionevole dialogo sul tema della consultazione di Ottobre.
di vincenzo cacopardo

E' impressionante sentire le risposte di Bersani intervistato nella trasmissione “di Martedì” . Abbiamo sempre ritenuto L'ex segretario del PD come una persona integra moralmente e potremmo confermarlo ancora, ma quello che continua a colpire è il suo costante insistere col dire sempre la sua in modo travolgente e spiccato..per poi non far nulla in favore dei suoi stessi principi e degli ideali stessi del suo Partito.

Il suo rivolgersi in tono ironico verso il pressante determinismo di Renzi, gli accenni a certi compromessi che non devono esistere..a ciò che, invero, dovrebbe e potrebbe correggersi ..la sua chiara avversione per alcune riforme volute dal premier, il tono a volte provocatorio.. quasi di rottura e subito dopo sommesso di attaccamento e fedeltà ad un Partito che ormai lui stesso stenta a riconoscere..rendono la sua figura poco chiara e persino politicamente corresponsabile della stessa ascesa di Renzi. Le sue minacce dure su alcuni temi del referendum ..sembrano valere come il due di coppe: Malgrado le consuete minacce all'interno del Partito... Bersani ci ha ormai abituati..e per il referendum di Ottobre.. finirà per schierarsi fedelmente con i Si.

Quello che risulta indigeribile, se non del tutto detestabile, è l'abituale affermazione da parte di politici come Bersani..quando dichiarano in riferimento alla riforma costituzionale che è meglio una riforma monca e bislacca che nulla!..Stiamo parlando di principi che dirigono tutto l'ordinamento politico istituzionale per infondere le basi di una sana democrazia!..Sentire quindi la stessa politica uscirsene con tali frasi fa solo raggelare!.. Come per un ingegnere o un architetto dire che.. se si deve riparare un edificio pericolante ..basta fornirgli una immagine estetica e di pulizia senza curarsi delle fondamenta e delle indagini per la sua stabilità! Non possiamo quindi meravigliarci di come la politica si trovi oggi in queste particolari situazioni dove prevalgono interessi personali, immagini e propaganda..mentre la ricerca e la visione lungimirante non trovano più alcun interesse.

Malgrado la sua buona fede, la contraddittorietà e la confusione di Bersani sono stati di aiuto nell'ascesa dell'attuale segretario – premier.. L'appoggio voluto da una certa Europa.. sostenuto dal Presidente Napolitano...hanno poi fatto il resto. Se Bersani è stato ingenuo e..per certi versi.. anche impedito nel saper tenere le redini della gestione del suo Partito..Napolitano è stato fortemente criticato per essere andato oltre i limiti del suo mandato già con l'ingresso del precedente governo Monti..ma Renzi ha di certo superato tutti! Poiché è riuscito astutamente nell'arte di sottrarre ogni peso di Bersani all'interno del Partito.. assumendo la gestione e nel contempo insediandosi a capo di un governo da non eletto ed in forza di un consenso di un Parlamento dichiarato non eleggibile dalla Corte Costituzionale...In tanti all'inizio avevano creduto il lui come il politico dell'innovazione, ma è bastato appena qualche mese per accorgersi di come in quella determinazione e nella sua comunicazione vi fosse nascosta una profonda ambizione che andava al di là di ogni rispetto per gli stessi cittadini.

Potremmo definirlo un fenomeno! ..Se non fosse che nel profondo vuoto di una politica così bassa..ogni abile ed incantevole comunicatore è sempre in grado di riscuotere successo..Un successo che pare debba proseguire ancora in considerazione del fatto che..purtroppo..il referendum di Ottobre potrà verosimilmente ottenere la vittoria dei Si! ..Sarà, infatti, difficile poter far comprendere al popolo italiano (in maggior parte assente da queste considerazioni in tema costituzionale) la reale inefficacia di tale deleteria riforma..Una gran quantità di cittadini che in realtà non hanno alcuna conoscenza nel merito verranno di certo abbindolati e spinti a votare Si dalla forza di un energico sistema che domina e che gestisce il potere che oggi sostiene questo governo (un governo destinato e costretto a durare per tutto l'arco della legislazione..causa anche la mancanza di una legge elettorale sicura).

