Da un articolo di Giovanni
Sartori nel Corriere della Sera nel febbraio di quest’anno:
“è interessante capire come è che il Cavaliere batte
qualsiasi rivale nell'arte della «bugia continua», tale perché ogni volta viene
creduta. Il suo genio è stato di inventare un alibi perfetto: la favola che il
nostro capo del governo è impotente, che la Costituzione non gli consente di
fare nulla. Questo alibi è falso; ma come fa il grosso pubblico a saperlo?
Eppure nelle cose che interessano lui e i suoi interessi il nostro Cavaliere
non si è mai lasciato fermare da nessuno. Ha persino imposto alla sua
maggioranza in Parlamento di votare che lui riteneva in buona fede che Rubi
«rubacuori» fosse egiziana, e anche nipote di Mubarak! Impotente o strapotente?
La verità è che se l'alibi di Berlusconi è fasullo, è anche vero, ad onor del
vero, che il grosso dei nostri costituzionalisti propone da tempo piccoli e
facili rimedi atti a rafforzare i poteri del capo del governo per quel tanto
che sarebbe utile e anche necessario. Ma il Cavaliere non è interessato. Per
dare credibilità al suo alibi ci racconta che è tutta la Costituzione che va
rifatta. Proprio no. Anche io l'ho scritto e spiegato non so quante volte. Ma
il Cavaliere non legge, e il suo pubblico nemmeno. Per di più, il Cavaliere si
è anche munito, per il futuro, di un secondo alibi: è l'Europa che gli lega le
mani, è la Germania che lo vuole fare fuori. Ma se il suo potere è così impotente, la domanda è: perché ci
tiene tanto? Lui lo sa. Credo di saperlo anch'io. Ma è tempo che anche gli
elettori lo scoprano. Sennò, peggio anche per loro”.
G.Sartori
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Se è vero
ciò che ha scritto Giovanni Sartori poco prima delle elezioni, subito dopo i risultati…
la politica del paese ha disegnato un quadro di difficile governabilità destando non poca impressione la crescita repentina che ha avuto il partito di
Berlusconi che si è affermato con un successo inaspettato a danno di una
sinistra che non ha saputo impegnarsi per mantenere il precedente distacco. Persino
la strana condotta del movimento di
Grillo, ha finito con l’agevolare la politica del cavaliere.
Quello che però,
più ha meravigliato è stato tutto quel popolo che ancora si barcamena intorno
al leader Berlusconi aderendo con estremo servilismo alla sua comunicazione
ricca di sogni e bugie e, quando Sartori afferma che il suo pubblico non legge…vorrebbe in sé spingere la
folta massa di adepti del cavaliere a percepire principalmente l’importanza di
una conoscenza delle regole, non insistendo in modo ottuso..col sostenere il
loro Silvio.. solo ed unicamente per un sentimento ostile verso chi lo giudica in
altra maniera.
Quando poi..
si tirano fuori gli alibi, come quelli evidenziati nell’articolo: è l'Europa che gli lega le mani, è la Germania che lo vuole fare fuori,
si dimostra pienamente come Berlusconi abbia un’innata capacità di
appigliarsi a qualunque pretesto, pur di raggiungere il suo scopo.
I suoi
comizi di piazza fanno tanto pensare alla figura mista del Duce e quella di
Totò…Sarà forse questo che affascina gran parte dei nostri cittadini? Ma con tutta la simpatia che potrebbero ispirare il suo sorriso e le battute... i suoi
continui attacchi suonano ormai monotoni e stancanti ed appaiono davvero strani
se sferrati da chi, come lui, ha governato per quattro intensi e duraturi
mandati, senza aver creato l’ombra di uno sviluppo.
Il suo
gregge non riesce a percepire…poiché vive con occhi chiusi ...abbindolato
nell’adorazione celestiale per il divino Silvio. E’ un gregge
che ha bisogno di crearsi “il mito”…qualcuno a cui credere.. a prescindere da un
proprio pensiero. Bisognerebbe che questo gregge si scuotesse da una visione
così monolitica e si accorgesse del bisogno di un vero cambiamento… correndo
verso nuovi pascoli.
vincenzo
Cacopardo