26 ago 2015

Un' economia che non premia un possibile sviluppo reale


di vincenzo cacopardo
Il sindaco d'Italia continua a promettere ...ma non si capisce quale può essere la ragione di attuare una simile propaganda se non quella di prendere in giro una grande fetta del suo elettorato ..visti i parametri economici e le statistiche di una crescita che offrono poco spazio, a chi come noi, soffre di un pesantissimo debito pubblico. Sappiamo tutti che senza una crescita il debito è destinato ad allargarsi ed in realtà..questo sbandierato sviluppo in salita.. non si riesce mai a riscontrare.

La politica di questi anni si è sempre mossa attraverso promesse. Chiunque sale al premierato diffonde proclami di promesse più che di impegni reali: Renzi, in questo caso, è sempre apparso in prima fila nelle continue filastrocche mielate da una comunicazione ipocrita più che mai. Sarebbe più utile avere un premier che dettasse con maggiore umiltà progetti ed impegni concreti al fine di assicurare senza affermate certezze..ma con intuito, lungimiranza e volontà.. la possibilità di abbassare le tasse. Il premier, come esattamente fece il suo predecessore Berlusconi,  fosse quasi un giochino da niente, promette e promette ..giocando sulla pelle dei cittadini meno abbienti..senza accorgersi che il nostro non è nemmeno un problema limitato alla crescita, ma alla perseverante apertura a forbice di chi può vivere ancora agiatamente ed i tantissimi che rasentano ormai la povertà assoluta.

Limitare la politica economica solo nei racchiusi parametri dello spread o del Pil..significa non aver capito in profondità il metodo necessario ed un percorso che solo attraverso una feconda economia reale potrebbe mettere pace ed equilibrare gli evidenti divari esistenti. Se solo chi ha i capitali può essere in grado di investire... tagliando così fuori una grande parte di cittadini che, priva di questi, potrebbe essere in grado di proporre idee per la crescita, significa limitare ogni vero sviluppo verso la qualità e l'eccellenza che per storia ci appartiene. Anche le banche dovrebbero tornare a fare le banche! Oggi potrebbero entrare in “equity” investendo per e con le aziende, sposando, per un periodo di tempo ed accompagnando la loro crescita... portarle verso un reale sviluppo.


Sono temi difficili da affrontare e si capisce, ma anche predominanti che in vero vengono poco valutati preferendovi una sterile propaganda fatta di promesse fiscali e quant'altro. Un dato di fatto è certo..in tutto ciò il vero sviluppo dell'economia nazionale potrebbe essere indirizzato verso una crescita del Sud ed in questo ancora nessuno, né tantomeno il sindaco d'Italia, riesce ad immedesimarsi. 

post collelati: le ragioni della crisi economica
                  il paese e lo sviluppo

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