La forza del sistema è enorme se messa a paragone con qualunque ragionevole dialogo sul tema della consultazione...La potente macchina che favorisce il Premier delle promesse e della propaganda si sarà già messa in funzione pronta a bussare porta porta cercando di infondere i principi di comodo di una governabilità a sostegno dei finti risparmi e dei falsi rinnovamenti. Sembra del tutto evidente che vi sia una forza sistemica che lavori in favore del governo Renzi e che non può permettere la sua caduta..solo così si può spiegare il silenzio delle istituzioni di fronte alla miriade di conflitti e dei successivi scandali avvenuti che non hanno mai disturbato..nè intaccato l'incedere spavaldo ed alquanto megalomane del premier di turno.

E' presumibile che nei prossimi mesi prima di Ottobre vedremo ancora tanta propaganda ed altrettanti possibili bonus..         

3 mag 2016

Marchini...ma non doveva essere una lista civica?

di vincenzo cacopardo

Dopo l'endorsement di Berlusconi che ha ritirato la candidatura del suo candidato Bertolaso, adesso Marchini mette dentro di tutto: Da Storace ad Alemanno. Quello che lascia sorpresi è la mancanza di coerenza di alcuni candidati che non sembrano operare in favore dei consensi per proprie idee, ma solo per interessi: Di logica chiunque prima abbia voluto esprimere un voto a favore della lista civica di Marchini, con l'ingresso di forze dichiaratamente ideologizzate per parte..potrebbe avere meno interesse a sostenere un candidato che ha sempre operato a favore di un personale indirizzo civico e sociale...Marchini..una sua forza la traeva proprio dalla propria lista civica!

Anche per le amministrative sembriamo indirizzati sulle posizioni e divisi per ideologie, sebbene ogni città dovrebbe impostare la propria politica amministrativa sulla base dei servizi necessari, la sicurezza e lo sviluppo sociale.. e quindi su un progetto utile e più centrato.

Ma come ormai sappiamo da tempo in questo Paese non esistono pensieri coerenti e idee personali e si corre verso una poltrona di comando acchiappando di tutto per opportunismo o anche per ambizione:Area popolare, fittiani, Forza Italia, destra di Storace e Azione Nazionale..fanno ammucchiata con la lista civica di Marchini che, se dovesse uscirne vittorioso.. potrà che subire costrizioni politiche a deterioramento di quello che sarebbe dovuto essere l'indirizzo della sua personale lista civica.

Se tutto ciò può importare poco ai cittadini che sembrano correre a convalidare le figure più che i progetti, bisogna anche percepire che.. proprio i programmi in ogni ammucchiata.. avranno maggiore difficoltà di potersi affermare.. poiché potranno venir fuori evidenti intrecci causati dalle differenti visioni politiche ideologiche. In questo specifico caso.. ad un mese dalle elezioni... ci si mette insieme senza una ben che minima visione programmatica d'insieme.


La domanda che potrebbero porsi i cittadini romani è solo questa: Ma quella dell'imprenditore Marchini.. non doveva avere i caratteri specifici di una lista civica?

2 mag 2016

Renzi si automagnifica e decide: "cambiamo il Sud".

di vincenzo cacopardo

Dopo due anni di silenzio verso ogni problematica riguardante il mezzogiorno..in previsione del difficile referendum di Ottobre, un premier alla ricerca di consensi nel sud..escogita mezzucci proponendo nuovi "Patti". 

Quando Renzi parla di dover cambiare non si può che tremare visto le esperienze precedenti riguardanti il tema del lavoro e della stessa riforma costituzionale! Per lui un cambiamento è d'obbligo in assoluto.. per un fine preciso di promozione della sua immagine! Sembra sempre si tratti di cambiare tanto per cambiare.. poco importa come e su quali principi! Cambiare con la fretta..poi se funziona o no.. quel che lui cambia..meno importa, ma deve condividersi..altrimenti si passa per gufi! La parola "cambiamento" interviene sempre su ogni cosa a dispetto di ogni preventiva ricerca ed analisi del problema da risolvere...  E' tanto intriso di determinismo quanto poco di utile lungimiranza e questa è la ragione per la quale il sistema vecchio e la politica obsoleta e comodamente seduta nelle istituzioni, non osa contrastarlo...anzi!.

