di
vincenzo cacopardo
"La
legge elettorale è sempre stata la chiave di lettura di questo
cambiamento che proponevamo".
Con
queste parole il Sindaco d'Italia.. Premier e capo del PD.. mette in
subbuglio il suo partito spaccandolo.. in forza della propria
maggioranza... In sostanza la cosidetta minoranza
(forte con le parole ..ma pur sempre...pavida nei fatti) non vota..
chiedendo alcune modifiche alla legge elettorale prossima all’esame
della Camera.
Ancora
una volta il Premier si impone col suo determinismo che lo identifica
in frettolose e poco funzionali, azioni in sfavore di una politica
democratica, asserendo tassativamente la data del
27 aprile per portare la legge in Aula...e sottolineando, con
altrettanta assoluta fermezza, che a maggio bisogna porre fine alla
annosa faccenda.
Sparita
quindi ogni percezione democratica in un percorso che vede ormai un
Premier governare come gli pare e che sottomette da tempo al suo
volere una politica parlamentare in favore di una rischiosa azione
frettolosa oltre che approssimativa. Non esiste più una vera
politica in questo nostro Paese!.. Un Paese che continua a non percepire il
senso della democrazia identificandolo con pressappochismo ad un
modello in cui si concede la libertà di decidere soltanto al governo
attraverso l'uso di impedimenti e veti. Assai poco contano le parole
dei dissidenti del partito di maggioranza che sembrano trastullarsi
ponendosi con un passo indietro e due a favore.. pur di non perdere
una comoda poltrona in seno ad un partito che esprime ormai il
massimo dell'ipocrisia.
"Qui
ci giochiamo la fiducia dei cittadini". Queste le parole di
Renzi che, nella qualità compromissoria del doppio incarico di
Premier e segretario di partito (al quale nessuno continua a non
porre importanza), propone al suo partito
piena fiducia
sulla legge elettorale: Non è tanto la preferenza bloccata (malgrado questa
necessiti preventivamente di una chiara riforma di Partiti), ma il
ricco premio di maggioranza con la soglia del 40 % di fronte ad un
Paese in cui votano solo i 50% dei cittadini a destare dubbi. Inoltre
rimane il perenne conflitto d'interessi (più che sottovalutato da
una certa politica) tra esecutivo e parlamentare, mai
risolto. Poi lo strano ballottaggio... Tutto ciò... includendo la definitiva scomparsa di un
bicameralismo.. porta tale legge elettorale a non modificare nulla
rispetto ad un evidente egemonia di un governo che non sembra mai
essere edificato per volontà di un popolo.
Le
storture e le evidenti anomalie derivanti distruggono definitivamente
ogni pricipio democratico, dando ragione solo al principio assoluto di
chi, come Renzi, pensa che la democrazia è decisione dall'alto..e
non, invece, un fine voluto e costruito dal basso. Ipocrisia,
semplificazione, decisionismo ed anomalie continue.. unite ad una
imposizione voluta solo per una chiara mancanza di una vera
opposizione portata attraverso le idee, riducono la politica di
questo Paese in uno stato di frustrazione dove i veri valori si
perdono in favore di inefficienti provvedimenti frettolosi e
infruttiferi per il futuro. Poco importa se Renzi perde o non perde
pezzi del suo Partito quando quello che va perdendosi è un vero
cambiamento funzionale in favore delle istituzioni e della vita
politica del Paese.
La
mancanza di uno studio di ricerca preventiva nella quale i Partiti
avrebbero dovuto immedesimarsi si riscontra oggi con una infelice
realtà spinta ipocritamente da un saccente sindaco che impone con
alterigia continue fiducie ed intimazioni... persino deridendo
attraverso l'uso in una particolare comunicazione e con un atteggiamento
di spocchia espresso in modo efficace dal bravo imitatore
Crozza..quando lo emula.. con particolare intuito.. nell'uso delle
bolle di sapone.