Con la teoria dell'azione
sociale e della relazione, Max Weber, con Simmel nell’800, introdussero uno
spostamento della sociologia: Il soggetto diventava fondamentale in relazione
agli altri uomini e la società non era più un blocco in cui ogni singolo aveva
scarsa importanza ma, esisteva essenzialmente nei rapporti tra gli altri
singoli.
In questo spirito, si dovrebbe
inquadrare oggi, la particolare attività politica verso il funzionamento di
ogni società civile e su questo argomento si innesta un importante dialogo
sulla cultura dello Stato, sul potere e sulla logica distribuzione dei valori.
Non v’è dubbio
che, oggi, consideriamo politiche tutte quelle azioni di influenza delle grandi
industrie, delle banche, dei sindacati e di ogni gruppo di pressione.. che
incidono sull’andamento e sulla guida del governo. Oggi sembra si voglia negare
una visione tradizionale secondo cui la scienza politica, fondandosi sul
concetto di Stato, si occupava solo dei rapporti tra governo e società e si
sostiene, invece, una deprecabile scienza politica con un preciso concetto di
potere.
Si può sostenere
che la distribuzione dei valori nella società sia rappresentabile con modelli a
forma di piramide, per cui pochi dispongono di grandi quantità di risorse e di
conoscenze e i molti, (la massa) che non ne dispongono continuano a rivendicare
la cosiddetta emancipazione degli oppressi o il riscatto del lavoro, ma
divengono spesso ostaggio dei tanti che dichiarano di voler combattere. Oggi,
lo spazio di manovra per chi critica la modernità e lo sviluppo delle odierne
democrazie, è comunque molto diffuso.
Lo sviluppo e
l’accrescimento nella complessità sociale degradano irreversibilmente la qualità
della vita,.. le contraddizioni create dalle stesse regole imposte..
finisce col sublimarsi,…. la sfiducia dell’uomo
aumenta,…. un uomo che diviene preda della propria arroganza e del potere. La
politica deve quindi muoversi quanto prima dando un segno indispensabile a
difesa dei principi fondamentali del vivere sociale.
In questo pessimistico quadro che avanza, ogni problematica del
sociale deve essere combattuta e vinta attraverso la cultura dell’equilibrio e
del metodo di reciprocità.
Il metodo della reciprocità
implica in sé l'equità, così nella sfera economica come in quella dei costumi,
così nel campo intellettuale e persino in quella del sentimento verso il
prossimo. La cultura dei rapporti sociali deve
essere tenuta in alta considerazione da chi opera in politica, poiché sia le
azioni che i comportamenti nei rapporti restano i valori fondamentali su cui
poggia il sostegno della collettività e la sua crescita.
Politica e sociale, in tal senso, non possono che vedersi unite
nel rapporto per un sano sviluppo del Paese.
Il
processo di unificazione dell’Europa, ha finito col fare uso solo di principi
regolati da una economia globale. Questi principi, basati su valori imposti da
un mercato sempre più competitivo, sembrano gli unici a guidare una
unificazione che si evidenzia abbastanza precaria per le logiche differenze
etnico culturali delle diverse comunità. Un processo di unificazione forse non
prematuro rispetto ai tempi, ma sicuramente anticipato nelle procedure che ha
sottovalutato la sicurezza di alcune popolazioni.
Questa
difficile realtà dovrebbe oggi spingere la nostra politica internazionale a modellare
con più equilibrio un processo in tema di sicurezza. Una giusta politica europea avrebbe dovuto
tener conto dell’aspetto etnico culturale e delle diversità dei Paesi entrati
in Comunità. Sembra scontato che solo in questi termini una vera Europa avrebbe
potuto avere migliori opportunità ed una crescita più armonica.
Gli argomenti politici internazionali di grande
attualità nel prossimo futuro saranno quelli legati all’ambiente ed al
sovrabbondante numero di immigrati extracomunitari che tenderanno ad invadere
con maggior forza i territori dei Paesi economicamente avanzati. Ovviamente i due problemi sono fortemente collegati tra di
loro ed al tema di una sicurezza. Tutti sappiamo ormai che il nostro pianeta,
oltre a subire un mutamento atmosferico condizionato dal progresso delle
civiltà più evolute, deve affrontare questo forzato processo di coabitazione. Sono
problemi ormai conosciuti dei quali si discute abbondantemente e che
coinvolgono da vicino il nostro Paese, ma anche in questo caso, ogni soluzione
rimarrà ancorata a scelte di natura politica. Non valutati con attenzione nel
passato ed adesso moltiplicati e sempre più difficili da risolvere, questi
problemi, oggi quasi insormontabili, vedranno un mondo politico doversi
esprimere in termini sempre più severi.
Chiari
esempi di come sia venuta a mancare un’azione preventiva di studio e di come si
sono voluti chiudere gli occhi di fronte ai difficili problemi della sicurezza
che ne sarebbero scaturiti. Queste enormi problematiche che investiranno il
futuro dei nostri ragazzi sono il sicuro esempio di quanto determinante sia il
ruolo preventivo di una politica per la collettività e quanto indispensabile
sia la tutela di un interesse pubblico che solo le istituzioni possono
salvaguardare attraverso giuste azioni preordinate.
vincenzo Cacopardo
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