La curiosa “inaugurazione” di quel pezzo di viadotto dell'A19 non crollato in seguito alla frana..ritenuta una ridicola passerella, ha di certo richiamato l'attenzione dei media ..ma i risibili “patti” proposti attirano ancora di più l'attenzione dei siciliani: Assieme al suo riferente politico siciliano Faraone(a cui si deve la sbiadita copia di una fantasiosa Leopolda in salsa siciliana), il Premier promette e continua a promettere ponendo patti ed accordi frutto di iniziative senza riscontri supportati da ricerche e piani ben studiati. Gli interventi infrastrutturali che dovrebbero rimanere nel tempo per cambiare il volto del Mezzogiorno dopo anni di abbandono ancora non si riscontrano. Per le città della Sicilia.. si parla di un piano che parte dalla valorizzazione dei fondi già in essere( fondi che in realtà non sono stati spesi). Da quel miliardo e passa di fondi stanziati per opere mai avviate, da cui è partita la serie di commissariamenti imposti da Roma alla Regione. La capacità di Renzi è sempre quella di fare apparire una nuova invenzione ogni sua cosa !

Queste le parole del fidato Faraone...Una sorta di predica a sfondo gesuitaè stato efficace perché si cominciano a fare le gare. Abbiamo agito per evitare che queste risorse si perdessero. Il governo nazionale laddove vede che ci sono resistenze o lentezze agisce in via sostitutiva. La collaborazione prima di tutto, ma dove ci sono lentezze noi agiamo. Io credo che sia questo che i cittadini del Mezzogiorno vogliono”.Faraone insiste anche sull'argomento scottante delle discariche “Anche il tema dei rifiuti è un dramma – dice Faraone -. Noi portiamo la quasi totalità dei rifiuti in discariche. Abbiamo la necessità di realizzare impianti a bassissima emissione che ci consentano di non avere le strade stracolme di rifiuti”.

Intanto il governatore Crocetta intende opporsi al commissariamento che Roma vuole imporre, mentre le discariche vanno al collasso e la differenziata resta una chimera. Questo rimane oggi un argomento che sembra voler interferire sugli stessi “Patti” e che nei prossimi giorni dovrebbe trovare una soluzione.

Ma andiamo nello specifico dei Patti : Il patto per Palermo prevede investimenti per 770 milioni (332 li mette il governo nazionale) e finanzierà una pluralità di opere che vanno dal wi-fi pubblico al potenziamento de car e bike sharing, dalla chiusura dell'anello ferroviario al restauro del Teatro Massimo, dalle nuove linee dal tram alla riqualificazione della circonvallazione. Tra gli interventi che rientrano nel patto per Catania la rete di metanizzazione del quartiere Cibali, infrastrutture verdi a Librino, il recupero di edifici inutilizzati, interventi sul Molo di Levante. In qualche modo il premier..(col solito metodo che lo contraddistingue).. sta cercando un riscontro in Sicilia per conservare un proprio consenso che potrebbe essergli utile per sostenere lo scoglio di Ottobre.. attraverso la nuova formula dei patti con le principali città dell'isola a cui in realtà occorrerebbe un progetto più consono e ben altre risorse.
Queste risorse spettavano ugualmente al sud tuttavia potrebbero essere di certo utili nell'incertezza totale di altro.




29 apr 2016

Amministrative a Roma: destra e sinistra spaccate e compromesse

di vincenzo cacopardo

Berlusconi pensa a difendere i suoi interessi mette da parte Bertolaso (che pare destinato ad apparire come una marionetta nelle mani di una politica priva di coerenza) e converge il suo elettorato su Marchini, rendendo.. in tal modo.. la sua figura (più autonoma) come portatrice di una politica di destra: D'altronde i due personaggi si somigliano in quanto imprenditori che mirano ad interpretare la politica delle amministrazioni comunali da condurre e promuovere attraverso una filosofia aziendale. Qualcuno inoltre asserisce che Berlusconi agisca in forza di un nuovo Nazareno per proteggere le proprie aziende favorendo..in tal modo.. la sinistra renziana.

