Sembrerebbe che il Cavaliere voglia riprendere in mano la struttura del nuovo Partito, ispirandosi al
passato modello di “Forza Italia”. Si presume un rivoluzionamento ma, ovviamente...ci
si ispirerà al modello aziendale di cui Berlusconi è molto esperto. Una
struttura snella, senza tessere e sedi locali, senza coordinatori regionali
(sostituiti parrebbe da manager locali ben radicati sul territorio che
avrebbero anche il compito di procacciare risorse per il Partito in vista del
taglio dei finanziamenti pubblici), capace di autofinanziarsi, e priva di ogni
gerarchia, quindi con Berlusconi come assoluto “deus ex machina” del partito.
Il popolo sciocco ha voluto e vuole ancora dare
il taglio al finanziamento pubblico e favorirà sempre di più queste pseudo
strutture politico manageriali
Per ovvie opportunità, nel nuovo Partito, vi potrà essere una figura che
affianchi il Cavaliere, un coordinatore che vada a sostituire un'altra figura,
quella del segretario del partito Angelino Alfano…oggi Ministro. Si prevede,
forse, una figura femminile che possa offrire un’immagine positiva verso il
mondo politico. …Non era difficile intuire una simile scelta vista la totale
sottomissione psicologica e mentale di quel mondo femminile che gira intorno al
grande “mito Silvio”
Le indiscrezioni sono ancora tante ed imprecise, ma una cosa pare sicura:
la volontà di Silvio Berlusconi di riprendere in mano la gestione del Partito
che lui stesso ha fondato nel 1994 e di riaffermare dopo due anni la sua
indiscussa leadership. Berlusconi parrebbe voler restare fino alla sua
morte naturale…come l’assiduo rappresentante di una politica anti sinistra del
nostro Paese e come è logico intuire, nessuno in seno a qualunque struttura di
Partito lui volesse edificare, gli potrà mai fare muro contro.
La sua forza, rappresentata dalla potenza economica che lo circonda, il
suo carisma nel trascinare il popolo in una battaglia contro la sinistra, la
sua tempra ancora vigorosa, non consentono a nessuno all’interno della sua
struttura politica, di opporsi in termini dialettici e di pensiero…poiché ciò
che conta in questa struttura sarà sempre un modello sociale condotto con l’assoluto
pragmatismo di una logica aziendale.
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