7 apr 2025

I NUOVI POPULISTI ISTIGATORI DEI POPOLI

 



Quella nociva comunicazione tendente ad alterare

Trascinano il popolo, spesso con poca conoscenza sui fatti, verso una reazione istintiva ed accorata! La retorica tendente a sovvertire la verità sul concetto di “pace” ne rappresenta uno dei simboli odierni sui quali sia Conte che Salvini ne ricercano i consensi: In sostanza prendono il sostantivo “pace” per usarlo come motivo delle continue campagne elettotali ed indicandolo come un vessillo, una bandiera...Simile a quando un tempo si ostentava il termine “Onestà”!! Usando una ingannevole propaganda verso i tanti che continuano ad ignorare il contenuto circa le circostanze e la situazione o manifestano una naturale paura.

Al di là del tema sulla pace, ambedue i leader rappresentano il peggio tra questi istigatori del popolo! Coloro che in politica pensano di poter agitare le piazze attraverso urla e battute populiste, in realtà tendono ad ingannare e non possono essere credibili per chi percepisce il dialogo politico con equilibrio e conoscenza, nè potranno mai rappresentare un simbolo per una vera democrazia. Qualcuno come loro pensa che infondendo un messaggio adulterato, si possa trasmettere al popolo la mistificazione di una realtà, un surreale concetto di libertà fuori da quella concretezza politica e sociale che imporrebbe essenziali regole. Ciò conduce tanti cittadini ignoranti (ossia che ignorano) a pensare di poter impadronirsi di una verità assoluta! Una verità spesso infondata ed un immenso danno per la democrazia!Il politico che urla e sbraita nelle piazze ostentando sicurezza, in realtà sostiene (spesso con consapevolezza), una comunicazione studiata e conforme ad un modello tendente ad ingannare ponendo, nelle circostanze, ogni marchingegno utile ad attirare un’efficace attenzione contemplativa su se stesso: Una politica sterile che carpisce i deboli ed i non preparati. Il dialogo ed il contenuto diventano apparenza esteriore, perciò, secondari rispetto ad una precisa realtà. I gesti e le enfatiche parole di questi politicanti, ostentano solo sicurezza per nascondere incapacità.

In realtà la politica che paga nel lungo termine è quella di chi opera in politica portando un risultato utile senza dover rafforzare un’immagine mistificata di se stesso, dialogando con equilibrio ed umiltà.Persino il Vangelo.. riguardo alla mistificazione... sostiene che, se Cristo, con la sua divinità ed il suo dialogo, non è risultato vincitore sul piano politico, allora nessun altro uomo può pensare di sostituirlo, né si può pensare che sulla terra vi sia un essere umano capace di realizzare un esemplare regno di giustizia e verità.

vcacopardo




3 apr 2025

QUALITA' ED ALTRI MERCATI CONTRO I DAZI DI TRUMP

 


Vi sono grandi temi di politica che non possono che essere valutati, controllati e guidati a livello internazionale, se non mondiale, uno di questi è il tema dell’economia, altri sono: il fenomeno ecologico ambientale, l’immigrazione e la criminalità organizzata. Per questi temi, qualunque scelta operata da ogni singolo Paese, non potrà mai sortire un utile risultato senza l’apporto e la condivisione di tutti gli altri  Paesi dell’area internazionale.

Oggi tutto prende una strada diversa, e sul piano dell'economia e l'uso dei dazi voluti dalla presidenza Trump, viene messo in discussione. La stessa Europa non può restare inerme. Una sorta di dichiarazione di guerra commerciale che non può che unire di più una Europa!Se per Trump questa decisione risulta necessaria per la sicurezza del mercato americano..rimane comunque un intervento che in un certo senso rovescia la teoria moderna del libero mercato aperto ed esteso nella concorrenza. Una decisione che potrebbe scorgersi come l'inizio di una nuova fase di de-globalizzazione e ripercuotersi in un effetto a catena su tutti i Paesi occidentali.Non è soltanto la tassa in sé, quanto il gesto che in una economia ampiamente estesa nella sua fase di globalizzazione potrebbe sortire effetti a domino che muterebbero il percorso di una economia mondiale ancora oggi non del tutto apprezzata da alcune Nazioni. Paesi.. che proprio per l'effetto dell'asettico mercato globalizzato.. hanno ceduto qualità e prerogative e scapito di alti interessi della finanza.

