Le
domande giuste da porsi oggi sono : In questi anni la logica
dell'austerità ha fatto crescere il Paese o no? Il nostro debito
pubblico in questi anni di austerità è sceso o no? Le
disuguaglianze sono macroscopicamente aumentate o no? Le risposte
sono talmente evidenti da non lasciare spazio ad altri commenti!
di
vincenzo cacopardo
Se
si vuole imporre un modello economico finanziario ritenendo un Paese
alla stregua di una “impresa”, si deve avere il coraggio di
ammettere che ogni “impresa” piena di debiti non potrà mai
riprendersi senza investimenti e senza far uso di nuove risorse e nuove idee. Se
il Fondo monetario ...come la Banca d'Italia ..si permettono di
alzare la voce sull'impresa Italia dettando regole.. dovrebbero
almeno spiegare con quale criterio si può pensare di far crescere un
Paese indebitato.. se non favorendo chi lo vive e chi continua a
sostenerlo attraverso il lavoro e le risorse.
Ma
anche migliorando il rapporto col debito ..possiamo davvero insistere
con queste immense disuguaglianze generatisi proprio a causa dell'
insensata logica che ha premiato di gran lunga i noti e potenti
imperi finanziari?
Il
voto nazionale di Marzo ha portato la governabilità secondo le
vecchie regole della prima Repubblica.. quando un governo si andava
formando in seno al Parlamento. Non c'è da meravigliarsi quindi se
si è ricavata una maggioranza tra due partiti che si sono uniti in
un programma e che in fase di elezioni si trovavano distanti e
distinti. D'altronde quella era la legge elettorale proposta dal PD e
votata dal parlamento.. Bisogna farsene una ragione!
In
questi mesi, attraverso un contratto, i due Partiti hanno ricercato una
sintesi per poter soddisfare in buona parte l'elettorato dal quale
hanno tratto il loro consenso. Tuttavia i nodi sono rimasti e permarranno
ancora sulla fase di realizzazione della manovra che tutto il Paese
aspetta.
Questi
i fatti! Ma da qui a condannare sul nascere ogni provvedimento è
prematuro oltre che inutile e provocatorio dato che ogni punto della
suddetta manovra non potrà che ricercare maggior dialogo interno ed
un impegno alle soluzioni non facile proprio per la difficoltà di
far combaciare interessi di un elettorato ben diverso.
In
molti come me.. rimangono poco convinti sulla questione inerente il
reddito di cittadinanza, tuttavia bisognerà aspettare le varie
soluzioni sul tema prima di criticare con violenza!..e così anche
per gli altri delicati temi toccati dalla manovra...
Ma
se un libero cittadino si pone dei dubbi... non possono di certo
farlo i mercati finanziari ancor prima della definizione di un Def
che potrà, anche in fase di esecuzione, apportare piccole modifiche
senza spostare cifre insostenibili. Dobbiamo
pensare che questo
mercato finanziario che compra il debito dei Paesi.. possa muovere le
loro sorti...senza lasciare alla politica il libero compito di
dettare le strade più opportune che come ruolo gli appartengono?..Se così è..a che vale andare ai seggi?