Ma al di là del merito di Alfio Marchini..la cui volontà non sembra potersi mettere in dubbio..rimane sempre il quesito della possibilità di poter dare libero sfogo al suo progetto. La sua esperienza è di certo superiore a quella della concorrente del Movimento 5 Stelle per il maggior tempo della sua durata in seno al consiglio, ma sono altri i dubbi che si sollevano: Difficilmente l'elettorato romano può superare la fiducia che sembra essersi persa per le due vecchie posizioni politiche (destra-sinistra) che in questi ultimi anni hanno monopolizzato l'attività amministrativa di una città che meritava maggior rispetto... E se Marchini (pur nato in zona autonoma) viene sponsorizzato da un elettorato di destra, assume di certo una posizione più di parte . Non può esserci una battaglia a priori contro il candidato Marchini (che potrà anche godere di specifiche qualità), ma di sicuro un dubbio che permane nella formazione della sua squadra per via delle precedenti esperienze dell'Amministrazione politica capitolina sempre in mano ad interessi di questi due Partiti che hanno finito col condizionare ogni primo cittadino..aumentando specifici interessi... e rendendo la città in stato di degrado.

In questa annosa e banale lotta tra le parti... nessuna delle due pare oggi fermamente compatta..nè in grado di poter infondere fiducia piena ai cittadini a causa delle precedenti esperienze vissute: Se Giachetti deve vedersela col proprio partito coinvolto oggi in una lunga serie di equivoci giudiziari, Marchini avrà a che fare con una destra spezzata e..per certi versi incompatibile.. che finirà col togliergli parte dei suoi personali voti.. non garantendogli un serio appoggio per la vittoria. 


Né inesperta ed impreparata..nè inadeguata...come sostengono i soliti denigratori, ma con buona conoscenza della storia di Roma, Virginia Raggi, al contrario, continua più coerentemente ad essere appoggiata dal proprio Movimento... sostenendo una campagna elettorale all'insegna delle cose concrete. Oltre alla concretezza sembra anche essere genuina e naturale. Il suo stile comunicativo all'insegna dei social è ormai conosciuto dai cittadini romani anche se non del tutto condiviso. Resta il fatto che continuano ad attaccarla per quella innata autenticità che infonde tanta paura alla politica vecchia che basa la sua strategia su una ingannevole comunicazione.

Il movimento 5Stelle l'ha messa in campo anche per la innata sobrietà che trasmette senza esaltare alcunchè e mantenendo un equilibrio che è anche un altro motivo di allarme per i tanti che esercitano la politica con troppo determinismo. Una parte della città di Roma resta preoccupata per via della connaturata paura del nuovo ed il dubbio del diverso: La difficile lotta per la metamorfosi su un modo di interpretare la politica che vede passare la mano a figure che meno si conoscono e che affrontano il cambiamento all'insegna di una difficoltosa rivoluzione sociale concentrata sul rispetto dei cittadini e sull'equità.

L'unico problema serio per lei non dovrebbe essere la vittoria, quanto invero la tenuta della poltrona che conquisterà.. che sarà di certo contrastata all'interno della stessa amministrazione da quella politica che guarda fin da adesso con invidia ogni suo possibile successo. Tenderanno quanto prima di inserirla in un imbuto di compromessi ed implicazioni attraverso trabocchetti di ogni genere. L'attenzione e la precauzione saranno d'obbligo 

28 apr 2016

L'arrivo di Renzi in Sicilia: opportunismo e risibili “patti”


Dopo che il suo governo ha trascurato per lungo tempo il sud e si è trattenuto una gran quantità delle sue risorse..il premier ostenta nuovi risibili “patti” per Palermo e Catania"
di vincenzo cacopardo

Si vocifera di una prossima apparizione in terra siciliana del premier Renzi. Secondo le voci il premier verrebbe per la firma di un “patto” in favore di Palermo e Catania visitando entrambe le città. Non si sa quale sia la sua vera intenzione, ma..in previsione di un patto da stabilire che potrebbe portare risorse (più che le solite parole).. si prevede di certo il solito prostrarsi delle figure amministrative (presidente della regione e i due sindaci dei capoluoghi più importanti in testa) pronti e genuflettersi di fronte a chi, con la forza del suo esecutivo, ha invero finito col trattenere, quelle risorse che.. per fondamentale logica.. avrebbe dovuto ritornare allo stesso popolo siciliano e con il quale oggi prevede, con la usuale dose di opportunismo, il concludersi di nuovi “patti” . 