Non v'è dubbio che per scongiurare questo nuovo rischio occorreva da tempo, a livello europeo, applicare una regolamentazione più rigida sulla speculazione finanziaria, invece, anche il nostro Paese, ha finito col seguire modelli esterofili come quello dello stesso stato americano. Il problema che stiamo vivendo e per il quale si potrebbero pagare dannose conseguenze, è anche dovuto ad altri fattori esistenti: Al rischio di una recessione e quindi di una permanente diminuzione del livello di produttività del paese, senza crescita e con un conseguente calo del PIL.

Rimane il fatto che oggi la volontà del presidente americano tende chiaramente a voler spaccare L'Europa e dividere i suoi Paesi all'interno, creando panico ed incertezza sui mercati e sul lavoro. L'Europa deve rispondere!

Fatta questa doverosa premessa, non possiamo che affrontare oggi il problema mirando verso altri mercati: oltre allo stesso mercato interno, anche Cina, India, Giappone ed altri Paesi...Ma guardando anche ad una Europa più solidale ed opponendovi ciò che proprio nei nostri Paesi all'interno della comunità storicamente rappresenta: LA QUALITA'. Se l'America vuole la qualità non può che sottostare ai contro-dazi!

Non si può però affrontare un simile argomento senza cogliere l'innegabile dualismo territoriale esistente nel nostro Paese e nella stessa Europa. Questo argomento, dopo un'analisi attenta, propone di guardare allo sviluppo del territorio europeo attraverso una precisa ricerca diretta verso una economia reale compatta e meno concorrenziale, individuando le innate e molteplici capacità esistenti, evitando di creare competitività interne in una Comunità che ormai non può che intendersi compatta: Sotto la spinta dei dazi americani, l'Europa deve poter venir fuori dalla odierna sfida dei mercati mondiali attraverso una strada di coordinamento che la veda come una unica struttura economica e non in una dispersiva concorrenza tra i suoi stessi paesi.

Una lotta di contrasto ai dazi voluti dagli Stati Uniti si può contrastare attraverso con un percorso basato sulla “qualità”. Ma ciò che occorre, per poter potenziare questa dote naturale che ci appartiene, è certamente una innovazione profonda che possa operare a supporto con impegno di metodo, prospettiva e lungimiranza: Genialità, estro, tradizione e bellezza naturale dovrebbero, oggi, sposarsi con una moderna innovazione ed una logica politica al fine di raggiungere un riscontro positivo. Bisogna che i Paesi europei, per evitare di soccombere, vi contrappongano un sistema riorganizzato qualitativamente sia in campo economico che politico o sociale, attraverso la forza delle idee e della propria cultura.




vcacopardo

1 apr 2025

IL CASO MARINE LE PEN

 


Il caso apre un ulteriore conflitto tra i poteri:da un lato una politica che non ammette interferenze su conflitti e reati poiché supportata da una investitura popolare e dall'altra la giustizia che deve di competenza perseguire reati. Una certa giustizia “uguale per tutti” dovrebbe perdere le sue funzioni quando tocca un politico? Ma non è la politica che fornisce  procedure e leggi alla giurisprudenza?

La nuova storia che coinvolge Marine Le Pen crea un terremoto tra la politica ed i giudici. Per i sostenitori del suo Partito e per i tanti politici che nutrono un certo astio per la magistratura, la sovranista Le Pen rimane pulita e vittima di un complotto da parte della Sinistra. Per il solo fatto che la leader ha un sostegno elettorale, ciò dovrebbe renderla scevra da ogni accusa!..La sua figura è troppo importante! A furor di popolo rimane innocente malgrado una sentenza la veda aver distratto fondi pubblici per milioni di euro: non sembra più contare il reato, ma solo lei in quanto volontà di un popolo! Quindi, ciò che conta il suffragio del popolo che la vota! Tutto ciò supportato anche da chi, come il presidente Russo Putin, inneggia oggi contro il sistema della democrazia, (quello occidentale naturalmente)...non certamente quello della sua idea di democrazia illiberale!

Anche in questo caso, l'idea che su ogni verdetto della giustizia si debba osservare un possibile complotto strumentale per annientare il nemico politico, rimane la conseguenza di un sistema bipolare che non tiene più conto dei toni grigi, che non tiene più conto dell'essenziale equilibrio occorrente per sostenere con rispetto un principio fondamentale di divisione dei poteri in una democrazia. Tutto ciò non può che essere la conseguenza dei tempi che cambiano e che stravolgono quelli che erano i principi cardine del sistema democratico fondato sui poteri distinti.

vcacopardo