27 giu 2013

Berlusconi e la costante logica del paradigma aziendale

Sembrerebbe che il Cavaliere voglia riprendere in mano la struttura del nuovo Partito, ispirandosi al passato modello di “Forza Italia”. Si presume un rivoluzionamento ma, ovviamente...ci si ispirerà al modello aziendale di cui Berlusconi è molto esperto. Una struttura snella, senza tessere e sedi locali, senza coordinatori regionali (sostituiti parrebbe da manager locali ben radicati sul territorio che avrebbero anche il compito di procacciare risorse per il Partito in vista del taglio dei finanziamenti pubblici), capace di autofinanziarsi, e priva di ogni gerarchia, quindi con Berlusconi come assoluto “deus ex machina” del partito.
Il popolo sciocco ha voluto e vuole ancora dare il taglio al finanziamento pubblico e favorirà sempre di più queste pseudo strutture politico manageriali  
Per ovvie opportunità, nel nuovo Partito, vi potrà essere una figura che affianchi il Cavaliere, un coordinatore che vada a sostituire un'altra figura, quella del segretario del partito Angelino Alfano…oggi Ministro. Si prevede, forse, una figura femminile che possa offrire un’immagine positiva verso il mondo politico. …Non era difficile intuire una simile scelta vista la totale sottomissione psicologica e mentale di quel mondo femminile che gira intorno al grande “mito Silvio”
Le indiscrezioni sono ancora tante ed imprecise, ma una cosa pare sicura: la volontà di Silvio Berlusconi di riprendere in mano la gestione del Partito che lui stesso ha fondato nel 1994 e di riaffermare dopo due anni la sua indiscussa leadership. Berlusconi parrebbe voler restare fino alla sua morte naturale…come l’assiduo rappresentante di una politica anti sinistra del nostro Paese e come è logico intuire, nessuno in seno a qualunque struttura di Partito lui volesse edificare, gli potrà mai fare muro contro.
La sua forza, rappresentata dalla potenza economica che lo circonda, il suo carisma nel trascinare il popolo in una battaglia contro la sinistra, la sua tempra ancora vigorosa, non consentono a nessuno all’interno della sua struttura politica, di opporsi in termini dialettici e di pensiero…poiché ciò che conta in questa struttura sarà sempre un modello sociale condotto con l’assoluto pragmatismo di una logica aziendale.

post correlato: Quale futuro senza un vero cambiamento?

vincenzo cacopardo

Nessun commento:

Posta un commento