11 gen 2013

La cultura di Stato, la modernizzazione e… la nostra sicurezza.




Con la teoria dell'azione sociale e della relazione, Max Weber, con Simmel nell’800, introdussero uno spostamento della sociologia: Il soggetto diventava fondamentale in relazione agli altri uomini e la società non era più un blocco in cui ogni singolo aveva scarsa importanza ma, esisteva essenzialmente nei rapporti tra gli altri singoli.

In questo spirito, si dovrebbe inquadrare oggi, la particolare attività politica verso il funzionamento di ogni società civile e su questo argomento si innesta un importante dialogo sulla cultura dello Stato, sul potere e sulla logica distribuzione dei valori.

Non v’è dubbio che, oggi, consideriamo politiche tutte quelle azioni di influenza delle grandi industrie, delle banche, dei sindacati e di ogni gruppo di pressione.. che incidono sull’andamento e sulla guida del governo. Oggi sembra si voglia negare una visione tradizionale secondo cui la scienza politica, fondandosi sul concetto di Stato, si occupava solo dei rapporti tra governo e società e si sostiene, invece, una deprecabile scienza politica con un preciso concetto di potere.

Si può sostenere che la distribuzione dei valori nella società sia rappresentabile con modelli a forma di piramide, per cui pochi dispongono di grandi quantità di risorse e di conoscenze e i molti, (la massa) che non ne dispongono  continuano a rivendicare la cosiddetta emancipazione degli oppressi o il riscatto del lavoro, ma divengono spesso ostaggio dei tanti che dichiarano di voler combattere. Oggi, lo spazio di manovra per chi critica la modernità e lo sviluppo delle odierne democrazie, è comunque molto diffuso.

Lo sviluppo e l’accrescimento nella complessità sociale degradano irreversibilmente la qualità della vita,.. le contraddizioni create dalle stesse regole imposte..  finisce col sublimarsi,…. la sfiducia dell’uomo aumenta,…. un uomo che diviene preda della propria arroganza e del potere. La politica deve quindi muoversi quanto prima dando un segno indispensabile a difesa dei principi fondamentali del vivere sociale.

In questo pessimistico quadro che avanza, ogni problematica del sociale deve essere combattuta e vinta attraverso la cultura dell’equilibrio e del metodo di reciprocità.

Il metodo della reciprocità implica in sé l'equità, così nella sfera economica come in quella dei costumi, così nel campo intellettuale e persino in quella del sentimento verso il prossimo. La cultura dei rapporti sociali deve essere tenuta in alta considerazione da chi opera in politica, poiché sia le azioni che i comportamenti nei rapporti restano i valori fondamentali su cui poggia il sostegno della collettività e la sua crescita.

Politica e sociale, in tal senso, non possono che vedersi unite nel rapporto per un sano sviluppo del Paese.
 

Il processo di unificazione dell’Europa, ha finito col fare uso solo di principi regolati da una economia globale. Questi principi, basati su valori imposti da un mercato sempre più competitivo, sembrano gli unici a guidare una unificazione che si evidenzia abbastanza precaria per le logiche differenze etnico culturali delle diverse comunità. Un processo di unificazione forse non prematuro rispetto ai tempi, ma sicuramente anticipato nelle procedure che ha sottovalutato la sicurezza di alcune popolazioni.

Questa difficile realtà dovrebbe oggi spingere la nostra politica internazionale a modellare con più equilibrio un processo in tema di sicurezza. Una giusta politica europea avrebbe dovuto tener conto dell’aspetto etnico culturale e delle diversità dei Paesi entrati in Comunità. Sembra scontato che solo in questi termini una vera Europa avrebbe potuto avere migliori opportunità ed una crescita più armonica.

Gli argomenti politici internazionali di grande attualità nel prossimo futuro saranno quelli legati all’ambiente ed al sovrabbondante numero di immigrati extracomunitari che tenderanno ad invadere con maggior forza i territori dei Paesi economicamente avanzati. Ovviamente i due problemi sono fortemente collegati tra di loro ed al tema di una sicurezza. Tutti sappiamo ormai che il nostro pianeta, oltre a subire un mutamento atmosferico condizionato dal progresso delle civiltà più evolute, deve affrontare questo forzato processo di coabitazione. Sono problemi ormai conosciuti dei quali si discute abbondantemente e che coinvolgono da vicino il nostro Paese, ma anche in questo caso, ogni soluzione rimarrà ancorata a scelte di natura politica. Non valutati con attenzione nel passato ed adesso moltiplicati e sempre più difficili da risolvere, questi problemi, oggi quasi insormontabili, vedranno un mondo politico doversi esprimere in termini sempre più severi.

Chiari esempi di come sia venuta a mancare un’azione preventiva di studio e di come si sono voluti chiudere gli occhi di fronte ai difficili problemi della sicurezza che ne sarebbero scaturiti. Queste enormi problematiche che investiranno il futuro dei nostri ragazzi sono il sicuro esempio di quanto determinante sia il ruolo preventivo di una politica per la collettività e quanto indispensabile sia la tutela di un interesse pubblico che solo le istituzioni possono salvaguardare attraverso giuste azioni preordinate.

vincenzo Cacopardo

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