Una
delle tante sciocchezze della riforma costituzionale è quella che
fissa il principio di parità di genere.
di vincenzo cacopardo
Si
usa dire che Paese è più equo e più stabile, dove i cittadini
sono trattati allo stesso modo indipendentemente dalla regione in cui
vivono, dal loro sesso o dalla loro età, ma non si evidenzia che
nello svolgimento di un lavoro ciò che conta prima di ogni cosa, al
di là del genere, è proprio la capacità di saper operare!
Per non essere fraintesi.. occorre una breve premessa:
Quando
si parla di politica si parla di società e quando si parla di
società non si può certo trascurare la forte presenza femminile che
la rappresenta. L’impegno femminile in politica risulta logico ed
essenziale, un ruolo determinante giacché la stessa presenza della
donna nella società è enormemente cresciuta. Molti problemi che
coinvolgono la nostra moderna società, in un’ottica femminile,
potrebbero essere affrontati con un impegno più profondo. Il
ruolo femminile è ormai affermato per logica perché la stessa
società lo ha richiesto avendo la donna raggiunto la totale parità
e quel rispetto necessario.
Negli ultimi anni, la donna ha dato al
mondo politico un contributo significativo anche se nel suo cammino,
è stata impedita da pregiudizi sfavorevoli. Il suo significativo
contributo nel futuro non potrà più essere messo in discussione, nè
potrà essere identificato come un semplice riscatto nei
confronti di una società ormai meno maschilista, ma come il
fondamentale impegno per una costruzione di pensieri che un distinto
mondo femminile può orgogliosamente apportare
Detto questo..se
è chiaro che la donna ha vinto già da tempo questa battaglia avendo
oggi potuto dare prova delle sue capacità nello stesso modo in cui
da tempo lo fa l'uomo, è anche estremamente facile comprendere che
non ha più alcun bisogno di essere raccomandata nel suo genere.
La
nuova riforma costituzionale vorrebbe eliminare l'ormai inesistente
gap di genere, attraverso l’introduzione in Costituzione
dell’equilibrio
“tra donne e uomini nella rappresentanza”.
Qualcosa che non si percepisce proprio in favore del mondo femminile,
ma..al contrario, contro una potenziale loro capacità che.. in tal
modo.. potrebbe essere messa in dubbio. Insomma..ormai quel mondo che
separa il maschile dal femminile in favore del maschio non esiste ed
il volerne sottolineare ancora la differenza come fosse un handicap
per la donna..non può che portarle svantaggi alla stessa figura
femminile: Si rischierebbe di affermare che una donna, per il sol
fatto dell'esistenza di una norma che le assegna le quote(anche se
capace) verrebbe posta volutamente in una posizione di
favore...immaginiamoci poi..se la stessa fosse incapace!
Questa
riforma sulla parità di genere, come altre, facenti parte di tutto
l'insieme del complesso di rinnovamento della nostra Carta voluto da Renzi, è una
ulteriore dimostrazione della inadeguatezza di saper portare avanti
innovazione a beneficio della qualità e del funzionamento..guardando
solo ad aspetti esteriori ormai sorpassati.
Il
bisogno di “quote rosa” risulterebbe persino pleonastico poiché,
trattandosi di capacità e meriti, non mancherà allo spirito
femminile ogni possibilità di affermarsi a prescindere da una
qualsiasi “quota”: la necessità di una “quota” può
persino risultare penalizzante poiché finisce col collocare la sua figura su un piano inferiore, con un bisogno di aiuto del quale non
necessita. Credo che chiunque entri in politica con la passione
necessaria, uomini o donne che siano, possa essere in grado di
farlo esprimendo idee e pensieri facendosi valere. Saranno..poi.. gli
essenziali valori aggiunti la vera affermazione sul campo!
Con questo principio, dovremmo quindi, accettare qualunque figura femminile o maschile per una legge che stabilisce una parità, anche se tali non risulteranno capaci e preparate!
Con questo principio, dovremmo quindi, accettare qualunque figura femminile o maschile per una legge che stabilisce una parità, anche se tali non risulteranno capaci e preparate!
Cosa
può quindi mai significare dividere equamente i seggi politici tra
il maschile ed il femminile, se ciò che veramente conta dovrebbe
essere la qualità e la capacità di saper lavorare? Una riforma che
in un certo senso dovrebbe offendere tutto quel mondo femminile che
ormai non ha alcun bisogno di protezione per imporsi..e che può
dimostrare e se stessa ed a tutto il mondo maschile le proprie
capacità lavorative.
Nessun commento:
Posta un commento