Le parole di Renzi suonano come le solite voci propagandistiche: "Per troppi anni l'italia ha buttato via fondi europei anche perché la riforma del titolo V e l'eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi: e i cittadini controllano entrambi.”

Questo suo intervento verbale è accompagnato dalla promessa di fondi diretti alle città di Palermo e Catania (che sembrano limitarsi a cifre di poca evidenza in considerazione delle molteplici difficoltà fino ad oggi irrisolte) ..ma la dialettica del Premier rimane quella magniloquente di sempre.. mai priva di un consueto opportunismo: Dopo due anni del suo governo in totale assenza di interesse verso l'isola ed in previsione di un futuro politico difficile da scorgere, Renzi cerca di accontentare come può la Sicilia.. facendo apparire questo suo intervento per le due città dell'isola come un nuovo particolare “patto” verso la rinascita del sud. Un sud che in realtà meriterebbe maggiore e più appropriata attenzione in senso progettuale..Ma quale nuovo patto o impegno utile potrà mai essere risolutivo e concludente senza un adeguato programma studiato in favore di un'economia del meridione? ...

Questi invece.. i pesanti dubbi...che dovrebbero far meditare i cittadini siciliani:
Sembra che il governo nazionale, nell’ultimo anno e mezzo, abbia astutamente sottratto alla Regione siciliana oltre 10 miliardi di Euro. Per la ragione che i fondi strutturali dell’Unione Europea (cioè i fondi destinati alle Regione ad Obiettivo Convergenza come la Sicilia) funzionano a rimborso: Se la Regione li anticipa..successivamente l’Unione Europea, (dopo che le risorse sono state spese nel rispetto degli obiettivi programmati), li deve erogare, restituendo alle Regioni i fondi che le stesse Regioni hanno anticipato. Per essere precisi va sottolineato che, ai fondi dell’Unione Europea si aggiunge il cofinanziamento dello Stato. Nella Programmazione 2014-2020, ad esempio, lo stanziamento per la Sicilia ammontava a 4,7 miliardi di euro circa: di questi,2,7 miliardi di Euro sono carico dell’Unione Europea e 2 miliardi di Euro è la quota di compartecipazione dello Stato. Nel 2013, solo di accantonamenti, tolti dal Bilancio regionale 915 milioni di Euro. Nel 2014 tolti alla Regione un miliardo e 150 milioni di euro più 200 milioni di euro per il pagamento degli 80 Euro in busta paga ai dipendenti con meno di mille e 500 Euro al mese(geniale trovata di un premier attento a propagandare la propria immagine) A tutto ciò bisogna aggiungere altri scippi come l’IVA e L’IRPEF maturati in Sicilia e trattenuti a Roma in modo poco lecito e i soliti 600 milioni all’anno della sanità. Ricordiamoci anche di come si sono enormemente ridotti i trasferimenti ai Comuni siciliani.In tutto ciò pare esservi una palese responsabilità politica del presidente della Regione Rosario Crocetta..poichè, avendo firmato nell’estate del 2014, con il governo Renzi un accordo-capestro in base al quale la Regione siciliana rinunciava, per quattro anni, agli effetti positivi di alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale favorevoli alla Sicilia in materia di contenzioso Stato-Regione, rinunciava di fatto agli effetti positivi di una sentenza sulla territorializzazione delle imposte che avrebbe fatto affluire nelle ‘casse’ della Regione oltre 4 miliardi di Euro. Il presidente della Regione ha dimostrato in tal modo di tutelare le esigenze del governo Renzi piuttosto che gli interessi di 5 milioni di siciliani.”